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Il genio di Raffaello: da oggi a Loreto la mostra sulla Madonna del Velo

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Apre oggi la mostra “La Madonna di Loreto di Raffaello. Storia avventurosa e successo di un’opera“. Dopo diversi rinvii dovuti all’emergenza sanitaria. Da oggi al 17 ottobre l’esposizione aprirà le porte al Museo Pontificio Santa Casa di Loreto. “Siamo segnati ma non vinti dalla pandemia- sottolinea monsignor Fabio Dal Cin, arcivescovo prelato di Loreto e delegato pontificio-. Vogliamo promuovere la conoscenza dei fatti storici e artistici. Ammirare la bellezza delle opere. Che tocca la mente e il cuore ed eleva l’animo. Nel mondo attuale. Dove rumore, chiasso e chiacchera sembrano imperare“. L’intento della mostra è quello di “donare un tempo di quiete, tranquillità e riflessione“, evidenzia il presule. Oggi più che mai “siamo ‘chiamati a volare alto’. Secondo l’intenzione del Giubileo Lauretano. La cui grazia è ancora viva. Per non lasciarci schiacciare dalla frenesia. E attingere alle sorgenti della bellezza”.

Madonna di Loreto

Il centro della mostra è la storia dello straordinario dipinto di Raffaello. La Madonna del Velo o Madonna di Loreto. Le diverse vicissitudini dell’opera, avventurose e al contempo misteriose, convergono. Nell’ipotesi che il nome, Madonna di Loreto con cui è più noto l’originale raffaellesco, già esposto nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma, dipenda dal fatto che una sua pregevole replica fosse stata donata al Santuario della Santa Casa. E collocata nella Sala del Tesoro tra il 1717 e il 1797. Il dipinto è una rappresentazione della Santa Famiglia. Alla quale ben si addice il titolo Madonna di Loreto. Perché sembra ambientata proprio nella Casa di Nazareth. Trasportata e venerata a Loreto. La sua fama crebbe a tal punto che sono oltre cento le copie note eseguite da grandi autori. Su tela, tavola, ma anche in forma di disegni e incisioni.

Obiettivo

L’allestimento della mostra, originale ed inedito, ha l’obiettivo di trasmettere un racconto affascinante di questa celebre opera. E delle principali sue riproduzioni. Facendo leva sulla parte spettacolare ed emozionale. Pur col rigore scientifico assicurato dalla supervisione e dal contributo dei Musei Vaticani. “È una mostra che racconta di un’opera meravigliosa. Espressione dell’armonia e della capacità raffaellesca di ammaliare con la purezza delle sue forme. E l’equilibrio dei suoi colori”, afferma Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani.

Tre tappe

Il percorso della mostra consta di tre tappe. La ricostruzione della storia della committenza dell’opera di Raffaello. Cui seguirà, nel monumentale Salone degli Svizzeri, l’ingresso in un contesto a forte impatto emozionale. Favorito da una multivisione immersiva. Attraverso la quale verranno narrati i dettagli e l’anima del dipinto e delle sue riproduzioni. Alcune presenti in mostra. Altre proposte virtualmente. Nella terza tappa sarà possibile visualizzare i dettagli più affascinanti di alcune opere. Grazie ad un “wall”. Cioè uno schermo di oltre 3 metri ad altissima definizione. Sul quale il visitatore, mediante la tecnologia interattiva “touchless, potrà divenire protagonista. Richiamando con il solo gesto della mano nell’aria, secondo il proprio desiderio, i contenuti della mostra. Vivendo così l’illusione affascinante di “toccare l’opera”, entrando, seppur virtualmente, in rapporto più intimo con essa. Il tutto sarà possibile grazie all’uso delle più innovative tecnologie multimediali. Create e appositamente curate per la mostra dal multi vision designer Paolo Buroni e dal team della Stark di Cagli.

Ripresa

Un contributo significativo alla realizzazione della mostra è giunto dalla Regione Marche con la soddisfazione espressa dal presidente Francesco Acquaroli e dall’assessore regionale alla cultura, Giorgia Latini. “Eventi espositivi come questo- sottolineano i vertici istituzionali regionali-. nel quinto centenario della scomparsa del grande artista urbinate, contribuiscono a valorizzare il nostro territorio regionale. Rafforzandone l’economia turistica. E incentivando una ripresa ‘sostenuta’ nel tempo. Oltre a rappresentare un mezzo per aumentare l’attrattività dei luoghi. Con progetti di qualità. Consentendo una crescita culturale delle comunità. Con ricadute positive anche in termini economici. La Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto e Banca Generali hanno voluto contribuire all’allestimento e alla realizzazione della mostra. Rimarcando l’importanza dell’evento. E soprattutto la centralità del soggetto rappresentato dal pittore urbinate. La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il biglietto d’ingresso avrà il costo di otto euro. E potrà essere acquistato al Museo Pontificio Santa Casa o on line accedendo al nuovo sito del Museo Pontificio www.museopontificioloreto.it. L’inaugurazione della mostra si è svolta ieri pomeriggio alla presenza del delegato pontificio monsignor  Fabio Dal Cin. Del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. E del direttore dei Musei Vaticani, Barbara Jatta. Da oggi la mostra è aperta al pubblico.

Giacomo Galeazzi: