Don Fortunato Di Noto – parroco di Avola (Siracusa), Presidente e fondatore dell’Associazione “Meter Onlus” che da decenni lotta contro la pedopornografia on line – ha aperto, virtualmente, una Porta Santa sul web. Ogni click sul video rappresenta un gesto simbolico: l’apertura di una porta verso il mondo virtuale, un mondo fatto di sapere, ricerche e novità. Il video della Porta Santa digitale è stato realizzato con l’uso dell’Intelligenza artificiale, a dimostrazione che, se utilizzata con saggezza questa tecnologia può diventare uno strumento prezioso per il bene comune, come leggiamo sulla pagina Facebook di don Fortunato Di Noto.
L’intervista
Per approfondire l’importanza di questa iniziativa, Interris.it ha intervistato il sacerdote fondatore dell’Associazione Meter, don Fortunato Di Noto.
Don Fortunato, come nasce questa iniziativa di aprire una Porta Santa digitale?
“La felice intuizione, come mi piace definirla, di aprire la Porta Santa digitale sul web e sui social, luoghi digitali abitati da miliardi persone, nasce il 26 dicembre, nel giorno dell’apertura da parte di Papa Francesco della Porta Santa a Rebibbia, istituto penitenziario, nel quale il Pontefice ha voluto portare il dono della speranza, tema dell’intero Anno Santo. Mentre guardavo i bambini che giocavano con gli smartphone davanti alla parrocchia ho immaginato di poter portare il dono della speranza anche nel mondo virtuale del web, che è abitualmente frequentato da oltre 6 miliardi di utenti. L’idea è quella di attestare la presenza di noi pellegrini di speranza per annunciare l’Amore di Dio anche nel mondo di internet, cosicché si possa costruire ed abitare un mondo migliore anche nel web. Purtroppo, ahimè, sono consapevole del fatto che dietro ogni schermo si nascondono purtroppo anche le insidie più pericolose che troppo spesso riguardano bambini sempre più piccoli, addirittura appena nati. Allora, ho pensato che l’apertura di una Porta Santa, che reca con sé anche tanta responsabilità, potesse aiutare e ricordare, anche nel web, che il nostro cuore è nel cuore di Gesù. Non dobbiamo mai dimenticare di annunciare Gesù Cristo e di portare in ogni dove il Vangelo. In fondo spalancare, aprire la Porta Santa significa aprire il cuore. E questa intuizione è arrivata al cuore di molti. In un solo giorno ben 3.950 persone hanno cliccato (aperto) la Porta Santa”.
E come ha fatto a concretizzare così velocemente l’idea in soli due giorni dall’intuizione?
“L’Associazione ‘Meter’ di cui sono fondatore e presidente, ha concretizzato la mia intuizione felice, realizzando, con l’uso dell’intelligenza artificiale, un video, poi postato sui nostri portali ufficiali dell’associazione, del mio Facebook e su tutti i nostri social network. Questa nuova tecnologia ha permesso di vivere in modo innovativo e partecipato un momento di grande significato storico e spirituale. L’uso dell’intelligenza artificiale ha consentito di trasformare il web, spesso abitato da ragazzi, in uno spazio per annunciare l’amore di Dio e la salvezza in Gesù Cristo, nostra Speranza che non delude mai. L’utilizzare questo strumento, l’intelligenza artificiale, per condividere Speranza nel mondo digitale, ha reso tutto ancora più speciale. Il video realizzato, e ormai presente in tutti i motori di ricerca, che invito a cliccare, è quella di un bambino che indossa una maglietta bianca, un pantaloncino celeste e apre una suntuosa porta color bronzo e nero. Aperta la porta, si incammina nel mondo del web. Le immagini che si susseguono, dall’apertura della porta all’ingresso nel mondo virtuale, vogliono rappresentare la doppia natura del digitale: un luogo affascinante e ricco di opportunità, ma anche di insidie, bisognoso, pertanto, di testimoni di speranza. Invito a diffondere l’iniziativa cliccando qui. L’importanza di ogni click è un passo verso la speranza, ma anche un impegno per un mondo digitale più sicuro e giusto per tutti”.
Quale traguardo ritiene realizzabile con l’apertura virtuale della Porta Santa digitale?
“L’obiettivo è quello di vigilare e promuovere insieme un uso sano e consapevole della tecnologia. Il mio desiderio è quello di portare la bellezza nel mondo del web, renderlo un luogo bello dove noi cristiani con molta umiltà e semplicità, annunciamo l’Amore di Dio. Il mio auspicio è quello di dare speranza alle troppe vittime innocenti del web nei confronti dei quali l’inumano riesce, purtroppo, a commettere atrocità indicibili. La pedopornografia non è una cosa virtuale, dietro quelle immagini, quelle foto, quei video che girano nella rete, e che troppi guardano, ci sono bambini innocenti violentati, a volte anche a poche ore dalla nascita. Magari l’anno giubilare, e l’apertura simbolica della Porta Santa digitale, consentono di portare l’Amore di Gesù nei cuori degli autori di queste nefandezze, instillando nei loro cuori ed in quelli che fanno uso dei siti di pedopornografia, accrescendo così l’offerta, la consapevolezza dell’atrocità delle loro azioni e la presa di coscienza che la vita dei bambini è unica e bella e va tutelata, protetta, accompagnata, sostenuta, e non abusata. Nell’anno giubilare mi piacerebbe dare pillole di speranza, evangelizzare anche il mondo della rete e farlo diventare un mondo migliore. Come pellegrini di speranza, dobbiamo portare il lieto annuncio anche qui, affinché il web diventi un luogo sicuro e giusto per tutti. Il dono della speranza della Porta Santa digitale nella mia intuizione è quello di aiutare a far sì che il web non diventi più luogo di tante vittime innocenti. Al contempo, visto che dentro il mondo digitale esistono anche le cosiddette periferie digitali, la Porta Santa digitale diventa, altresì, dono di speranza per spalancare le porte del cuore a chi è solo, a chi è discriminato, a chi vive in solitudine, a chi sul web vive la desertificazione delle relazioni umane”.