Nell’80° anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali tra Santa Sede e Giappone, il Papa ha rivolto un accorato appello alle autorità di Tokyo. “Inconcepibile l’uso e il possesso delle armi nucleari”. Parole tanto più significative perché rivolte ad un paese che ha sofferto l’olocausto atomico delle bombe su Hiroshima e Nagasaki nell’agosto del 1945. “Le relazioni internazionali non possono essere dominate dalla forza militare. Dalle intimidazioni reciproche. Dall’ostentazione degli arsenali bellici– afferma il Pontefice-. Le armi di distruzione di massa, in particolare quelle atomiche non possono costituire la base della pacifica convivenza fra i membri della famiglia umana. Occorre ispirarsi ad un’etica di solidarietà”. E, aggiunge Francesco, “se realmente vogliamo costruire una società più giusta e sicura, dobbiamo lasciare che le armi cadano dalle nostre mani. Le nuove generazioni si alzeranno come giudici della nostra disfatta se abbiamo parlato di pace ma non l’abbiamo realizzata con le nostre azioni tra i popoli della terra. Come possiamo parlare di pace mentre costruiamo nuove e formidabili armi di guerra? Come possiamo parlare di pace mentre giustifichiamo determinate azioni illegittime con discorsi di discriminazione e di odio?”.
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