Il fine vita come spartiacque di civiltà. A richiamare l’attenzione sui risvolti sociali dei temi bioetici è il vescovo salesiano Mario Toso. Tra i più autorevoli esperti di Dottrina sociale della Chiesa. Membro in Cei della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. Presule di Faenza- Modigliana. Ex segretario nella Curia vaticana del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.
Il valore della vita
Contributi
Accompagnamento
“La materia delle decisioni di fine-vita costituisce un terreno delicato e controverso“. Per questo “la strada più convincente ci sembra quella di un accompagnamento che assuma l’insieme delle molteplici esigenze personali in queste circostanze così difficili. È la logica delle cure palliative. Che anche contemplano la possibilità di sospendere tutti i trattamenti che vengano considerati sproporzionati dal paziente. Nella relazione che si stabilisce con l’équipe curante“, chiarisce la Pontificia Accademia per la Vita. Con alcune domande-chiave: “Non pone proprio alcun interrogativo la legittimazione ‘di principio’ del suicidio assistito? O addirittura dell’omicidio consenziente? Non risulta alcuna contraddizione ad una comunità civile che considera reato grave l’omissione di soccorso, anche nei casi presumibilmente più disperati? E che è pronta a battersi contro la pena di morte, anche di fronte a reati ripugnanti?”.