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Padre Baggio a Interris.it: “Non si escludano i profughi e i migranti dall’accesso al vaccino anti-Covid”

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Sos migranti nella crisi Covid. “La pandemia ha fatto finire in secondo piano altre emergenze già in atto come quella dei profughi e dei rifugiati”, afferma Interris.it padre Fabio Baggio, missionario scalabriniano, sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.

I migranti doppiamente svantaggiati in pandemia

“Per le cure mediche, l’assistenza sanitaria e l’accesso ai vaccini anti-Covid i profughi e i rifugiati rischiano di essere penalizzati da una mentalità che esclude chi non è considerato parte del proprio gruppo di appartenenza – sottolinea padre Baggio-. In questo modo chi è costretto a lasciare la propria patria si troverebbe doppiamente svantaggiato. Escluso nella sua terra di origine ed escluso nei paesi di transito e di destinazione”.

Minimo storico di rifugiati ricollocati

Prosegue padre Baggio: “Chi scappa dalla propria terra perché teme per la propria vita non considera il Covid la sua principale preoccupazione. Secondo i dati della UNHCR, nell’anno che si è appena concluso si è registrato il minimo storico per numero di rifugiati ricollocati”. E “nel momento in cui vengono serrate le frontiere per motivi sanitari (sia nei paesi di origine che in quelli di transito e in quelli di destinazione), si aggravano le difficoltà per chi è costretto a fuggire dal proprio paese, sia a causa delle guerre sia a causa della miseria più estrema o dell’insicurezza generale o delle persecuzioni. Si tratta di persone la cui decisione di uscire dal proprio paese è determinata da minacce avvertite più incombenti e angosciose rispetto al pericolo attuale del Covid”.

Trafficanti di esseri umani

E, sottolinea padre Baggio, “di pari passo con le chiusure dei Paesi, si riducono le possibilità di spostamento attraverso canali regolari. Così hanno buon gioco coloro che offrono alternative illegali. Nella ricerca di altre strade, si finisce nelle mani di trafficanti di esseri umani, di persone senza scrupoli che rispondono a organizzazioni criminali. Ma la gente è così disperata da non pensare ai rischi e alle conseguenze ”.

Vulnerabili

Evidenzia padre Baggio: “Papa Francesco, grazie alle notizie che arrivano dalle conferenze episcopali, è sempre e prontamente informato di quanto succede nel mondo. Il Santo Padre ha segnalato il rischio che proprio le persone più vulnerabili – tra i quali ci sono i profughi e i rifugiati – non abbiano adeguato accesso alle cure e ai vaccini. Nell’enciclica ‘Fratelli tutti’ ha detto chiaramente che non solo dobbiamo sentirci tutti sulla stessa barca, ma dobbiamo guardarci dalla tentazione del ‘prima noi, poi gli altri’ anche per quanto riguarda l’accesso al vaccino anti-Covid e alle cure”. “Oltre al richiamo al buon senso e alla spirito di solidarietà che è rivolto a tutti”, precisa padre Baggio, “vale per i credenti anche l’esortazione evangelica a non escludere gli altri, a camminare insieme e a fare in modo che nessuno sia escluso”.  

Come nella parabola del Figliol prodigo

Significativo al riguardo “il gesto di vaccinare  i senza tetto che sono seguiti in Vaticano: ciò coerente con il richiamo a non dimenticarsi di nessuno”. Il modello è quello di Madre Teresa di Calcutta che “non solo soccorreva tutti senza chiedere a quale religione appartenessero, ma attraverso la carità annunciava il Vangelo. E’ la Chiesa ‘in uscita’ che accoglie tutti, e in particolare coloro che si trovano nella disperazione, come nella parabola del Figliol prodigo”, conclude padre Baggio.

 

Giacomo Galeazzi: