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Fra’ Luzzago (SMOM): “Il messaggio di pace del Papa da Malta”

L'intervista al Luogotenente di Gran Maestro Fra’ Marco Luzzago del Sovrano Ordine di Malta (uno dei più antichi Ordini religiosi Cattolici che svolge attività mediche e umanitarie in oltre 120 Paesi) sulla visita apostolica del Papa a Malta e sulle missioni dell'Ordine in Ucraina

“Per la sua posizione Malta può essere definita il cuore del Mediterraneo. Ma non solo per la posizione: l’intreccio di avvenimenti storici e l’incontro di popolazioni fanno da millenni di queste isole un centro di vitalità e di cultura, di spiritualità e di bellezza, un crocevia che ha saputo accogliere e armonizzare influssi provenienti da molte parti. I vostri antenati diedero ospitalità all’Apostolo Paolo mentre era diretto a Roma, trattando lui e i suoi compagni di viaggio ‘con rara umanità’ ora, venendo da Roma, sperimento anch’io la calorosa accoglienza dei maltesi, tesoro che nel Paese si tramanda di generazione in generazione”. Così Papa Francesco nel primo giorno del suo viaggio apostolico a Malta, “cuore del Mediterraneo” e “millenario crocevia di popoli”.

Da qui il Pontefice ha lanciato un nuovo appello alla Pace, mentre in Ucraina si continua a combattere. La visita del Papa a Malta riveste un ruolo cruciale nello scacchiere internazionale. Ne parliamo con fra’ Marco Luzzago, Luogotenente di Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta.

Il Sovrano Ordine di Malta

Il Sovrano Ordine di Malta (SMOM) è una delle istituzioni più antiche della civiltà occidentale e cristiana. Fondato a Gerusalemme nell’undicesimo secolo, è un Ordine religioso laicale della Chiesa Cattolica dal 1113 e soggetto di diritto internazionale. Ha relazioni diplomatiche con più di 100 Stati e con l’Unione Europea ha lo status di osservatore permanente alle Nazioni Unite. È neutrale, imparziale e apolitico.

La mission: l’Ordine di Malta ha una lunga storia di assistenza ai vulnerabili e agli ammalati. La sua storia, di oltre 900 anni si riflette nel suo nome completo: Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta. Oggi l’Ordine opera in 120 paesi dove fornisce assistenza alle persone bisognose attraverso le sue attività mediche, sociali e umanitarie.

Biografia di Fra’ Marco Luzzago

Nato a Brescia nel 1950, il Luogotenente di Gran Maestro fra’ Marco Luzzago – che vanta un legame di parentela con san Paolo VI – dopo la maturità scientifica dai frati francescani ha studiato medicina nelle Università di Padova e Parma. Entrato nello Smom nel 1975 nel Gran Priorato di Lombardia e Venezia, Luzzago ha emesso i voti religiosi solenni nel 2003 e dal 2010 dedica completamente la sua vita all’Ordine.

Lo Spirito Santo ha benignamente rivolto il suo sguardo su di me” commentò nel novembre del 2020 l’elezione a Luogotenente di Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta subentrando a Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, 80° Gran Maestro, deceduto il 29 aprile dello stesso anno.

Il Luogotenente di Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta, fra’ Marco Luzzago (Copyright: @ordinedimalta)

L’intervista a fra’ Marco Luzzago

Cosa state facendo per l’Ucraina e come i cittadini possono contribuire?
“Fin dai primi giorni del conflitto l’Ordine di Malta si è immediatamente messo in moto per prestare assistenza e soccorso. Le nostre associazioni e corpi di soccorso, sia in Ucraina che nei Paesi limitrofi, si sono organizzati per dare risposta alle necessità primarie di migliaia di sfollati interni e profughi ucraini: dai servizi navetta ai punti medici mobili ai confini, dalla ricerca di alloggi al sostegno psicologico. L’organizzazione internazionale di soccorso che fa capo all’Ordine, Malteser International, coordina gli aiuti e fornisce personale, mezzi e know-how per ottimizzare l’intervento. Ugualmente, la rete diplomatica dell’Ordine di Malta si è attivata per facilitare il transito degli aiuti e delle persone attraverso i confini e per garantirne la sicurezza. È stata anche richiamata l’attenzione sul rischio che i rifugiati cadano vittime di trafficanti di esseri umani e per questo sono stati distribuiti degli avvisi in diverse lingue per allertare i profughi lungo le principali vie di transito. Il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta in Italia ha raccolto ad oggi 75.000 euro per l’emergenza Ucraina e promuove anche una raccolta di beni di prima necessità per sostenere le attività di assistenza per la popolazione ucraina in fuga dalla guerra. Beni che sono stati da noi trasportati nei paesi confinanti con l’Ucraina. Campagne ed operazioni simili sono in corso nei diversi paesi europei, e non solo, dove è presente l’Ordine di Malta”.

