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Sfide per la salute globale. Ecco la frontiera della pandemia

Grazie all’esperienza maturata sul campo, il report di Intersos si concentra sulle lezioni apprese e sulle raccomandazioni da condividere con la comunità umanitaria internazionale, indicando 6 sfide decisive per il futuro

La pandemia cambia scenario. “Lo sviluppo di un’immunità ibrida (vaccinazione più infezione), presenta una serie di vantaggi, anche per quel che riguarda la memoria specifica nei confronti della proteina spike, indotta a seguito di una successiva vaccinazione– spiega a Interris.it il professor Roberto Cauda, primario di Malattie Infettive al Policlinico Gemelli e consulente scientifico dell’Agenzia europea del farmaco-. Infatti risulta che una precedente infezione da SARS-CoV-2 aumenta i titoli delle risposte anticorpali specifiche nei confronti della proteina spike di SARS-CoV-2 indotti da una successiva vaccinazione ed inoltre modifica il pool di cellule B della memoria specifica verso SARS-CoV-2. Entrambe queste situazioni sono compatibili con una maggiore protezione antivirale a livello delle mucose”.pandemia

Dopo la pandemia

Intersos è l’organizzazione umanitaria italiana in prima linea nelle gravi emergenze per portare assistenza e aiuto immediato alle vittime di guerre, violenze, disastri naturali ed esclusione estrema, con particolare attenzione alla protezione delle persone più vulnerabili. “Dal 1992 i nostri operatori e le nostre operatrici portano soccorso alle popolazioni colpite da crisi umanitarie- spiegano gli operatori umanitari-. Forniamo cure mediche, distribuiamo beni di prima necessità e ripari d’emergenza. Contribuiamo a soddisfare bisogni primari come il diritto al cibo, all’acqua. Alla salute, alla protezione e all’istruzione“. A due anni dall’avvio dell’impegno per sostenere la vaccinazione contro il Covid-19 in zone di emergenza umanitaria, Itersos presenta un report per ripercorrere i risultati raggiunti. E condividere le lezioni apprese e le raccomandazioni per il futuro della campagna vaccinale. A inizio 2021 si è intensificato l’impegno per contribuire alla risposta globale alla pandemia. E affrontare le ineguaglianze presenti nella distribuzione dei vaccini contro il Covid-19. E’ stata costituita. perciò, una task force a sostegno dell’iniziativa Covax. In modo da garantire la vaccinazione nei paesi in via di sviluppo.

Scenari

Itersos ha concentrato il suo intervento in due scenari di crisi protratta nelle quali l’organizzazione era già presente. Lo Stato del Borno in Nigeria e il Sud dello Yemen, aree caratterizzate da guerra, violenza, povertà estrema e disastri naturali, e con un alto numero di persone bisognose di aiuto. Da metà 2021 Intersos, collaborando con il Ministero della Salute e le autorità locali, ha lavorato su più fronti, con l’obiettivo di rafforzare il sistema sanitario locale. Ed estendere la campagna vaccinale a tutta la popolazione, compresi i gruppi più emarginati come rifugiati e sfollati nei campi profughi. Grazie al coinvolgimento dei leader delle comunità e di volontari, le attività di informazione sull’efficacia e disponibilità del vaccino contro il Covid 19 hanno contribuito all’afflusso sempre maggiore di persone nei centri vaccinali. Mentre la donazione di materiali e macchinari per il trasporto e il mantenimento dei vaccini (catena del freddo) ha permesso il rafforzamento delle strutture sanitarie fortemente colpite dalla pandemia. Attività di formazione sono state organizzati per formare lo staff medico, socio sanitario e logistico sulla vaccinazione, sulla gestione di casi di reazioni avverse. E sulla gestione della catena del freddo relativa ai differenti prodotti vaccinali mantenimento dei macchinari donati. L’obiettivo non è stato solo quello di affrontare l’emergenza di oggi, bensì creare pratiche comuni, conoscenza e consapevolezza anche per future emergenze.pandemia

L’impegno di Intersos

In termini di somministrazione di vaccini, i risultati sono stati particolarmente significativi nello Stato del Borno, dove tra agosto 2021 e febbraio 2023, sono state somministrate 382.637 dosi con 255.071 persone completamente vaccinate. 8% del totale dello stato. Molte delle quali in aree di difficile accesso a causa del conflitto in corso. In Yemen, i numeri assoluti sono ancora più ridotti, con 14392 persone vaccinate nel Governatorato di Lahij a novembre 2022, ma Intersos ha contribuito in maniera significativa al difficile avvio della campagna vaccinale. In entrambi i contesti Intersos ha raggiunto oltre il 100% del target previsto. Grazie all’esperienza maturata sul campo, il report di Intersos si concentra sulle lezioni apprese e sulle raccomandazioni da condividere con la comunità umanitaria internazionale. Indicando 6 sfide decisive per il futuro. E cioè il rafforzamento dei sistemi sanitari dei paesi più fragili. Passando da un approccio verticale alla campagna vaccinale ad un approccio orizzontale e integrato nell’offerta complessiva di servizi di salute primaria.pandemia

Personale sanitario

Inoltre la disponibilità di personale sanitario adeguatamente formato da garantire, anche in aree di crisi, attraverso programmi di reclutamento, training e fidelizzazione dello staff attraverso incentivi. L’accesso rapido, flessibile e lineare ai fondi internazionale per consentire agli attori sul campo di agire con tempestività ed efficaci. L’investimento in attività e strumenti di comunicazione e informazione capillare (RCCE e IEC), partendo dalla centralità delle attività di coinvolgimento delle comunità come condizione indispensabile per il successo delle campagne vaccinali. La raccolta, la gestione e la condivisione di dati aggiornati e integrati, anche attraverso la sperimentazione di nuove tecnologi. L’implementazione, con adeguate risorse, di un sistema di sorveglianza epidemica globale come elemento centrale di un’Agenda Globale per la Sicurezza Sanitaria.

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