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L’anniversario della nascita di Madre Teresa come richiamo solidale all’umanità

Il carisma della "santa degli ultimi" infiamma il mondo. Ovunque c'è povertà arrivano le Missionarie della Carità

Oggi ricorre il 112° anniversario della nascita di Madre Teresa. La religiosa albanese naturalizzata indiana, infatti, è nata a Skopje il 26 agosto 1910. Ha fondato la congregazione religiosa delle Missionarie della carità. Deceduta a Calcutta nel 1997, è stata proclamata beata da Giovanni Paolo II nel 2003. E santa da Francesco nel 2016. Dall’Ucraina al Nicaragua, dal Corno d’Africa allo Yemen le consorelle proseguono la sua missione. E testimoniano la globalizzazione della solidarietà cristiana. Ossia Vangelo e condivisione sulle orme della patrona degli ultimi.
MadreKiev 06/04/2022 – guerra in Ucraina / foto Imago/Image nella foto: bombardamento ONLY ITALY

In Ucraina

Le Missionarie dal sari bianco con la striscia blu non hanno abbandonato la popolazione dopo l’invasione russa. Il legame tra le Missionarie della Carità e l’Ucraina risale a Madre Teresa stessa. Dopo l’incidente nella centrale nucleare di Chernobyl nel 1987 la fondatrice della congregazione si recò a Kiev, allora nell’Unione Sovietica. Con le sue suore avvio un’attività di soccorso agli sfollati. Migliaia di persone, infatti, dovettero lasciare l’area della centrale nucleare a causa dell’incidente. Per questa eroica opera di soccorso il governo sovietico le attribuì la medaglia dell’oro della pace. Da quel gesto è iniziata una presenza che vede oggi impegnate nell’ex Unione Sovietica le Missionarie della Carità. Le religiose svolgono il loro ministero, infatti, non solo in Ucraina. Ma anche in Russia, Bielorussia, Armenia, Azerbaijan. E poi in Georgia, Lettonia, Estonia e Lituania.
Madre

Carisma missionario

L’albero si riconosce dai frutti, insegna il Vangelo. E così il carisma missionario di Madre Teresa di Calcutta è più che mai vivo e attuale. Dal conflitto russo-ucraino alla penisola arabica non c’è povertà in soccorso della quale non si prodighino le consorelle della “santa degli ultimi”. Le Missionarie della Carità estendono ad ogni latitudine l’opera di Madre Teresa. Che, in una recente rilevazione demoscopica, è risultata una delle persone più famose a livello planetario. Proprio per il suo lavoro instancabile tra i diseredati di Calcutta. Una dedizione eroica che gli è valsa numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Nobel per la Pace nel 1979. All’anagrafe Anjeze Gonxhe Bojaxhiu, Madre Teresa ha trasmesso il suo esempio contagioso. Dall’Italia fino alle periferie geografiche ed esistenziali del terzo millennio globalizzato.Madre

Madre nella carità

In questi giorni, per esempio, si è celebrato il sesto anniversario della scomparsa di  Maria Mora. Suor Nemesia, conosciuta come la “Madre Teresa del Novarese”, è stata caposala in chirurgia nel capoluogo piemontese. Dal locale all’universale. Diciotto Missionarie della Carità sono state espulse dal regime liberticida di Ortega in Nicaragua. Le religiose sono state accolte in Costa Rica nella diocesi di Tilarán-Liberia. Dal 1988 in Nicaragua servivano i poveri più abbandonati raggiungendo  con generosa dedizione i più vulnerabili. Cioè gli “invisibili” che il potere ignora. Stessa testimonianza, silenziosa e preziosa, nell’Arabia meridionale. Nel cuore dell’Islam. A favore dei bambini. Terribilmente provati dalle gravissime conseguenze del lungo e violento conflitto in Yemen. Sei anni fa quattro di loro furono uccise insieme con altri laici. Ma le religiose sopravvissute vollero rimanere là nonostante il grave pericolo. Per continuare a servire le persone sofferenti a loro affidate.

Patrona dei poveri

E’ stata definita “protettrice della povertà“. E descritta come l’unica celebrità internazionale davanti alla quale veniva spontaneo abbassare lo sguardo. Sempre contornata da miseria, povertà estrema, dolore. Senza mai perdere la speranza né far finta di essere diversa da quello che era. Costantemente in prima linea nel salvare vite umane. La sua ispirazione non conosce confini. Si intitola “Pace”, ad esempio, il brano di Vanessa Mini. Nato proprio da una promessa strappata a Madre Teresa di Calcutta. La canzono è stata registrata tra New York e Milano con il celebre coro gospel “Harlem Messengers“. Ripropone, in chiave musicale, le parole pronunciate dalla santa durante un memorabile incontro con l’artista. Nella sua terra natale. Un richiamo ai Grandi della Terra a interrogarsi sul vero senso della vita. Una missione portata avanti ora dalla congregazione di Madre Teresa. Le comunità dell’ordine sono presenti in 110 Paesi del mondo. Madre

Contemplazione e carità

Le Missionarie dal sari bianco con la striscia blu hanno anche un ramo contemplativo. E ora per la prima volta le suore sono guidate da una superiora generale indiana. La nuova responsabile è la prima indiana a ricoprire l’incarico. Entrata nell’ordine a 20 anni, è stata tra le più strette collaboratrici di Madre Teresa. Alla fine del 2021 le Missionarie della Carità sono state oggetto di ripetuti controlli fiscali da parte del governo indiano. Che il giorno di Natale ha annunciato la sospensione dei conti e dei finanziamenti dall’estero. Per poi ritirare la decisione. In Ucraina, invece, la superiora suor Mary Prema, ha proposto alle consorelle lo spostamento via terra in una zona più sicura del conflitto. Ma le religiose le hanno risposto che preferivano rimanere a prendersi cura di chi ha bisogno. Ciò indipendentemente dalle possibili conseguenze.

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