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Ecco perché la sicurezza è un tema che riguarda tutti. Ricerca Eurispes

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La sicurezza è un’emergenza socialmente trasversale. Riguarda tutti senza distinzione. L’indagine “La criminalità: tra realtà e percezione” nasce nel quadro del protocollo d’intesa sottoscritto dal Dipartimento della pubblica Sicurezza-Direzione centrale della polizia criminale e l’Eurispes. L’obiettivo è condividere percorsi di studio e di analisi. Condurre ricerche ed approfondimenti congiunti sui vari fenomeni criminali. Attingendo al rispettivo patrimonio informativo. In uno scambio di dati e informazioni che metta a sistema l’esperienza delle forze di polizia italiane e la ricerca scientifica. Il prefetto Vittorio Rizzi è il vicedirettore generale della pubblica sicurezza. E direttore centrale della Polizia Criminale. “In questo lavoro abbiamo voluto dedicare una particolare attenzione ai trend della delittuosità degli ultimi anni. E ad alcune categorie criminali che consideriamo particolarmente sensibili all’interno della nostra società. Quali la violenza di genere e i reati informatici- spiega Rizzi-. La paura e l’incertezza sono caratteristiche del nostro tempo. Spesso alimentate dalle continue emergenze. Come la pandemia, il conflitto russo-ucraino e i disastri ecologici”.

Il prefetto Vittorio Rizzi, direttore centrale della Polizia Criminale e vicedirettore generale della Pubblica sicurezza

Priorità sicurezza

Aggiunge Rizzi: “Vengono così minate le certezze e viene compromessa la fiducia nel futuro. Ma anche nel prossimo verso cui cresce inevitabilmente la diffidenza. Tale sensazione di insicurezza, tuttavia, non ha sempre un diretto riscontro nella realtà. Così che la sfida ambiziosa che si propone questa indagine è quella di fornire un’analisi basata su dati concreti. E e una visione d’insieme che offra una corretta interpretazione dei fenomeni. Al di là dei luoghi comuni e dei facili allarmismi”. Gian Maria Fara presiede l’Eurispes:  “Questa indagine rappresenta uno spaccato sui fenomeni criminali in Italia. Quale strumento indispensabile nell’elaborazione di strategie di prevenzione e contrasto, volte ad elevare gli standard di sicurezza. Lo studio risponde ad un’esigenza d’informazione sui temi della sicurezza che assumono una rilevanza prioritaria nel dibattito pubblico in Italia. Come pure nel sentire di ogni cittadino”. Prosegue Fara: “La sicurezza rappresenta infatti uno degli argomenti centrali nella comunicazione politica e in quella degli organi d’informazione. Ma è necessario distinguere tra rischio reale e rischio percepito. Categorie che spesso non collimano. L’uno basato su dati oggettivi e misurabili, l’altro condizionato da dinamiche soggettive come la paura e l’incertezza del futuro. Questo studio può rappresentare un utile strumento di lettura della complessità. Con un’analisi dei dati reali, anche nella loro evoluzione storica, che si riferiscono ai reati denunciati ma anche alle semplici esperienze dei cittadini“.

Delitti in pandemia

I dati sono elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, in Italia, nel periodo 2007-2022 (dati non consolidati). Il totale generale dei delitti ha mostrato un andamento altalenante sino al 2013. Per poi evidenziare una costante flessione dal 2014 al 2020. Nel 2021 e nel 2022 si ha, invece, una risalita. In particolare, nel 2022, i delitti commessi registrati sono 2.183.045. Con un incremento rispetto al 2021 del 3,8%. È, tuttavia, importante sottolineare la particolarità degli anni 2020 e 2021, caratterizzati da limitazioni al movimento delle persone. Pertanto, effettuando il confronto con il 2019, i delitti commessi nel 2022 risultano in diminuzione. Rispetto al 2021 l’aumento dei reati nel 2022 ha riguardato, i furti (+17,3%), le estorsioni (+14,4%), le rapine (+14,2%). Le violenze sessuali (+10,9%), la ricettazione (+7,4%), i danneggiamenti (+2,9%) e le lesioni dolose (+1,4%). In diminuzione invece lo sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile (-24,7%). L’usura (-15,8%), il contrabbando (-10,4%), gli incendi (-3%) e i danneggiamenti seguiti da incendio (-2,3%).

Tra realtà e percezione

Prendendo in considerazione il quadriennio 2019-2022, si evidenzia che gli atti persecutori e i maltrattamenti contro familiari e conviventi mostrano un significativo decremento nel 2022. Le violenze sessuali, invece, a fronte di un decremento nel 2020 rispetto all’anno precedente, mostrano un andamento in costante incremento nel biennio successivo. Nell’ultimo anno sono stati registrati 314 omicidi, con 124 vittime donne (+4% rispetto al 2021), di cui 102 uccise in àmbito familiare/affettivo. Di queste 60 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner. Una diminuzione, invece, si rileva per i delitti commessi in àmbito familiare e affettivo, che da 148 scendono a 139 (-6%). Il totale degli omicidi commessi passa da 304 nel 2021 a 314 nel 2022 (+3%). In generale, però, si registra negli anni un calo di questo reato, basti pensare che erano il doppio nel 2007 (632). L’indagine sul territorio nazionale che ha coinvolto 1.026 cittadini. Il 61,5% dei cittadini afferma di vivere in una città o località che giudica sicura. Rispetto ai risultati ottenuti alla stessa domanda nella rilevazione effettuata dall’Eurispes nel 2019, aumenta la quota di quanti si sentono in sicurezza nel luogo di residenza (erano il 47,5%).

Covid e sicurezza

La maggioranza dei cittadini affermano di sentirsi abbastanza e molto sicuri ad uscire da soli di giorno nella zona di residenza. Complessivamente nell’83,3% dei casi. Le cose cambiano se si tratta di uscire nelle ore serali e il tasso di risposta positiva diminuisce (67,6%). La casa è il luogo in cui una fetta più ampia del campione si sente al sicuro (81%). Negli ultimi tre anni, e dunque dall’inizio della pandemia, la paura di subire reati è aumentata per il 24,8% del campione. Mentre il 7,3% riferisce di avere meno paura rispetto al passato. Tra le strategie utilizzate per “mettersi in sicurezza”, negli ultimi tre anni, il 22,5% degli intervistati ha installato un sistema di allarme. Il 21,4% ha installato le grate alle finestre e il 20,7% ha messo la porta blindata. Potare con sé uno spray al peperoncino (8,7%), un coltello (8,6%). O comprare un’arma da fuoco (3,6%) Queste sono opzioni adottate da una esigua parte del campione.

Allarme

Fra i crimini che più preoccupano gli italiani sul piano della sicurezza, spicca il furto in abitazione (26,6%). Segue con notevole distacco l’aggressione fisica (17,7%). E successivamente, la paura di subire uno scippo o borseggio (11,1%). Al di là della percezione generale della diffusione dei crimini, i reati rispetto ai quali si concentra la maggiore paura di esserne personalmente vittime sono due. E cioè il furto in abitazione (58,3%) e il furto di dati personali su Internet (55,1%). Al terzo posto troviamo la truffa (46,2%), seguita da scippo o borseggio (45%). Furto di auto, motorino, moto (42%), rapina (40%) e lesione (35,9%). Un intervistato su quattro (25,6%) teme di poter essere vittima di violenza sessuale. Seguono i maltrattamenti contro familiari e conviventi (22,2%) e l’estorsione o l’usura (15,6%).

Giacomo Galeazzi: