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Droga fuori controllo: allarme-narcotraffico dell’Onu

Il ruolo dell’Onu nella lotta al narcotraffico. Il consumo di droga cresce in tutto il mondo. In un anno il 5,8% della popolazione mondiale – pari a 296 milioni di persone – ha fatto uso di stupefacenti, con un aumento di circa il 23% rispetto a un decennio fa. Sono circa 500mila, invece, le persone decedute in un anno per overdose o altre ragioni riconducibili all’uso di droga.  Il valore totale del mercato europeo della droga ammonta a 31 miliardi di euro. Secondo i dati rivelati nel rapporto, la cannabis è la droga con la maggiorequotadi mercato. Rappresenta il 39% del totale e 12,1 miliardi di euro, ed è anche la sostanza illegale più utilizzata nell’Unione europea. Secondo la Relazione europea sulle droghe 2023, l’8% degli adulti europei ha fatto uso di marijuana nell’ultimo anno. Inoltre, l’1,3% degli europei la usa quotidianamente. La maggior parte della cannabis consumata nell’Ue è prodotta in Spagna. L’analisi dell’OEDT e di Europol evidenzia “un significativo impatto ambientale attraverso l’uso di energia e acqua, nonché l’inquinamento chimico”. Il suo consumo è seguito da vicino da quello della cocaina, con il 37% del totale e 11,6 miliardi di euro. Ma secondo l’analisi, il mercato del consumo di cocaina è “in crescita”, potenzialmente influenzato dalla “disponibilità senza precedenti di cocaina a basso costo e ad alta purezza”.

Foto di Lukas S su Unsplash

Sos dipendenza

Secondo l’Office on Drugs and Crime dell’Onu la cannabis è la droga più usata, con una stima di 219 milioni di consumatori (4,3% della popolazione adulta globale). Sono 36 milioni le persone che fanno uso di anfetamine, 22 milioni di cocaina e 20 milioni quelli che fanno uso di sostanza sintetiche del tipo ecstasy. 39,5 milioni di persone in tutto il mondo era affetto da dipendenza da droghe. Tuttavia, tra questi, solo una persona su 5 ha ricevuto un trattamento farmacologico, con un peggioramento della situazione a causa della pandemia. Crescono i decessi correlati alla droga che, nel 2019, hanno toccato quota mezzo milione, il 17,5% in più rispetto al 2009. Quasi la metà di essi è dovuto a malattie del fegato correlate all’uso degli stupefacenti, mentre un quarto è causato da overdose. Di queste, circa i due terzi derivano dall’uso di oppioidi, che continuano a rappresentare la tipologia di droga che ha maggiore impatto sulla salute: si stima causino 12,9 milioni di anni di vita in salute persi, pari al 71% dell’impatto globale delle sostanze stupefacenti. Tra i trend identificati dal rapporto la crescita delle persone che fa uso di droga per via iniettiva. In un anno sono stati 13,2 milioni. Il 5,3% dei giovani di 15-16 anni in tutto il mondo (13,5 milioni) aveva fatto uso di cannabis.

Foto di Edgar Winkler da Pixabay

Rapporto Onu

“Il cervello degli adolescenti è ancora in fase di sviluppo e l’uso di droghe può avere effetti negativi a lungo termine”, spiega il rapporto dell’Onu. “L’inizio precoce del consumo di droga può portare a uno sviluppo più rapido della dipendenza rispetto agli adulti e ad altri problemi nell’età adulta”. Il consumo di cannabis tra i 15-16enni varia a seconda della regione: meno del 3% in Asia, il 6% in Africa, quasi il 10% nelle Americhe, il 12% in Europa e oltre il 17% in Oceania. In quasi tutti i casi, il consumo di cannabis tra i 15-16enni è più alto rispetto agli adulti. Secondo il rapporto, inoltre, tra i giovani si registrano tassi più elevati, rispetto agli adulti, di consumo di nuove sostanze psicoattive. Cospicua, specie in alcune aree del pianeta, la presenza di giovanissimi in trattamento: in Africa, il 9% di chi è in cura per dipendenza da droga ha meno di 18 anni. In America centrale è il 16%, in Sud America quasi il 4%. In Asia lo 0,66%. Nell’Europa meridionale e orientale il 2,1%; nell’Europa centrale e occidentale il 4,4%; in Oceania quasi il 17%. “Le organizzazioni delle Nazioni Unite sono un organismo debole, basterebbe che i baschi blu andassero nella foresta amazzonica per imporre la coltivazione di caffè anziché di cocaina. Soltanto così si potrebbero colpire i trafficanti sudamericani di droga”, evidenzia il procuratore capo di Napoli. Nicola Gratteri ha partecipato all’incontro su “Le rotte e le logiche del traffico internazionale di stupefacenti e le evoluzioni della criminalità organizzata transnazionale” che si è svolto al Palazzo di giustizia di Palermo.

Foto di Flavia Carpio su Unsplash

Colombia

Prosegue Gratteri: “Ho ascoltato dalla relatrice della Colombia la proposta di legalizzare la cocaina, bene io oggi racconto nel mio intervento una utopia. Dico che se l’Onu fosse diversa da quella attuale, perché l’Onu è un organismo debole, ma se avesse davvero potere sovranazionale, bisognerebbe fare scendere dall’80esimo piano del grattacielo di New York i baschi blu, andare nella foresta amazzonica e dire: ‘Siccome voi in Colombia, Bolivia e Perù non siete stati in grado di risolvere il problema della produzione di cocaina allora noi Onu siamo qui per imporre le colture di caffè anziché cocaina’. Ma trattando direttamente con i contadini”. Aggiunge il procuratore capo di Napoli: “La conversione delle colture venti anni fa era stata proposta e in parte attuata ma i soldi non arrivavano ai contadini, che sono poi tornati a piantare coca. Se pianti un ettaro di coca guadagni cento se pianti un ettaro di caffè sono 40, allora sono qui a darti il 60 per cento mancante ma devi piantare caffè. Basterebbe lo 0,01 per cento dei soldi che tutti gli uffici giudiziari del mondo occidentale spendono ogni anno per contrastare il traffico di cocaina per risolvere il problema della cocaina. Perché la cocaina è la droga più facile da debellare al mondo”.

Foto di Colin Davis su Unsplash

Questione di forza

“Immaginate la marijuana, l’eroina si produce in Messico o Afghanistan anche se ora i talebani dicono che vogliono combatterla per darsi una nuova immagine, è impossibile combattere le droghe sintetiche mentre la cocaina si produce solo in un determinato territorio. E’ una questione di forza ma piuttosto per noi resta una utopia perché l’Onu è un organismo debole”, sostiene Gratteri. Secondo l’Eu Drug Markets Review 2024, sono sempre più disponibili diversi tipi di droghe e molte di esse sono di qualità superiore. Il documento, prodotto dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT) e da Europol, afferma che questo fenomeno si accompagna a una maggiore efficienza nel trasporto. E a una “notevole resistenza alle crisi globali, all’instabilità e a significativi cambiamenti politici ed economici”. Questa risultanza rappresenta anche una minaccia per la prevenzione. L’associazione belga Infor Drogues & Addictions riceve 2.000 chiamate all’anno da parte di consumatori e familiari preoccupati per una possibile dipendenza. Sebbene si occupino di tutti i tipi di droghe, la responsabile della comunicazione, Fanny Bétermier, spiega che la maggior parte delle domande riguarda la marijuana.

Giacomo Galeazzi

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