Mantovano: “L’opera di don Benzi un esempio ancora oggi”

L'intervista di Interris.it al Sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano in occasione della sua visita a due comunità dell'associazione Papa Giovanni XXIII 

Foto © Presidenza del Consiglio dei ministri

“Nel mio impegno governativo ho diverse deleghe che mi sono state date, ma ce n’è una che ho particolarmente a cuore, quella delle politiche antidroga“.

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano, ha da sempre le idee chiare in tema di lotta alla dipendenze ed è sua intenzione agire con efficacia contro quella che lui definisce una “pandemia” che colpisce ragazzini sempre più piccoli di età. A dimostrarlo il fatto che, qualche giorno fa, alla conferenza stampa di presentazione della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia – “che ha una nuova veste grafica per renderla più fruibile” precisa – ha riunito tre ministri, un vice-ministro ed un altro sottosegretario.

L’intervista

Interris lo ha intervistato nell’ambito di una visita del Sottosegretario a due comunità della Papa Giovanni XXIII a Forlì, dove con lo stile sobrio che lo caratterizza ha incontrato bambini, disabili, famiglie fragili ed i ragazzi che stanno facendo un percorso di recupero dalla tossicodipendenza nella comunità terapeutica di Fornò.

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Sottosegretario Mantovano, lei ha conosciuto don Oreste Benzi. Che ricordo ha di lui?

“Don Oreste era un uomo di Dio, un uomo di preghiera e questo lo si coglieva stando con lui. Proprio in quanto uomo di Dio ha potuto avviare tante opere importanti e realizzarle, guardando sempre oltre. Chi ha spirito autentico di preghiera guarda lontano e lui ha guardato lontano. Non soltanto intervenendo in tutti gli ambiti della marginalità sociale ma lontano anche geograficamente. Inventando da un certo punto di vista il percorso di recupero dalla tratta e dalla riduzione in schiavitù di tante ragazze che l’egoismo degli occidentali, ed anche di tanti italiani, getta in mezzo alla strada. Inoltre ha guardato lontano in America Latina ed in tutti i continenti dove sono presenti le sue missioni. Ha guardato in tanto luoghi ed ambiti che per noi sono lontani anche mentalmente”.

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Ritiene che il pensiero di don Benzi sia ancora attuale?

“Quello che lui ha fatto è di esempio oggi ancor più di quando l’ha iniziato decenni addietro. Ciò significa che quando ci si mette pienamente in sintonia col Signore il tempo accresce ancora di più il valore dell’opera”.

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Lei, quand’era sottosegretario agli interni oltre vent’anni fa, si recò con don Benzi in un viaggio in Moldavia per conoscere la tratta delle donne destinate alla prostituzione in Italia ed in Europa. Ritiene che questo Governo possa adottare la proposta di don Benzi che riconosceva la responsabilità del cliente nella riduzione in schiavitù e pertanto prevedeva nei loro confronti delle sanzioni?

“Io credo che da subito sia necessario un intervento contro la tratta di persone. Grazie al lavoro di don Aldo [Buonaiuto, ndr], all’interno del governo si è avviata un’interlocuzione in questa direzione. Applicando le norme vigenti, stiamo ipotizzando dei percorsi che, oltre al recupero delle vittime della tratta di persone a scopo prostitutivo, siano anche dissuasivi nei confronti dei cosiddetti clienti. Poi si può sempre ragionare in una prospettiva di modifica legislativa, però, stando al governo, io sono obbligato a ragionare sulla base della legislazione vigente e quindi a dare adesso le risposte che sono necessarie per far cessare il prima possibile nella nostra nazione questo scandalo”.