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Interrogazioni parlamentari e mobilitazione del terzo settore sul caso di Carlo Gilardi, ricoverato in una Rsa “contro la sua volontà”

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In una residenza sanitaria assistenziale “contro la sua volontà“. C’è una storia kafkiana e dolorosa che dalla trasmissione televisiva “Le iene” è rimbalzata in Parlamento.

E’ quella di Carlo Gilardi, lucidissimo 90enne ricoverato in una Rsa lombarda “contro la sua volontà”, come appare dalla sua testimonianza in video ma come è negato dalle figure istituzionalmente preposte al caso.

La  supplica straziante di un anziano

Sulla straziante vicenda sono intervenuti esponenti politici e del mondo del volontariato, come don Aldo Buonaiuto, sacerdote di frontiera della Comunità Papa Giovanni XXIII. “Nell’assoluto rispetto del lavoro dei magistrati e delle prerogative delle istituzioni, auspico la massima attenzione affinché si tenga debitamente conto della volontà di Carlo Gilardi– raccomanda a Interris.it don Buonaiuto-. Mi appello alle autorità preposte a seguire il caso di una persona (vulnerabile per l’età) di cui tutta Italia ha potuto ascoltare le parole e constatare la lucidità di pensiero e la piena capacità di intendere e di volere. Abbiamo sentito dalla sua viva voce la chiara volontà di non essere ricoverato in una Rsa. Abbiamo tutti sentito il suo netto e ripetuto ‘no’ al trasferimento in una residenza sanitaria assistenziale”.

Eroe della porta accanto

Aggiunge don Aldo Buonaiuto: “Ci lascia attoniti e addolorati vedere un anziano lucido e determinato supplicare di poter restare nel proprio contesto. E ciò che più sgomenta è che nessuno sappia dove si trovi adesso Carlo Gilardi. Anche dei detenuti si conosce la destinazione ed è possibile far loro visita. Il professor Gilardi non è agli arresti e rivolgo il mio accorato appello affinché chi di dovere compia gli opportuni accertamenti e si conosca la sua situazione come è ormai di interesse pubblico. Il signor Carlo non ha mai negato aiuto a chi ha bisogno. E ciò, in un ribaltamento surreale dei valori, è divenuto indice di un supposto squilibrio. Al contrario, come dimostra la nostra esperienza quotidiana, questa generosità ne fa un eroe, uno dei “santi della porta accanto, secondo la celebre definizione di papa Francesco.

Salute psicofisica

Gianluca Rospi, docente universitario di Fisica applicata e ingegnere edile, fa parte delle commissioni parlamentari che si occupano di Lavori Pubblici e Trasporti. Alla Camera dei deputati presiede la componente Popolo Protagonista. L’onorevole Rospi ha presentato un’interrogazione ai ministri Bonafede e Speranza e ha fatto un’intervento in aula a Montecitorio. Inoltre ieri mattina ha scritto al presidente del Tribunale di Lecco per avere informazioni e per sapere in quale casa di cura si trovi Carlo Gilardi. Il deputato Rospi è intenzionato ad “andare a trovare” l’insegnante in pensione per sincerarsi della sua “salute psicofisica”, spiega a Interris.it il deputato e presidente di Popolo Protagonista.

“Contro la sua volontà”

“Su Italia 1 è andato in onda un servizio che ha raccontato la storia di Carlo, un professore in pensione di 90 anni che aveva denunciato la sua ex amministratrice di sostegno accusandola di manovre poco chiare- afferma l’onorevole Rospi-. Ad oggi, contro la sua volontà, limitandolo nella sua libertà, è stato rinchiuso in una Rsa dove non è dato sapere a chi gli è stato vicino fino a poco prima del trasferimento, dove si trovi né come stia”. Una situazione che merita chiarezza, quindi “ho presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede e al ministro della Salute, Roberto Speranza per sapere cosa intendano fare in merito e come si attiveranno per la risoluzione del problema”. E aggiunge: “Ritengo che ora che siamo tutti a conoscenza di quanto accaduto, le istituzioni siano responsabili della sua vita. E mi attiverò subito in prima persona per assicurarmi che il signor Carlo stia bene fisicamente e psicologicamente. Oltre a battermi per la sua libertà”.