Quali sono gli altri fronti dove l’Ordine di Malta è attivo in Italia e all’estero?
“L’Ordine di Malta, fedele alla sua tradizione medico-ospedaliera, è stato particolarmente attivo nel corso degli ultimi due anni sul fronte della risposta alla pandemia di Covid-19. Mai come nel corso di questa emergenza la nostra missione, rivolta a tutti gli esseri umani senza distinzione di etnia o di religione, è stata chiamata a dare prova della sua rilevanza. Le nostre associazioni, i corpi di soccorso, il personale sanitario specializzato e i nostri volontari si sono mobilitati al fianco dei servizi sanitari nazionali nei cinque continenti per portare assistenza e speranza, soprattutto agli ultimi. Naturalmente, tutte le consuete attività dell’Ordine di Malta, dall’assistenza ai poveri, agli anziani, agli esclusi, sono continuate pur fra le mille difficoltà e restrizioni imposte dalla pandemia”.

Qual è la specificità della vostra spiritualità?
“L’Ordine di Malta è un ordine religioso cattolico fin dal 1113, anno del suo riconoscimento con la bolla papale “Pie Postulatio Voluntatis” da parte di Papa Pasquale II. Il motto dell’Ordine di Malta “Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum”, che significa “testimonianza della fede e servizio ai poveri e ai malati”, riassume la missione del nostro Ordine: i nostri membri e volontari uniscono la vocazione e l’impegno alla solidarietà, alla giustizia, alla pace. Uno dei momenti più alti di questa simbiosi tra solidarietà e spiritualità si esprime nell’annuale Pellegrinaggio a Lourdes cui partecipano membri, volontari e assistiti dell’Ordine di Malta provenienti da 45 paesi dei cinque continenti”.

Qual è l’importanza della visita del Papa a Malta?
“Al centro di questo viaggio vi sono alcuni temi che sono particolarmente cari a Papa Francesco così come all’Ordine di Malta: quelli dell’accoglienza, dell’ospitalità e del bisogno di pace. Non è un caso che il motto del viaggio sia un versetto degli Atti degli Apostoli con le parole di San Paolo, naufrago sull’isola durante il viaggio che lo portava a Roma: “Ci trattarono con rara umanità”. Un riferimento piuttosto esplicito al fenomeno migratorio di questi ultimi anni, che ha al suo centro il Mediterraneo attraversato dai barconi di migranti che cercano approdo a Malta”.

Perché il vostro ordine si richiama a Malta?
“Perché con questa isola, di cui portiamo infatti il nome, abbiamo un profondo legame. Essa è stata la sede dell’Ordine per oltre due secoli e mezzo. Già alla fine del XVI secolo i cavalieri di Malta avevano edificato un grande ospedale, considerato uno dei più organizzati del mondo, istituito una scuola di anatomia e poi la facoltà di medicina. E’ sull’isola di Malta che venne dunque dato grande impulso a tutte quelle attività al servizio dei poveri e dei malati che da sempre contraddistinguono la nostra missione. Anche oggi i nostri rapporti con la Repubblica di Malta sono molto stretti, grazie alle relazioni diplomatiche e alle molteplici attività sociali ed umanitarie della nostra Associazione Maltese”.

Accoglienza dei migranti e assistenza di chi fugge dalla guerra. Con la visita a Malta il Papa lancia un messaggio di pace?
“Sicuramente sì. L’appello per la pace del Pontefice è risuonato in più e più occasioni negli ultimi giorni. Nell’Angelus di domenica scorsa a Piazza San Pietro, parlando della ‘martoriata Ucraina’, il papa ha rinnovato il suo appello: ‘Basta, ci si fermi, tacciano le armi, si tratti seriamente per la pace!‘. Non posso fare altro, assieme a tutti i membri e volontari del nostro Ordine, che associarmi, con fede e convinzione, a queste parole”.

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