Le Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani, note con lāacronimo di Acli, pongono le loro radici in tre encicliche papali: la Rerum Novarum di Papa Leone XIII del 1891, la Singulari Quadam di Pio X del 1912 e la Quadragesimo Anno di Pio XI del 1931. In tutte e tre le sopracitate encicliche vi ĆØ un forte richiamo alla Dottrina sociale della Chiesa, ovvero al principio del bene comune, che deve scaturire dall’organizzazione del lavoro ed al funzionamento dei mercati per cui, a tal proposito, ĆØ necessario favorire le tre dimensioni fondamentali di sviluppo dell’essere umano ossia quella spirituale, socio relazionale e materiale mediante il perseguimento dello sviluppo umano integrale. Tanto premesso, la nascita ufficiale delle Acli avvenne a Roma dal 26 al 28 agosto 1944 nel Convento di Santa Maria Sopra Minerva su impulso di Achille Grandi. A seguito di ciĆ², l’11 marzo 1945 Papa Pio XII ricevette in Udienza Generale i vertici della stessa. Tanto premesso, durante la storia della Repubblica ed in special modo durante questo frangente storico e sociale estremamente difficile connotato dalla pandemia da Covid – 19, le Acli hanno sempre svolto un’opera egregia a sostegno dei lavoratori e delle comunitĆ anche in contesti difficili e morfologicamente connotati da asperitĆ e notevoli distanze tra i vari centri abitati, come ad esempio la provincia di Sondrio. A tal proposito In Terris ha avuto l’onore di intervistare il Professor Bruno Di Giacomo Russo, classe 1975, docente universitario di Diritto Costituzionale, Istituzioni di Diritto Pubblico e Diritto Pubblico dello Spettacolo presso l’UniversitĆ degli Studi Milano Bicocca. Egli ĆØ autore di numerosi testi e articoli afferenti ai propri settori di studio ed ĆØ inoltre Direttore della Collana scientifica denominata LāAmministrazione Italiana e Direttore della rivista Percorsi Valtellinesi. Egli ĆØ stato eletto Presidente provinciale delle Acli Sondrio il 25 settembre 2020 e, successivamente, segretario di presidenza per il Consiglio Regionale Acli della Lombardia. In seguito, grazie alla sua grande competenza, disponibilitĆ ed empatia, ĆØ stato eletto portavoce di Alleanza contro la PovertĆ della Regione Lombardia
Qual ĆØ stata l’azione delle Acli in questo difficile frangente storico connotato dalla pandemia da Covid-19?
āFin dall’inizio in questa fase pandemica in qualitĆ di Acli abbiamo pensato di essere il piĆ¹ vicino possibile ai nostri iscritti, alla comunitĆ ed al territorio. Necessariamente in questa fase abbiamo percepito il bisogno di vicinanza delle persone, una vicinanza di valore e di carattere umano; nel senso che ĆØ stato fondamentale fin dall’inizio farsi sentire e farsi vedere in tante modalitĆ ; ad esempio, mediante contatti telefonici e servizi specifici a domicilio rivolte agli anziani e alle persone piĆ¹ bisognose e in base alle loro specifiche situazioni. In particolare, fin dalla mia elezione, ho pensato che fosse opportuno, al di lĆ di ogni possibile difficoltĆ , dimostrare ed esprimere nei confronti della comunitĆ vicinanza mediante svariati servizi di volontariato come la consegna a domicilio delle diverse pratiche, il recapito delle tessere e, nel frangente pandemico, la disponibilitĆ per l’espletamento di tutte le faccende per cui vi ĆØ stata la necessitĆ , come ad esempio la consegna della spesa ed il ritiro delle ricette mediche. Abbiamo cercato, in base alle nostre disponibilitĆ ed al rispetto delle norme anti-contagio, di mandare un segnale di vicinanza al nostro territorio in tutta la provincia di Sondrioā.
Quali azioni peculiari ha saputo porre in essere Acli in un contesto totalmente montano come la provincia di Sondrio?
