Si celebra oggi, 23 luglio, la III Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani.
La Giornata ĆØ stata istituita da papa Francesco che la presentĆ² dopo la recita dell’Angelus del 31 gennaio 2021 dicendo: “Lo Spirito Santo suscita ancora oggi negli anziani pensieri e parole di saggezza. Essi ci ricordano che la vecchiaia ĆØ un dono e che i nonni sono lāanello di congiunzione tra le generazioni, per trasmettere ai giovani esperienza di vita e di fede. I nonni, tanti volte sono dimenticati e noi dimentichiamo questa ricchezza di custodire le radici e di trasmettere. Per questo, ho deciso di istituire la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si terrĆ in tutta la Chiesa ogni anno la quarta domenica di luglio, in prossimitĆ della ricorrenza dei Santi Gioacchino e Anna, i ‘nonni’ di GesĆ¹”. Che nel calendario della Chiesa cattolica di rito latino ricade il 26 luglio.
Il tema scelto dal Santo Padre quest’anno ĆØ “Di generazione in generazione la sua misericordia” (Lc 1,50) frase del Magnificat che – spiega il PapaĀ – “ci riporta a un incontro benedetto: quello tra la giovane Maria e la sua anziana parente Elisabetta”.
Giornata Nonni e Anziani e GMG
L’edizione di quest’anno ha un’importante particolaritĆ : cade in prossimitĆ della GMG di Lisbona, in programma in Portogallo dal primo al 6 agosto, creando un fil rouge tra i due grandi appuntamenti della Chiesa cattolica. Lo stesso Pontefice, nel messaggio della III Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, si ĆØ soffermato sulla interconnesione tra i due eventi e le due generazioni coinvolte: “A voi giovani che vi state preparando a partire per Lisbona o che vivrete la Giornata Mondiale della GioventĆ¹ nei vostri luoghi vorrei dire: prima di mettervi in viaggio andate a trovare i vostri nonni, fate una visita a un anziano solo! La sua preghiera vi proteggerĆ e porterete nel cuore la benedizione di quellāincontro. A voi anziani chiedo di accompagnare con la preghiera i giovani che stanno per celebrare la GMG. Quei ragazzi sono la risposta di Dio alle vostre richieste, il frutto di quel che avete seminato, il segno che Dio non abbandona il suo popolo, ma sempre lo ringiovanisce con la fantasia dello Spirito Santo”.
L’Italia che invecchia
In un’Italia sempre piĆ¹ “vecchia” e con sempre meno nascite, La Giornata rappresenta anche un importante appello sociale, oltre che religioso. Per meglio comprenderne tutti gli aspetti, bioetici, antropologici, generazionali, Interris.it ha intervistato il professor Alberto Maria Gambino presidente nazionale Scienza & Vita. Il prof. Gambino ĆØ inoltre Professore ordinario di Diritto Privato e Prorettore Vicario presso lāUniversitĆ degli Studi Europea di Roma e presidente dellāItalian Academy of the Internet Code (IAIC). Partecipa alla direzione di enti e istituti di ricerca e alla realizzazione di progetti di ricerca nazionali ed internazionali. Dirige riviste e collane editoriali di riconosciuto prestigio scientifico. Avvocato cassazionista civilista, ĆØ titolare dello studio legale Gambino.
L’intervista al professor Alberto Maria Gambino (Scienza&Vita)
PerchƩ dedicare una Giornata Mondiale a nonni e anziani?
“La vita personale di ciascuno di noi ĆØ segnata dalle sue radici umane. Se siamo in cammino nel mondo lo dobbiamo ad una atto generativo, ancora oggi pieno di mistero e foriero di stupore nella sua potenza a dare vita. Queste radici ci accompagnano nel corso della nostra esistenza, ci sorreggono nella prima fase e diventano un pozzo di esperienze, di testimonianze e di ricordi nella seconda fase, quando i nostri cari diventano anziani. Qui nellāincontro iconico tra Maria e Marta si condensa la reciproca attesa: una giovane donna che annuncia la speranza in una vita futura; una donna anziana che dona la sua esperienza vissuta in unāesistenza piena. Di questāultima esperienza inestimabile, oggi, i nostri giovani hanno un bisogno vitale; costa tempo, dedizione, ma quanto appagamento e quanta ricchezza dai racconti e dallāaffetto dei nostri nonni!”.
