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Palestina, l’impegno di Iscos per promuovere la pace e il lavoro dignitoso

L'azione di supporto umanitario e sindacale di Iscos Lombardia nei confronti del PFTU operante nella West Bank raccontata a Interris.it dalla dott.ssa Marta Valota, direttrice di Iscos Lombardia

La difesa dei diritti dei lavoratori e l’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità, ad ogni latitudine, rappresentano un diritto irrinunciabile, da promuovere e tutelare.

L’impegno di Iscos Lombardia

Iscos Lombardia, da diversi decenni, opera in diversi luoghi del mondo per tutelare il lavoro legale e mettere al centro la dignità delle persone. In particolare, a Gerico, nella West Bank, in collaborazione con il sindacato palestinese PFTU, è presente da sedici anni con un progetto che unisce assistenza umanitaria e inclusione lavorativa. Interris.it, in merito a questa attività, ha intervistato la dott.ssa Marta Valota, direttrice di Iscos Lombardia.

Un momento di formazione sindacale, a sinistra il segretario generale Pftu Wael Natheef (@ Iscos Lombardia)

L’intervista

Dottoressa Valota, come nasce e che obiettivi ha il progetto di sostegno al sindacato PFTU?

“Le nostre attività di supporto al Palestinian Federation of Traid Union hanno avuto inizio nel 2009 e sono nate dalle relazioni storiche che, come Cisl e Iscos, abbiamo al livello extraeuropeo. La finalità che ci poniamo è quella di aiutare il sindacato locale in tutti gli aspetti riguardanti la formazione, nell’ottica di aumentare le loro capacità contrattuali, far crescere i loro iscritti e avere più delegate donne nei luoghi di lavoro, al fine di far loro percepire maggiormente i bisogni e incrementare le azioni di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Sedici anni fa, quando l’attività è iniziata, abbiamo dato un grande supporto dal punto di vista infrastrutturale per permettergli di avere una sede. Da lì in poi, abbiamo fornito un supporto per la realizzazione degli ‘Arab Forum’, ovvero tutti quei consessi internazionali e locali in cui veniva trattato il tema del lavoro. Inoltre, è stata svolta della formazione finalizzata a promuovere l’occupazione femminile, nonché dei corsi mirati sui temi della salute e della sicurezza. Nel 2020 poi, Iscos Lombardia, ha finanziato un workshop per rappresentanti sindacali e membri dell’esecutivo al fine di discutere la recente legge sulla sicurezza sociale, paragonandola alla positiva esperienza della Giordania. Tale seminario si è svolto nella città di Amman e ha visto un’ampia partecipazione di sindacalisti e sindacaliste”.

Com’è cambiata la vostra azione dopo il 7 ottobre 2023?

“Dopo gli attacchi del 7 ottobre e il contrattacco israeliano, il progetto, ha svolto azioni di sostegno umanitario, un tema che, in qualità di Iscos, non avevamo mai affrontato prima. In particolare, grazie alla nascita di una collaborazione con Filca Cisl Lombardia, ovvero la federazione che organizza gli addetti dell’edilizia, dell’industria del legno, del cemento, dei laterizi, del marmo e della pietra, la quale deciso di sostenere convintamente il progetto con la speranza di dare un concreto aiuto nel processo di ricostruzione. Tutti insieme, stiamo operando per fornire il supporto necessario a tutto campo”.

In che modo, le attività svolte, incentivano il benessere dei lavoratori in questo difficile momento storico?

“In tale momento storico molto difficile, paradossalmente, non si può non pensare al tema del lavoro. In Cisgiordania, ad esempio, in questa nuova fase, molte occupazioni lavorative sono venute meno, basti pensare al settore terziario o a quello industriale. Attualmente, si riscontra la necessità fortissima di riconvertire le competenze professionali, puntando in particolar modo sul settore agricolo, attraverso l’invio di specifici macchinari. Su questo versante, l’importanza dell’attività di un ente di cooperazione internazionale che si occupa di un tema così trasversale, anche in una fase delicata di tregua post-bellica, è fondamentale. Soprattutto se, quest’ultima, è improntata alla collaborazione con un partner locale come il PFTU, il quale è un presidio sociale importante, uno strumento di coesione e un punto di riferimento per le questioni emergenziali”.

Un momento di formazione sindacale (@ Iscos Lombardia)

Quali sono i vostri desideri per il futuro in riguardo allo sviluppo delle attività di sostegno e confronto?

“Speriamo che, nella West Bank e in tutta la Palestina, ritorni presto la pace perché, senza quest’ultima, diventa difficile fare dei progetti di lungo respiro con obiettivi ambiziosi miranti alla tutela dei lavoratori. Nel breve periodo, continueremo a dare il supporto necessario al PFTU. In particolare, da oggi fino al 25 febbraio, ospiteremo a Milano alcuni esponenti di quel sindacato e ciò rappresenterà un’occasione importante per dimostrare loro solidarietà, ascoltare delle testimonianze dirette e costruire insieme nuovi obiettivi progettuali, sperando in una pace duratura”.

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