āRitengo che sia strategico, nell’ambito del perseguimento dei valori e delle finalitĆ della nostra associazione, mantenere una struttura fortemente dislocata nel territorio in base alle sue specificitĆ . Nello specifico, noi abbiamo sei circoli dislocati nell’intera provincia di Sondrio (Sondrio, Alta valle, Caspoggio, Chiavenna, Morbegno, Talamona) i quali, nonostante la fase pandemica e la tendenza opposta della societĆ moderna, rimangono dei presidi forti nelle diverse comunitĆ . Mantenere i circoli sul territorio ĆØ importante per preservare il legame e la vicinanza alla comunitĆ , al territorio, ai nostri iscritti e a tutti coloro che hanno bisogno. In particolare, un bisogno a cui ĆØ necessario dare molta attenzione ĆØ quello della socialitĆ per cui ogni circolo ha dato vita a delle attivitĆ . Il circolo di Talamona ha creato delle attivitĆ culturali ed educative molto importanti. Ć fondamentale diversificare, rispetto alla montagna ed alle peculiaritĆ del nostro territorio, gli obiettivi che ci poniamo al fine di valorizzare le specificitĆ montane in diversi modi; per questo, all’interno di ogni circolo, si pongono in essere delle attivitĆ diversificate per venire incontro agli specifici bisogni del territorio di radicamento degli stessi. Questa ĆØ una scelta importante per non perdere la ricchezza di ogni singolo circolo ed ambito comunitario. CosƬ facendo abbiamo riscontrato che c’ĆØ un particolare ritorno positivo da parte delle comunitĆ con l’obiettivo di diffondere in modo inclusivo i nostri valori giusti e corretti da perseguireā.
Quanto ĆØ importante oggi, in questo momento modo difficile, la dottrina sociale cristiana che sta alla base delle Acli?
āEā un caposaldo fondamentale in questa fase perseguire e divulgare gli insegnamenti della Dottrina sociale della Chiesa, la quale ĆØ un dialogo aperto con le realtĆ e con tutti i soggetti che vogliono perseguire il bene comune, nell’ottica di un coinvolgimento inclusivo ā come dice Papa Francesco – non possiamo lasciare indietro nessuno. Rispetto a quanto detto nelle precedenti domande e nelle azioni ivi descritte, nelle stesse vi ĆØ tutto il fondamento della Dottrina sociale della Chiesa che, rispetto ad altre ideologie, ha la caratteristica molto forte e pregnante della declinazione quotidiana nella realtĆ socioeconomica ed istituzionale. Alla luce di ciĆ² ĆØ molto importante mantenere forte questo insegnamento, a tal proposito in autunno partiranno degli incontri volti ad un dialogo sulla Dottrina Sociale della Chiesa con soggetti particolari e con declinazione della stessa in diversi ambiti. Quotidianamente, nel modo di approcciarsi dei nostri dipendenti e dei nostri volontari alle esigenze e al bisogno delle persone, ĆØ racchiuso il significato della Dottrina sociale della Chiesa, che Papa Francesco riassume nel concetto dellāinclusione rispetto alla globalizzazione dell’indifferenza. Non possiamo permetterci di essere indifferenti, alcuni dei progetti piĆ¹ significativi rispetto a questo tema, quali ad esempio il progetto No Limits, come anche altri concernente la povertĆ educativa e l’inclusione nelle scuole e nei vari contesti educativi mediante la collaborazione con gli oratori hanno, fin dall’inizio, una prospettiva allargata. La ricchezza della Dottrina sociale della Chiesa ĆØ la capacitĆ di rivolgersi al laico, al non credente, quanto al cattolico con l’obiettivo del perseguimento del bene comune senza l’esclusione di nessunoā.
Quali auspici si pone per il futuro per l’espletamento della Sua opera di Presidente Provinciale delle Acli?
āL’obiettivo che mi pongo e sto portando avanti ĆØ quello di un’inclusione maggiore dei giovani ed un coinvolgimento di senso delle persone piĆ¹ anziane, per queste due fasce di etĆ – di cui papĆ Francesco dice che non c’ĆØ futuro se non cāĆØ dialogo tra gli anziani e i giovani e se non cāĆØ continuitĆ generazionale -. Noi siamo fortemente convinti di questo e, a quasi ad un anno dall’inizio della mia presidenza, sono stati molti i giovani ed i soggetti coinvolti in questo processo. L’auspicio ĆØ quello di essere il piĆ¹ inclusivo possibile e diversificare l’azione e la promozione sociale delle Acli nella provincia di Sondrio con un intento sempre piĆ¹ coinvolgente. Sono convinto che vi sono grandi potenzialitĆ e sinergie che si possono esplicare e realizzare con l’obiettivo di coinvolgere di piĆ¹, in un movimento come quello delle Acli volto al bene comune, tanti giovani perchĆ©, cosƬ facendo, potremo edificare e ricomporre quel tessuto sociale che deve basarsi su una condivisione valoriale forte. A tal basi proprio il mio auspicio ed intento ĆØ quello di essere sempre piĆ¹ inclusivo sui vari soggetti, istituzioni e cittadini, con il tempo di perseguire il bene comune attraverso proficue relazioni con altri soggetti che ā come noi – si occupano degli altri. Ć importante tornare ad avere una visione chiara; la societĆ deve tornare ad avere uno schermo pulito ove gli obiettivi siano chiari. Lāobiettivo ultimo deve essere l’inclusione in un sistema sociale volto al bene comune che coinvolga il piĆ¹ possibile tutte le persone ed ogni essere umanoā.