Il tema scelto dal Santo Padre per questa terza giornata ĆØ “Di generazione in generazione la Sua misericordia”: cosa significa?
“Il rapporto tra nonni e nipoti, tra anziani e giovani non ĆØ solo una relazione umana ma rappresenta unāarcata che unisce le storie umane e, dunque, la Storia con la S maiuscola. I credenti sanno che la storia ĆØ segnata dalla Misericordia e il ponte tra le generazioni – potremmo dire – che ĆØ un ponte ‘santo’, che attraversa il cammino millenario dellāumanitĆ . Lo stare insieme tra le generazioni significa immergersi in questa storia senza tempo, dove Dio ĆØ presente e se ne sente la presenza feconda nellāabbraccio colmo di affetto che giovani e anziani si scambiano”.
Qual ĆØ il valore dell’anziano nella “societĆ dello scarto”?
“Lāanziano ha un valore in sĆ©. Intanto perchĆ© – e occorre ricordarselo ogni giorno – ciascuno di noi ĆØ anziano in potenza e, quando lo diventa davvero, finisce per raccogliere quanto ha donato e ricevuto in vita. La ‘raccolta’ dellāanziano implica che egli continui a rappresentare un punto di riferimento. Certamente se si pensa che nella grandi cittĆ ormai i singoli hanno numericamente superato le famiglie, si comprende bene il dramma della solitudine specie quando lāetĆ avanza. Il valore dellāanziano va allora recuperato nella sua pienezza anche e soprattutto da parte dei decisori pubblici perchĆ© sappiano costruire comunitĆ organizzate a misura di anziano, non solo per le sue necessitĆ ma anche per metterlo nelle condizioni di esprimere al meglio la sua vocazione a conservare la storia e gli affetti e a offrire conforto e testimonianze”.
Nonni e nipoti: quale rapporto intercorre e quali doni reciproci tra le due generazioni?
“Tra nonni e nipoti spesso si instaura un rapporto speciale che sfugge persino alla percezione dei genitori. Le due polaritĆ , della vita agli inizi e di quella al termine, hanno punti in comune, straordinari a cominciare dalla prossimitĆ al mistero dellāinizio e della fine della vita biologica; poi la condizione di dipendere in parte dal sostegno di altri, infine la genuinitĆ dellāanticonformismo di chi non ĆØ ancora o non ĆØ piĆ¹ irretito nelle relazioni lavorative e di ruolo. Il dono di una visita viene ripagato col dono della saggezza di chi ha vissuto per molto tempo. Ci vuole impegno, ma quanta nostalgia quando i nonni non ci sono piĆ¹. Talvolta solo allora si comprende lāunicitĆ di un rapporto tra generazioni, distanti nel tempo ma accomunate negli affetti”.
Culle vuote da un lato, sempre piĆ¹ ultracentenari dall’altro: quale societĆ ci aspetta?
“Su questo vorrei dire una cosa un poā scomoda. Si parla tanto di natalitĆ e di incentivi anche economici alla natalitĆ , come se far nascere un figlio fosse una cosa meccanica, quantificabile. Il tema ritengo riguardi ciĆ² che sta a monte della natalitĆ e cioĆØ il matrimonio. Matrimonio come impegno a condividere una vita insieme. Fatta questa scelta ĆØ praticamente ineluttabile che ci si apra alla vita e alla prospettiva di avere figli. Le coppie vanno aiutate ad affrontare questo impegno, che non ĆØ effimero, transitorio o consumistico, ma ĆØ un impegno esistenziale. La crisi oggi riguarda le scelte e gli impegni di lunga durata dei nostri giovani, non la natalitĆ in se stessa, che di quella scelta ĆØ una conseguenza naturale”.