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“Il fascino oscuro di Halloween”: intervista a padre Francesco Bamonte

A sinistra padre Francesco Bamonte. Foto Avvenire. A destra la copertina del libro dal sito Aie

Halloween e il periodo che precede la ‘festa’ – preparata da una sorta di dissacrante ‘quaresima’ – è un’occasione privilegiata di contatto con realtà settarie e circoli legati al mondo della magia e dell’occultismo. Questo avvicinamento, culminante poi in frequentazione, ha conseguenze gravi sul piano spirituale e psicofisico. Questo perché la ricorrenza di Halloween è centrale nel calendario di maghi, occultisti, satanisti”. E’ quanto ha dichiarato padre Francesco Bamonte, religioso dei Servi del Cuore Immacolato di Maria e vicepresidente dell’Aie, l’Associazione internazionale esorcisti, intervistato da Interris.it per parlare del libro “Il fascino oscuro di Halloween” (edizioni Paoline), scritto a quattro mani con Alberto Castaldini, portavoce dell’Aie.

L’intervista

Padre Francesco, perché ha deciso di scrivere il libro “Il fascino oscuro di Halloween”?

“Per fornire non solo indicazioni pastorali ma anche culturali. Infatti, il libro è stato scritto a quattro mani con Alberto Castaldini, giornalista, antropologo e portavoce dell’Associazione Internazionale Esorcisti. In questo modo, attraverso l’efficace formula del dialogo-intervista, abbiamo voluto rispondere a una serie di domande che molti si pongono, o si dovrebbero porre, per comprendere in maniera esaustiva il ‘fenomeno Halloween’ non attraverso superficiali pregiudizi, ma con un approccio approfondito che tenga conto della sensibilità e della formazione di ogni possibile lettore”.

A chi è rivolto?

“Alle famiglie, agli insegnanti, agli educatori, agli operatori pastorali e soprattutto ai giovani, perché prendano consapevolezza di questo fenomeno ambiguo e complesso. So di alcuni sacerdoti che lo hanno regalato al proprio Vescovo. Mi è sembrato un gesto di grande sensibilità e attenzione: spesso anche i Pastori non comprendono fino in fondo i rischi di questa festa”.

Qual è il fascino oscuro di Halloween?

“Il Male esercita un’attrattiva, soprattutto quando si maschera di potere o si camuffa con il divertimento, la trasgressione e l’occultismo. In Halloween questi elementi sono fusi assieme: la festa, lo scherzo, la spensieratezza vengono usati per introdurre a una mentalità magico-esoterica. Il passo verso l’occultismo e i suoi ‘poteri’ è breve. Quello che oggi sperimentano i più piccoli (lo scherzetto, il gioco, la mascherata), una volta raggiunta l’età giovanile o adulta li introdurrà a una dimensione ben diversa”.

Molti genitori lasciano che i propri figli partecipino al momento del “dolcetto o scherzetto” credendo che sia solo un momento di divertimento: è davvero così? 

“Non è così. Perché l’allettante proposta di svago con cui vengono coinvolti anche nelle scuole i più piccoli, si rivolge in seguito con contenuti ben diversi, in un crescendo di trasgressione, verso adolescenti e giovani. Pertanto, il divertimento ritenuto innocuo lo si potrà giudicare dai suoi effetti nel tempo. Basti vedere quanti fatti efferati di cronaca si verificano nella notte di Halloween in tutto il mondo. Il libro ne parla: violenze, uccisioni, stragi. Per non parlare dell’adesione alla magia e al mondo dell’occulto”.

Può spiegarci come Halloween sia legato al mondo dell’occultismo?

“Rispondo a questa domanda partendo da un dato. Sulla base della mia esperienza di esorcista, che si arricchisce della condivisione con i confratelli esorcisti, Halloween e il periodo che precede la ‘festa’ – preparata da una sorta di dissacrante ‘quaresima’ – è un’occasione privilegiata di contatto con realtà settarie e circoli legati al mondo della magia e dell’occultismo. Questo avvicinamento, culminante poi in frequentazione, ha conseguenze gravi sul piano spirituale e psicofisico. Questo perché la ricorrenza di Halloween è centrale nel calendario di maghi, occultisti, satanisti. Anche per la neo-stregoneria Wicca è una delle ‘festività’ più importanti. Tutto questo deriva dalle sue origini pagane, legate alla ricorrenza di Samhain, il capodanno celtico, dove il passaggio dall’estate all’inverno veniva propiziato con riti che prevedevano anche sacrifici umani. Pertanto, chi festeggia Halloween, anche con le migliori intenzioni, si espone a seri pericoli spirituali. L’occultista americano Anton LaVey, fondatore della Chiesa di Satana, affermava: ‘Sono contento che i genitori cristiani permettano ai loro figli di adorare il diavolo almeno una notte all’anno. Benvenuti ad Halloween’”.

Come mai questa “festa” sta prendendo sempre più piede anche nel nostro Paese, oscurando sempre di più la celebrazione di Ognissanti?

“La macchina consumistica, il giro di affari, il bombardamento mediatico. Tutto concorre a perfezionare una strategia occulta ben precisa: soppiantare le espressioni e le solennità religiose della fede cattolica. Del resto, Halloween è una festa di importazione americana. E negli Stati Uniti la festa di Ognissanti, portata dagli immigrati irlandesi, che aveva cristianizzato le usanze celtiche, fu svuotata di significato dalla maggioranza protestante, complice il pragmatismo commerciale”.

Scheletri, maschere insanguinate, morti e zombie: abituando fin da piccolissimi i bambini a tutto questo, non si corre il rischio di andare incontro a una “normalizzazione” del macabro?

“È una pericolosa e ricercata normalizzazione. Halloween esalta la bruttezza e celebra il macabro, inoculando nella mente dei più piccoli e dei giovani l’orrido. In questo modo li indirizza in qualche modo al male. Perché se li si orienta al brutto e all’oscuro, si indica una direzione opposta a ciò che è buono e vero, e quindi a Dio che è la fonte del vero, del buono e del bello. In Paradiso, dove regna la beatitudine, tutto è bello e luminoso. All’Inferno, dove regnano l’odio e la disperazione, tutto è brutto e tenebroso. Mi domando, ad esempio, come possa la delegazione di Novara del FAI, il Fondo Ambiente Italiano, un’organizzazione che promuove la bellezza del nostro Paese, proporre il prossimo 31 ottobre un party di Halloween all’interno della chiesa sconsacrata di Sant’Agostino situata nel centro della città piemontese”.

Padre Francesco, cosa consiglia ai genitori e a quanti sono responsabili dell’educazione dei bambini e dei ragazzi?

“Di riscoprire anzitutto le figure dei santi. Ci sono tanti testimoni della santità, anche giovani, che aspettano di essere conosciuti e che potrebbero diventare amici e modelli dei loro coetanei. In questo modo, in occasione della festa liturgica di Tutti i Santi, si acquisisce una formazione per capire (e cercare) la bellezza della santità. Questa conoscenza può essere favorita da momenti di condivisione gioiosa, nelle scuole come negli oratori. Nel libro abbiamo rievocato anche le usanze di tante località della nostra penisola. Il folklore italiano, dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia al Piemonte, conserva un patrimonio di usanze religiose e comunitarie che andrebbero riscoperte e promosse anche dalle amministrazioni locali, peraltro favorendo in questo modo l’indotto turistico. Il bello deve vincere sul brutto, e l’Italia è il Bel Paese per eccellenza”.

Manuela Petrini: