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“Giuseppe. L’impossibile sì”: un libro per conoscere un falegname diventato teologo

Pino Pasolini, intervistato da Interris.it, racconta il suo libro "Giuseppe. L'impossibile sì" e i cinquanta anni della casa famiglia che ha aperto insieme a sua moglie Daniela

“Sono vari i motivi che mi hanno spinto a scrivere un libro su San Giuseppe, che molto spesso ci viene presentato come un uomo dietro le quinte. Pensiamo all’epoca in cui tutto è accaduto: una donna incinta senza un marito sarebbe stata sicuramente uccisa. Giuseppe doveva amare Maria moltissimo, l’ha accettata al suo fianco e non l’ha accusata pubblicamente, probabilmente anche se non aveva compreso tutto ciò che gli viene detto dall’angelo in sogno: ‘Il bambino che è in lei è generato dallo Spirito Santo'”. A parlare a Interris.it è Pino Pasolini, membro della Comunità Papa Giovanni XXIII e autore del libro “Giuseppe. L’impossibile sì”, edizioni Sempre.

Il primo padre affidatario della Chiesa

Pino racconta di aver cercato nei Vangeli maggiori informazioni su San Giuseppe, ma sul padre di Gesù ben poco viene detto. Stando dentro la storia e provando a pensare al termperamento, al carattere, alla psicologia e alla cultura dei vari personaggi, ha provato a tracciare un ritratto di quest’uomo che, come diceva il Servo di Dio don Oreste Benzi, è il primo padre affidatario della storia della Chiesa. Per don Benzi, San Giuseppe era il patrono di tutte le famiglie affidatarie.

Un falegname che diventa teologo

Penso che Giuseppe guardasse Maria come un enorme mistero che capitava nella sua vita. Dio era il protagonista e gli consegnava nelle mani un figlio di cui si doveva occupare – spiega Pino -. Forse era tormentato dalla grandezza degli avvenimenti. Giuseppe – aggiunge l’autore – era un falegname diventato teologo ma rimanendo sempre falegname”.

Una fede senza confini

Per poter accettare tutto ciò che accadeva nella sua vita, Giuseppe era senza dubbio un uomo di grande fede. “Credo che la fede di quest’uomo abbia avuto un grande scatto inziale, quando ha detto di sì nell’accogliere Maria quando l’angelo gli ha detto che la gravidanza era opera di Dio. Giuseppe è un uomo giusto, ma cosa vuol dire? Significa che si fidava di Dio anche oltre l’umana comprensione – afferma Pino -. Accogliendo Maria nella sua vita, Giuseppe ha accolto molto di più. Questo falegname che obbedisce a Dio, scopre quanto il Signore stava operando nella loro vita”.

Cinquant’anni di Casa Famglia

Quest’anno, Pino e sua moglie Daniela festeggiano il cinquantesimo anniversario dell’apertura della loro casa famiglia “Savino Leurini”. “Pensandoci ora, direi che questi anni sono volati. Un tempo che ha una sua consistenza, fatto anche di passaggi difficili: momenti in cui si vede con chi tu ti giochi la vita. Lo fai da solo determinato da tutte le tue fragilità e paure oppure provi a tentare l’avventura di fidarti di chi ti dice non temere io sono con te. Non abbiate paura, non vi preoccupare di ciò che vestirete e di ciò che mangerete, ma preoccupatevi di fre la mia volontà e il resto vi sarà dato in abbondanza? Così è sempre stato.  – riflette Pino -. Don Carlo, uno studioso della Bibbia, ha messo in mano a me e a mia moglie la Parola di Dio. Don Oreste ci ha mostrato come applicarla. Io e mia moglie, grazie a Dio, abbiamo potuto fare cose eccezionali, nel senso letterale del termine, ossia che fanno eccezione rispetto alla norma. Questa è opera di Dio e dobbiamo dirlo. Siamo stati fortunati perché abbiamo potuto assistere alla nascita e alla crescita della Comunità Papa Giovanni XXIII – racconta -. In più occasioni, anche nei momenti difficili, abbiamo avuto la prova che è Dio che conduce la storia: tante cose che ci sono capitate che hanno risolto problemi anche gravi, noi non avremmo potuto né pensarle né realizzarle con le nostre forze. La Provvidenza ha caratterizzato la nostra vita ed è stato un catechismo continuo: bisogna dire che il Signore ci ha preso per mano e condotto per salvarci in mezzo ai piccoli, perché non c’è chi salva o chi è salvato, ma ci si salva insieme“.

Un augurio a tutti i papà

Vogliate bene ai vostri figli facendo loro delle proposte alte, siate di esempio, parlate con loro dei vostri sogni – conclude Pino facendo un augurio a tutti i papà – mostrate loro che anche quando le forze calano a causa del passare degli anni, la gioia e la voglia di vivere non diminuiscono mai. I vostri figli saranno capaci di raccogliere”.

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