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Duplice anniversario delle GMG di Częstochowa e Madrid. L’impegno della Chiesa per i giovani

Al santuario della Madonna di Jasna Góra, conosciuto come "capitale spirituale della Polonia" parteciparono per la prima volta i ragazzi dell'Europa orientale finalmente liberata dall' oppressione sovietica. In Spagna il mandato papale alle nuove generazioni per contrastare la dittatura del relativismo

Il 12 agosto è una giornata carica di significati per le Gmg. Oggi ricorre, infatti, un duplice anniversario. Sono passati esattamente 31 anni dalla Giornata mondiale della gioventù di Częstochowa. E 11 anni da quella di Madrid. Si tratta di due eventi fondamentali nel quarantennale pellegrinaggio dei giovani cattolici. Częstochowa 1991 con Giovanni Paolo II (la prima con i giovani dell’Est post-sovietico). Madrid 2011 con Benedetto XVI: il mandato papale della nuova evangelizzazione contro la dittatura del relativismo. L’ultimo pensiero di Karol Wojtyla è stato per loro. Per i giovani che ha incontrato in tutte le parti del mondo nei suoi viaggi. E ai quali ha dedicato tanto del suo pontificato. Dal letto di morte, ha percepito la presenza di migliaia di giovani fedeli in piazza San Pietro. Prima del suo “amen” di commiato da questo mondo, Karol Wojtyla. E ha avuto per i suoi Papa-boys le ultime parole. “Vi ho cercato, siete venuti da me e per questo vi ringrazio”.Gmg

L’origine delle Gmg

Il sacerdote francese Eric Jacquinet ha prestato a lungo servizio in Vaticano. Come responsabile della “Sezione giovani”. Al Pontificio Consiglio per i laici. Prima di  tornare a Bordeaux a fare il parroco “Nel 1985 le Nazioni Unite proclamarono l’Anno Internazionale della Gioventù. Karol Wojtyla voleva manifestare l’attenzione della Chiesa verso le nuove generazioni. E chiamò i giovani a Roma per la domenica delle Palme – racconta padre Éric Jacquinet –. Trecentomila giovani si sparsero nelle chiese della Città eterna. Per diversi momenti di preghiera e catechesi. E poi si radunarono in piazza San Pietro. Per partecipare alla celebrazione con il Pontefice”. Dopo il raduno, molti si domandavano: “Perché questa risposta così generosa? Che cosa cercano i giovani? Cosa vogliono?”. Prosegue l’ex responsabile della “Sezione giovani” del Pontificio Consiglio che dal settembre 2016 ha trasferito le sue competenze al nuovo dicastero vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita: “Giovanni Paolo II lo aveva intuito. I giovani sentivano il desiderio di ritrovarsi insieme. Di condividere la loro esperienza. Di ascoltare una parola di fede. Di guardare insieme al futuro. Di rinnovare e confermare il proprio impegno“.Gmg

Dopo la caduta del Muro

Alla fine del 1985, Karol Wojtyla annunciò l’istituzione della Giornata mondiale della gioventù. Da celebrarsi ogni anno nelle diocesi il giorno della domenica delle Palme. Alla celebrazione diocesana fu presto affiancato un grande incontro mondiale. Che inizialmente si tenne ogni due anni. Alla prima Gmg, celebrata nelle diocesi nel 1986, seguì così la prima grande edizione internazionale. Che si svolse nel 1987 a Buenos Aires, nell’Argentina in via di faticosa uscita dalla dittatura. Nel 1989, la Giornata mondiale della gioventù si celebrò in Spagna a Santiago. A seguire toccò appunto a Częstochowa in Polonia, dopo la caduta del muro di Berlino. Nel 1993, ancora fuori dall’Europa con l’edizione di Denver, negli Stati Uniti. Nel 1995, a Manila, nelle Filippine. Nel 1997 fu la volta di Parigi. Nel 2000 i due milioni di “sentinelle del mattino” a Tor Vergata. Durante il Grande Giubileo. Poi nel 2002, la Gmg di Toronto in Canada. Nel 2005, poco dopo la morte di Giovanni Paolo II, fu Benedetto XVI a presiedere l’edizione di Colonia in Germania. Nel 2008, la Giornata mondiale della gioventù approdò a Sydney. A seguire proprio Madrid. Quindi Rio de Janeiro, Cracovia, Panama. E il prossimo anno Lisbona.Gmg

Oltre la soglia della speranza

Nel libro “Varcare la soglia della speranza“, Giovanni Paolo II descrisse, nel 1994, il suo legame preferenziale con le nuove generazioni. “Nei giovani c’è un immenso potenziale di bene e di possibilità creative”. sottolineò l’inventore delle Gmg. E spiegò il suo metodo di dialogo con i giovani. “Quando li incontro, in qualunque luogo del mondo, attendo prima di tutto ciò che vogliono dirmi. Di loro. Della loro società. Della loro Chiesa». E aggiunse: “Sempre li rendo consapevoli di questo: non è affatto più importante ciò che vi dirò. Importante è ciò che mi direte voi.  La risposta non deve essere necessariamente con le parole. Lo direte con la vostra presenza. Con il vostro canto. Forse anche con la vostra danza. Con le vostre rappresentazioni. Infine con il vostro entusiasmo”. A spiegare le finalità della Gmg fu lo stesso Giovanni Paolo II. “Le Giornate sono nate dal desiderio di offrire ai giovani significativi momenti di sosta. Nel costante pellegrinaggio della fede. Che si alimenta anche mediante l’incontro con i coetanei di altri Paesi. E il confronto fra le rispettive esperienze“.

Le nuove generazioni Gmg

Al raduno di Roma, la domenica delle Palme del 15 aprile 1984, ci fu la consegna della croce ai giovani. Poi l’anno dopo la lettera apostolica “Dilecti Amici“. La predilezione di Karol Wojtyla per le nuove generazioni è testimoniata anche dalla grande quantità di documenti. Elaborati e indirizzati alle nuove generazioni. In svariate occasioni. Sono ben 43 gli indirizzi di saluto che Giovanni Paolo II ha rivolto ai giovani nel corso di Angelus e Regina Coeli. Diverse le lingue usate: italiano, francese, portoghese, spagnolo, tedesco, inglese e polacco. I discorsi sono stati 154. Anche questi in lingue diverse. Incluse bulgaro e ucraino. 34 le omelie. Due le lettere ai giovani di Roma (1997) e per il seminario di studio sulla Gmg di Częstochowa (1996). 4 le udienze riservate (1994, 1997, 2000 e 2001). A cui si aggiungono 59 incontri avuti durante i viaggi apostolici in tutto il mondo. 19 i messaggi di cui 18 per le Gmg. L’ultimo, per la ventesima Giornata mondiale delle gioventù di Colonia. Redatto anche in ungherese e olandese. A Tor Vergata, il 19 agosto 2000, davanti a due milioni di giovani disse: Se sarete quello che dovete essere, incendierete il mondo!”. Poi citò un proverbio polacco: “Se vivi con i giovani, dovrai diventare anche tu giovane. Così io con voi ritorno ringiovanito!”. Un testimone raccolto dai suoi successori Benedetto XVI e Francesco.

 

 

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