Giorgia Meloni

Meloni: “Subito chiarezza”

Ha chiesto in Parlamento di far luce sulla vicenda anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Il professor Gilardi, un signore estremamente colto e benestante, qualche mese fa aveva accusato l’amministratore di sostegno di volerlo fare ‘dichiarare incapace di intendere e di volere’ per gestire i suoi beni- sottolinea la presidente di FdI-. Come testimoniato da chi lo conosce bene, l’unica ‘colpa’ del professor Gilardi sarebbe quella di essere stato molto generoso con tutti. E di avere sempre aiutato le persone in difficoltà. Non si è mai sposato, non ha parenti in vita, a eccezione di una sorella più anziana, da tempo ricoverata in una casa di riposo“. E, ricostruisce Giorgia Meloni, “nel 2017, Carlo Gilardi ha ricevuto in eredità del denaro, con il quale ha continuato ad aiutare tutti quelli che avevano bisogno. Ma una serie di movimenti sospetti con prelievi di cifre ingenti e spese importanti dal conto corrente del professore avrebbero fatto scattare da parte delle banche una segnalazione. Spingendo l’anziana sorella a chiedere la nomina di un amministratore di sostegno per la tutela degli interessi del fratello“.

Nessun deterioramento mentale

In questi anni, il professor Gilardi si è sempre opposto a tale scelta e ai vari amministratori di sostegno che si sono succeduti. Rivolgendosi anche al giudice competente per riottenere la “libertà”, la cui privazione l’ha costretto a una “depressione morale”, come da lui stesso denunciato. E decidendo lo scorso giugno di farsi fare perfino una perizia psichiatrica che avrebbe confermato come “non emergono anomalie o segni di patologia. Il pensiero è privo di alterazioni. Nessun segno di deterioramento mentale o cognitivo”. Precisa Meloni: “A luglio 2020, il giudice ha richiesto una consulenza tecnica (Ctu) per capire se il professor Gilardi avesse bisogno di ulteriori misure di tutela e, nel frattempo, l’amministratrice di sostegno, adducendo varie scuse, gli avrebbe spesso negato l’accesso al suo patrimonio, nonostante i suoi accorati e continui appelli”.

Grido di allarme

Durante l’estate il professor Gilardi si è rivolto anche a un legale di fiducia per la revoca dell’amministratore, ma, secondo quanto riportato nell’esposto, “ai miei avvocati è stata negata la possibilità di costituirsi in giudizio“. Perché il giudice in quel momento non ha ritenuto ci fosse la necessità di una difesa. Il 10 settembre il professore ha presentato un esposto per chiedere la revoca dell’amministratrice di sostegno, evidenzia l’interrogazione di Fratelli d’Italia, “denunciando comportamenti non congrui con il suo incarico, tra i quali, ad esempio, un episodio risalente al 2018. In cui l’amministratrice avrebbe “effettuato un bonifico dell’importo di 40mila euro ad un nominativo a lei conosciuto. Bonificando tale cifra dal mio conto corrente“. L’insegnante in pensione lancia un grido di allarme: “Ritengo che, da tempo, stiano cercando di farmi dichiarare incapace di intendere e volere” al solo fine di poter gestire liberamente i miei soldi e le mie proprietà”.

 

La richiesta al governo

Sottolinea Meloni: “Pochi giorni fa, il 27 ottobre, la nuova amministratrice di sostegno, nominata a inizio ottobre dal tribunale, senza preavviso, con l’inganno e un vero e proprio prelievo forzoso, contro la sua volontà, avrebbe trasferito il professor Gilardi in una Rsa”. Accertata “la veridicità e gravità dei fatti esposti”, FdI chiede “quali immediate iniziative di competenza, anche di carattere ispettivo, intenda assumere il governo per fare chiarezza sulla vicenda del professor Carlo Gilardi. E in particolare, sulla inspiegabile scelta di trasferirlo, contro la sua volontà, in una Rsa. Nonostante non avesse bisogno di cure e avesse una casa e persone che avrebbero potuto prendersi amorevolmente cura di lui“.

 

Giacomo Galeazzi: