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Nani: “I rischi per i cristiani in Iran dopo gli attacchi contro Israele”

L'escalation di violenza in Medio Oriente si ripercuote sulla vita dei cristiani in Iran, uno dei Paesi dove le persecuzioni sono piĆ¹ feroci. Interris.it ha chiesto a Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors, le difficoltĆ  che vivono quotidianamente i cristiani in Iran e quali speranze per il futuro

“Lā€™escalation di violenza in Medio Oriente, con gli scontri tra Iran e Israele, non fa altro che restringere ulteriormente la libertĆ  di fede dei cristiani in Iran. Ogni minaccia interna al regime iraniano va soffocata senza esitazioni. E il cristianesimo ĆØ una minaccia: ĆØ unā€™arma del ‘nemico’ (l’Occidente) per indebolire lā€™islam e il regime degli Ayatollah. Eppure, nonostante le persecuzioni, il Cristianesimo in Iran ĆØ in crescita!”.

Lo asserisce a Interris.it il dottor Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors, che abbiamo intervistato per comprendere in modo approfondito le difficoltĆ  che vivono quotidianamente i cristiani in Iran, specie dopo l’attacco iraniano a Israele.

L’Iran nella World Watch List 2024

Nani, autore di diversi libri sui cristiani perseguitati, ha svolto viaggi missionari in terre di persecuzione in Africa, Medio Oriente, Asia, Sud America, per incontrare i perseguitati e conoscere da vicino il lavoro dellā€™agenzia missionaria Porte Aperte/Open Doors. Fondata nel 1955, l’agenzia fornisce supporto materiale, aiuti di emergenza, letteratura, formazione e assistenza ai cristiani perseguitati a causa della loro fede.

E pubblica ogni anno il World Watch List, il rapporto sui cristiani perseguitati nel mondo. Oltre 365 milioni di cristiani sperimentano alti livelli di persecuzione e discriminazione a motivo della loro fede; 317 milioni se si considerano solo i Paesi della World Watch List in cui il livello di persecuzione ĆØ molto alto o estremo. Tra questi, figura anche L’Iran che, secondo il WWL 2024, ĆØ al nono posto tra i Paesi che maggiormente perseguitano i crustiani.

Il dottor Cristian Nani e la WWL 2024 con in rosso le Nazioni dove la persecuzione contro i cristiani ĆØ valutata “estrema”. L’Iran figura al nono posto. Foto: Porte Aperte

L’intervista a Cristian Nani, direttore di Porte Aperte

Quanti sono i cristiani in Iran?

“Secondo le nostre stime, su una popolazione intorno agli 87 milioni di abitanti, circa 1.245.000 sono cristiani. Per ‘cristiani’ i nostri ricercatori intendono aderenti a una delle quattro seguenti ‘comunitĆ  cristiane’: 1) chiese storiche (cattolici, ortodossi, protestanti tradizionali); 2) espatriati/immigrati; 3) protestanti non tradizionali (evangelici, battisti, pentecostali, ecc.); 4) convertiti al cristianesimo”.

Qual ĆØ la situazione attuale dei diritti religiosi e della libertĆ  di culto per i cristiani in Iran secondo il rapporto di Open Doors “World Watch List 2024”?

“La fonte principale di persecuzione in Iran ĆØ evidentemente lā€™oppressione islamica. Tutte le leggi devono essere coerenti con la Sharia (la legge islamica). Un Consiglio di Guardiani, nominato dalla Guida Suprema lā€™Ayatollah Khamenei e composto da studiosi e chierici sciiti, esamina tutte le leggi, le procedure e i candidati alle piĆ¹ alte cariche pubbliche, come la presidenza e il parlamento. Gli iraniani di etnia persiana sono considerati per definizione musulmani, per cui i convertiti al cristianesimo sono visti come apostati. Questo rende quasi tutte le attivitĆ  cristiane illegali, soprattutto in lingua persiana [detta anche farsi, ndr]. I chierici musulmani locali talvolta incitano alla violenza contro i gruppi religiosi minoritari. La societĆ  iraniana ĆØ meno fanatica della sua leadership grazie all’influenza diffusa dell’islam sufi moderato e all’orgoglio del popolo iraniano per la cultura persiana preislamica. Tuttavia, le famiglie fanno spesso pressione sui propri membri che si convertono dall’islam al cristianesimo”.

