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Ecco perché quello di Roma non è un G20 a trazione Usa

L'appello di Gordon Brown, ex primo ministro britannico e ambasciatore Oms: "Portare il vaccino nei paesi più poveri, così si farà la storia"

Il G20 è il foro internazionale che riunisce le principali economie del mondo. I Paesi che ne fanno parte rappresentano più dell’80% del Pil. Il 75% del commercio globale. E il 60% della popolazione del pianeta. Si tiene ogni anno dal 1999. E dal 2008 prevede lo svolgimento di un vertice finale. Con la partecipazione dei capi di Stato e di governo. Un vaccino per i Paesi poveri così da proteggere il mondo contro il virus del nazionalismo. E’ questo l’appello di Gordon Brown. L’ex primo ministro britannico ora è ambasciatore dell’Om. L’Organizzazione mondiale della sanità. Brown si rivolge ai leader mondiali. In particolare al padrone di casa del G20 di Roma. L’ex leader del Regno Unito sottolinea di conoscere Mario Draghi “da oltre 20 anni”. E di considerarlo “un eccezionale statista“. Forte della “fiducia degli altri membri del G20”. G20

G20 complesso

Secondo gli analisti quello di Roma non è un G20 a guida Usa. Joe Biden ha le armi spuntate. Senza poter dare una linea, quella americana, sui grandi temi al centro del summit. Sul clima. Ma anche su quella ripresa globale dopo la pandemia. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) è in pressing sui Grandi della Terra. Il presidente americano partecipa al vertice di Roma (e poi alla conferenza Onu sul clima di Glasgow) a mani vuote. Manca l’accordo interno sulla sua agenda. In materia di clima e sviluppo americano. L’intesa tra i dem, evidenzia l’Ansa, è ancora in stallo al Congresso. E ciò, secondo Claudio Salvalaggio, rischia di compromettere ulteriormente non solo i sondaggi. Ma anche la leadership americana sul palcoscenico mondiale. Dopo la crisi di credibilità. Legata al caotico ritiro dall’Afghanistan. E alla disputa dei sottomarini con la Francia.G20

I leader di riferimento

Appena sceso dall’Air Force One, Joe Biden, con la first lady Jill, è atteso da un fitto programma. Il suo primo impegno ufficiale la visita in Vaticano. Per la storica udienza da Papa Francesco. Prima volta dopo il suo insediamento alla Casa Bianca. Secondo presidente cattolico dopo John Fitzgerald Kennedy. Tra i temi del colloquio, la pandemia. Il clima. La povertà. Il rispetto della dignità umana. Sul fronte interno l’episcopato Usa incalza Biden. Per la sua posizione sull’aborto. E sui diritti della comunità Lgbtq. Quindi l’incontro con il premier Mario Draghi, il capo di governo che ospita il G20. E uno dei principali leader di riferimento in Europa per gli Stati Uniti. Soprattutto dopo l’imminente uscita di scena di Angela Merkel. G20

Bilaterali

La Casa Bianca ha annunciato solo un altro bilaterale. Con il presidente francese Emmanuel Macron. Il primo in persona dopo la crisi dei sottomarini. L’incontro con il leader turco Recep Tayyip Erdogan invece dovrebbe slittare a Glasgow. Biden avrà modo anche di vedere il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nella cena ufficiale con gli altri capi di stato e di governo del G20. L‘1 e 2 novembre, invece, il “commander in chief” volerà in Scozia per parteciperà alla Cop26. Accompagnato sempre dal suo segretario di stato Antony Blinken e dal suo braccio destro per il clima. John Kerry in questi giorni ha negoziato con la Cina. Per strappare un accordo più stringente nella lotta ai cambiamenti climatici.G20

Ombre sulla crescita

Le incertezze della Casa Bianca rischiano di gettare ombre anche sulla crescita post-Covid. Proprio mentre il Fmi ammonisce che la ripresa globale procede. Fra prospettive incerte e sostanziali rischi al ribasso. E lancia una sorta di appello ai leader a non mancare l’obiettivo. Così come sui vaccini il cui accesso nel mondo. ammonisce il Fmi, resta sperequato. E ciò amplia il gap fra le economie avanzate e quelle emergenti. Sullo sfondo di un aumento dell’inflazione. E delle strozzature alla produzione. Anche se, secondo il Fondo monetario internazionale, le aspettative di medio termine restano ben ancorate. Di qui la richiesta del direttore generale del Fmi. Per Kristalina Georgieva serve un’azione “coraggiosa” e congiunta del G20 su tre fronti. Mettere fine alla pandemia anche con la condivisione dei vaccini. Aiutare i paesi in via di sviluppo. Accelerando l’attuazione della risoluzione del debito. E infine l’impegno a un pacchetto di misure. Per centrare l’obiettivo delle zero emissioni nette entro la metà del secolo”. G20

Piano bloccato

Biden aveva auspicato che l’accordo fosse fatto prima del suo viaggio in Europa. I dem non hanno ancora trovato la quadra. Per modificare e approvare la seconda gamba della sua agenda. Dopo il consenso bipartisan sul piano da 1000 miliardi per le infrastrutture. Il pacchetto per il welfare e il clima. Che dovrebbe costare altrettanto. Anche se complessivamente la cifra dei due interventi è stata più che dimezzata. Joe Manchin è uno dei due senatori dem centristi che stanno bloccando il piano. Il suo sostegno è indispensabile in una Camera dove solo il voto della vicepresidente Kamala Harris rompe la parità di 50 a 50. Ma Manchin ha bocciato le ultime proposte. Tra cui la cosiddetta “billionaires tax”. La tassa sulle plusvalenze da far pagare ai circa 700 Paperoni americani. Per finanziarie l’agenda di Biden. Insieme alla “minimum tax” per le grandi aziende. La Casa Bianca, precisa l’Ansa, lavora per ipotecare una spesa di 500-555 miliardi di dollari per il clima. Una cifra che permetterebbe a Biden di presentarsi alla Cop26 di Glasgow. E di portare il più grande accordo americano di sempre contro il “climate change”.

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