I flussi migratori sono in rapida evoluzione. Il ministro degli esteri Antonio Tajani sottolinea l’efficacia della politica del governo nella gestione dei flussi migratori. Ricordando “gli ottimi risultati ottenuti nel Mediterraneo, -63%”.Quest’anno quindi “la politica del governo sta funzionando“. Il responsabile della Farnesina ne ha parlato a Padova, a margine di un incontro all’università, sul tema “Senza pace: le guerre interrogano l’Italia“. Aggiunge Tajani: “Aumentano i migranti regolari che vengono a lavorare e devono essere trattati come tutti i cittadini che lavorano. Non vogliamo più assistere a indegne e vergognose azioni come a Latina, quindi vogliamo tutelare i diritti. Continuiamo con la nostra politica di contrasto ai trafficanti di migranti“. L’Italia sostiene gli sforzi delle Nazioni Unite per il rilancio di un processo politico che porti alla riunificazione di tutte le istituzioni libiche. E al governo di unità nazionale, quello che ha sede a Tripoli e non controlla l’area della Cirenaica, il ministro degli Esteri chiede di “intensificare gli sforzi nel contrasto al traffico di esseri umani“. Intanto è durata poche ore ma aveva diversi livelli di azione la visita di Giorgia Meloni a Tripoli, la quarta in due anni. Al Business Forum italo-libico ha parlato di una “fase completamente nuova delle nostre relazioni economiche e commerciali”, segnata da diverse intese commerciali e dall’annuncio che “Ita Airways tornerà a collegare le nostre due nazioni dal gennaio 2025”. In platea i rappresentanti del mondo imprenditoriale locale e di più di duecento aziende italiane, oltre al ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso.
Flussi in evoluzione
Il business forum non si svolgeva in Libia da oltre dieci anni. Ed è stato anche l’occasione per un bilaterale con il primo ministro del governo di unità nazionale libico Abdul Hamid Mohammed Dabaiba. Un incontro focalizzato sulla gestione dei flussi migratori, in cui la premier ha anche puntato sulla necessità di “rafforzare la cooperazione con le nazioni d’origine” e di creare “partenariati egualitari” con i Paesi africani nella cornice del Piano Mattei. Roma punta sui canali di migrazione legale, attraverso i decreti flussi per i lavoratori stranieri. “Meccanismi che funzionano solo se i sistemi produttivi delle due nazioni che stanno cooperando si parlano”, ha evidenziato la premier Meloni. Rimarcando che “il rapporto con la Libia una priorità per l’Italia e una priorità per l’Europa“. Anche in quest’ottica la premier punta sul rafforzamento della cooperazione bilaterali in vari settori industriali. Ricordando che “l’Italia rappresenta per la Libia una porta privilegiata per l’accesso a uno dei più grandi mercati energetici del mondo, quello europeo, fatto di 500 milioni di consumatori”. Fra gli accordi siglati in questa occasione, la conferma dell’assegnazione all’italiana Todini della realizzazione di due lotti della cosiddetta Autostrada della Pace, un progetto avviato nel 2008 da Muammar Gheddafi e Silvio Berlusconi, poi arenatosi tra varie ondate di guerra civile e il conflitto fra Tripoli e la Cirenaica del generale Khalifa Haftar, in cui si inseriscono anche i mercenari filorussi della Wagner. Meloni in questi mesi ha cercato di trattare con tutti gli attori di questo scenario. L’obiettivo è raggiungere una complessa stabilità. E intanto a Tripoli ha voluto “ribadire l’impegno del governo italiano a essere al fianco della Libia e del suo popolo in in questa nuova fase di ricostruzione e sviluppo”.