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Rosario per la pace: la fede contro l’odio

La fede per la pace. L’iniziativa è stata lanciata il 2 ottobre da papa Francesco. Alla Messa di apertura del Sinodo dei Vescovi, il Pontefice ha annunciato il doppio appuntamento di preghiera per la pace che si è svolto domenica e ieri. “Per invocare dall’intercessione di Maria Santissima il dono della pace, domenica prossima mi recherò nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma dove reciterò il santo Rosario e rivolgerò alla Vergine un’accorata supplica; se possibile, chiedo anche a voi, membri del Sinodo, di unirvi a me in quell’occasione. E, il giorno dopo, 7 ottobre, chiedo a tutti di vivere una giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo”, aveva detto Jorge Mario Bergoglio una settimana fa. Oltre alle diocesi alle due iniziative lanciate dal Papa janno aderito anche l’Azione Cattolica, Comunione e liberazione, la Comunità di Sant’Egidio, il Movimento dei Focolari, le Acli. “Ogni giorno – sottolinea il presidente Acli Emiliano Manfredoniadilaga nel mondo la follia della guerra. Non dobbiamo stancarci di chiedere l’immediato cessate il fuoco, di pregare e offrire il nostro lavoro perché l’odio faccia spazio all’amore. Si associa all’iniziativa papale la Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia. L’iniziativa papale è coincisa con quella del World Rosary Day, organizzato dall’Ordine Domenicano assieme al Forum paneuropeo delle Confraternite.

Gaza. Foto di Emad El Byed su Unsplash

Stop alla guerra

“Non dimentichiamo: la guerra sempre è una sconfitta, sempre – afferma papa Francesco-. Ovunque si combatte le popolazioni sono sfinite, sono stanche della guerra, che come sempre è inutile e inconcludente. E porterà solo morte, solo distruzione. E non porterà mai la soluzione del problema”. Pregare intensamente per la pace e in preparazione al Giubileo. È l’impegno assunto dal World Rosary Day che si è svolto ieri, festa della Madonna del Rosario. Dando seguito alla richiesta di Papa Francesco di dedicare due giorni alla richiesta di pace nel mondo. Nel World Rosary Day il Rosario è stato recitato alle ore 19 di ogni fuso orario dei 59 paesi nel mondo che hanno aderito e nelle lingue locali di ogni singola nazione. Confraternite, Santuari, Ordini religiosi, università, gruppi, associazioni, si sono unite alla preghiera nel proprio paese. Dando vita ad un movimento orante per rispondere alla chiamata di Papa Francesco. Il primo Rosario è partito dalla Nuova Zelanda presso la parrocchia mariana in territorio maori Pukekaraka, Ōtaki, Aotearoa, dove padre Phil Cody lo ha guidato proprio in lingua maori. Per poi passare, attraverso diversi fusi orari, per la Cina (Pechino). Con l’adesione di gruppi di preghiera. Poi l’Indonesia, le Filippine, l’Europa, l’Alaska e l’America. A Roma l’appuntamento è stato ieri alle ore 19 nella Basilica di Santa Maria Maggiore, nella cappella della Salus Populi Romani, dove il Rosario è stato guidato dall’arcivescovo Rolandas Makrickas. Hanno partecipato anche studenti della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino di Roma (Angelicum). L’evento è stato seguito in diretta dal Centro Televisivo Vaticano (CTV).

La basilica papale di Santa Maria Maggiore di Roma. Credit: CARLO CARINO

Insieme per la pace

L’appuntamento, unico al mondo, ha superato le 700 adesioni di enti e gruppi, Confraternite e Santuari che racchiudono tra i propri membri migliaia di sotto associazioni con centinaia di migliaia di membri. Solo i fondatori del Forum Paneuropeo delle Confraternite – promotore dell’iniziativa – contano quasi 1,5 milioni di persone. Raggruppando la Confederazione nazionale italiana (3.300 sodalizi con 1,3 milioni di membri). La Maintenance di Francia (83 sodalizi). L’Agrupación di Málaga (120 sodalizi con 80mila membri). L’Unione delle Confraternite-UCDL (60 sodalizi della Svizzera italiana). La Real e Venerável Irmandade do Santíssimo Sacramento de Mafra (Portogallo) e Malta.Ha aderito anche tutta la Confederazione delle Misericordie d’Italia (700 Confraternite con 670mila membri). Con un messaggio del presidente Domenico Giani e del correttore nazionale monsignor Franco Agostinelli. Oltre alle 52 Confraternite della Diocesi di Rio de Janeiro, dirette dal cardinale Orani Tempesta attraverso il vicario monsignor André Sampaio. 40 confraternite hanno partecipato dalla Slovacchia – paese di soli 5 milioni di abitanti – oltre alle “Confraternite del Santo Rosario” che fanno capo ai Domenicani, molte delle quali in Nord e Sud America.

Foto © Livio Anticoli

Adesioni

Hanno preso parte alla mobilitazione spirituale 15 “Confraternite dello Scapolare” che fanno capo alle chiese del Carmine. Hanno aderito anche cinque Santuari Internazionali (su 17 in tutto il mondo). Our Lady of Knock (Irlanda), Haemy Martyrs (Korea). Our Lady of Peace and Good Voyage (Filippine), Jesus the Saviour and Mother Mary (Nigeria). E l’Ermita de El Rocío (Spagna). Quest’ultimo, il “Saturario del Rocío”, è uno dei più importanti in Spagna, gestito dalla confraternita omonima, nella diocesi di Huelva. La confraternita “madre” (matriz) ascrive oggi 300.000 membri attivi nella diocesi di Huelva (Siviglia) (che conta 530mila abitanti). Anche le Chiese in Italia si sono unite alla preghiera per la pace indetta da papa Francesco. La presidenza della Cei, raccogliendo l’appello del Pontefice, ha invitato le comunità ad aderire alla preghiera del Rosario di domenica scorsa e a vivere la giornata di preghiera e di digiuno di ieri. “Ogni giorno aumentano i pezzi di questa guerra mondiale che si abbatte su diversi popoli e numerosi luoghi, spesso dimenticati – afferma il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei –. Non dobbiamo stancarci di chiedere che tacciano le armi, di pregare perché l’odio faccia spazio all’amore, la discordia all’unione. È tempo di fermare la follia della guerra. Ognuno è chiamato a fare la propria parte. Ognuno sia artigiano di pace“. L’Ufficio liturgico nazionale ha predisposto i testi per l’animazione.

 

Giacomo Galeazzi

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