E’ possibile la conversione dall’islam al cristianesimo?

“No. La conversione dallā€™islam al cristianesimo ĆØ illegale in Iran e i convertiti possono essere arrestati e rinchiusi in prigione. Essi, dunque, sono le principali vittime di violazioni della libertĆ  religiosa, perpetrate dal governo in particolare e, in misura minore ma presente, dalla societĆ  e dalle famiglie. Il governo vede i cristiani iraniani come un tentativo dei Paesi occidentali di indebolire l’islam e il regime. Vari leader di gruppi di cristiani convertiti dallā€™islam, cosƬ come membri e cristiani di altre confessioni che li sostengono, sono stati arrestati, perseguiti e hanno ricevuto lunghe pene detentive per ‘crimini contro la sicurezza nazionale'”.

I dati WWL 2024 con le 10 Nazioni dove i cristiani subiscono maggiori pressioni e violenze. Immagini: Porte Aperte

Come riescono dunque a vivere la fede i cristiani iraniani?

“Assistiamo alla diffusione di ‘chiese in casa’, ossia gruppi di cristiani che si incontrano segretamente nelle case: chiunque venga scoperto essere membro di una chiesa in casa puĆ² essere accusato di crimini contro la sicurezza nazionale: anche tale accusa puĆ² condurre a lunghe pene detentive. Chiunque venga arrestato o detenuto puĆ² subire torture e abusi durante la prigionia, mentre alcuni cristiani, quando rilasciati, vengono monitorati: costoro sanno che un secondo arresto si tramuterebbe in una condanna con pene ancora piĆ¹ pesanti. I cristiani che lasciano lā€™islam potrebbero subire pressioni anche per mano della loro stessa famiglia e comunitĆ  e, per esempio, perdere la propria ereditĆ  o essere licenziati dal posto di lavoro; coloro che non sono sposati possono essere costretti a matrimoni organizzati con persone di fede musulmana (in particolare le donne, con il fenomeno dunque degli abusi sessuali legati ai matrimoni forzati) mentre i credenti sposati, al contrario, possono vedersi costretti a divorziare o perdere la custodia dei propri figli”.

Per le comunitĆ  storiche di cristiani armeni e assiri valgono le stesse restrizioni?

“Le comunitĆ  storiche di cristiani armeni e assiri sono riconosciute dallo Stato, ma i membri sono di fatto trattati come cittadini di seconda classe”.

In che modo sono trattati da “cittadini di seconda classe”?

“Essere musulmani ĆØ un requisito per la maggior parte dei posti di lavoro, soprattutto nel governo. Subiscono discriminazioni legalizzate, tra cui il rifiuto dell’uso del farsi per qualsiasi attivitĆ  religiosa o materiale cristiano. Inoltre, le comunitĆ  cristiane storiche non sono autorizzate a contattare i cristiani di origine musulmana (che parlano farsi) o a farli partecipare alle funzioni religiose”.

Da chi ĆØ composta la comunitĆ  di espatriati/immigrati?

“La comunitĆ  di espatriati/immigrati ĆØ composta da cristiani giunti dall’Estremo Oriente (ad esempio, Filippine, Corea del Sud) e dall’Occidente, molti dei quali hanno un background cattolico, luterano o presbiteriano. Tra il piccolo numero di comunitĆ  di credenti, alcune chiese di espatriati sono state costrette a chiudere dopo che convertiti locali con un background musulmano hanno iniziato a frequentarle”.

Quali sono le testimonianze piĆ¹ significative di fede dei cristiani iraniani che lei conosce?

“Molto significativa ĆØ quella di Saghar, una giovane donna iraniana. Cresciuta musulmana in una famiglia particolarmente religiosa ĆØ entrata in contatto con la fede cristiana tramite unā€™amica ed ĆØ stata letteralmente conquistata dalla persona di GesĆ¹. Il terrore di anche solo avvicinarsi al ‘libro dei cristiani’ (la Bibbia) inculcatole dalla famiglia ĆØ stato sconfitto dagli insegnamenti del Cristo, da ‘quellā€™amore incondizionato culminato sulla croce, il sacrificio definitivo per unā€™umanitĆ  sorda e immeritevole’, come ama ripetere. La conversione ĆØ avvenuta velocemente, tanta era la sete di speranza, pace e amore veri. In poco tempo si ritrova coinvolta in una chiesa in casa: sono una dozzina di ex-musulmani che si riuniscono di nascosto, poichĆ© non vi ĆØ libertĆ  religiosa e per ora non si sentono pronti ad affrontare il rigetto della societĆ , la perdita del lavoro, il rifiuto della famiglia e magari il carcere e le torture. Sanno bene che questo ĆØ il loro destino poichĆ© conoscono molti che lo hanno vissuto o lo stanno vivendo. Poi una sera, durante una di queste riunioni, sentono un frastuono improvviso, tutto accade velocemente: 3 agenti della polizia morale fanno irruzione in casa sfondando la porta. Sono furie, rovesciano ogni cosa incontrano nel loro cammino, poi a bastonate separano uomini e donne, intimando a queste ultime di mettersi subito il velo. Le urla lasciano il posto al silenzio e ai singhiozzi. Saghar non ha un velo a portata di mano e chiede il permesso di andare in bagno a prendere il proprio. La lasciano andare mentre un agente controlla lā€™uscio di casa e gli altri due si accaniscono a sberle e pugni contro i ragazzi presenti. Saghar entra in bagno, trema vistosamente mentre dal cellulare estrarre una memory card, la getta nel wc e cancella una app di studi, video e materiale cristiano in farsi. Quando torna le sequestrano il cellulare, la costringono in ginocchio vicino agli altri. Li caricheranno in un furgone. PasserĆ  mesi in carcere, subirĆ  violenze, sarĆ  portata davanti a un giudice, umiliata e ferita sarĆ  rispedita a casa con la condizionale in attesa di giudizio. Un giudizio che non arriverĆ  presto, ma intanto perde il lavoro, oltre che lā€™appoggio e lā€™amore della famiglia. Oggi condivide un appartamentino con unā€™amica. La sua vita ĆØ cambiata drasticamente: non ha piĆ¹ sicurezze. ƈ in attesa di giudizio oramai da un paio di anni”.

Qual ĆØ la morale di questa terribile vicenda, non unica nel suo genere?

“E’ importante sottolineare come questo suo calvario non abbia fatto altro che rafforzare la sua nuova fede: Saghar, infatti, nonostante le pressioni (non solo psicologiche, ma anche fisiche), non ha rinnegato la sua scelta. La sua ĆØ una fede nata come via della croce e non ĆØ stata ancora narcotizzata dal benessere. PerĀ  lei, la fede ha un prezzo ed ĆØ disposta a pagarlo, perchĆ© ‘lā€™oggetto’ della sua fede lo merita. Saghar rappresenta molti altri cristiani iraniani. ƈ probabilmente per questo che, secondo le stime di Porte Aperte/Open Doors, in Iran il cristianesimo ĆØ in crescita, sostenuto da un vivace movimento di cristiani ex-musulmani convinti di aver trovato la fonte della vita vera”.

Come stanno vivendo i cristiani iraniani l’attuale escalation di violenza in Medio Oriente e il recente attacco iraniano a Israele?

“Lā€™escalation di violenza nella regione non fa altro che restringere ulteriormente la libertĆ  di fede dei cristiani in Iran. Lā€™equazione ĆØ semplice. Siamo in guerra contro lā€™impero del male (Israele) e i suoi alleati (USA, Occidente), quindi ogni minaccia interna al regime va soffocata senza esitazioni e il cristianesimo lo ĆØ: ĆØ unā€™arma del nemico per indebolire lā€™islam e il regime. Facile prevedere unā€™ulteriore stretta alle libertĆ  delle comunitĆ  cristiane, in particolare alla rete delle chiese in casa e di convertiti”.

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