copertina

Farabollini: “Come l’AI può migliorare la sicurezza del territorio”

Prevedere i disastri naturali? Non c’è una macchina che, come un oracolo, predice il futuro. Sarebbe semplicistico ridurre a questo le possibilità di osservazione e di analisi che tecnologie come l’intelligenza artificiale offrono, grazie alla rapidità di calcolo di grandi quantità di dati, in termini di osservazione, di studio, di comprensione dei fenomeni naturali e dei rischi connessi, per esempio un terremoto, un’eruzione vulcanica, una frana o un’alluvione, oltre che di valutazione e di implementazione dei sistemi di allerta e di gestione dell’emergenza, anche durante l’evento, e di informazione sui comportamenti adeguati da tenere in quelle situazioni. Ma il fattore umano è comunque imprescindibile, secondo Piero Farabollini, presidente dell’Ordine dei geologi delle Marche, già Commissario straordinario alla ricostruzione dopo il sisma del 2016. Interris.it l’ha intervistato chiedendogli come l’AI può esserci utile per mettere in sicurezza il nostro territorio, problema sempre più sentito da 15 anni ma finora più inseguito che risolto.

L’intervista

AI e tecnologia possono aiutare a mettere in sicurezza il territorio?

“Le potenzialità dell’intelligenza artificiale aprono un mondo di possibili utilizzi, soprattutto in quegli ambiti dove vanno ancora pensati interventi sul territorio il più esaustivi possibile e che possono ridurre i problemi in tempi brevi. Ci sono ancora tante situazioni in cui servono risposte immediate.”

Grazie all’AI sarà possibile “prevedere” i disastri naturali?

“E’ uno strumento che permette l’analisi di una mole infinita di dati con una velocità di cui attualmente non disponiamo. Penso all’ambito ingegneristico, può affinare le analisi delle interazioni tra sottosuolo e ambiente costruito, determinanti per capire quale reazione può avere l’edificio in caso di sollecitazioni secondo le caratteristiche dei terreni. Perché il sottosuolo non è uniforme e l’AI ci può permettere di essere più attenti a quelle piccole variabili, quelle piccole modificazioni, utili per metterci in sicurezza. Penso anche alle modalità con cui la lava di un vulcano in eruzione si propaga o agli effetti dei cambiamenti climatici. Attualmente ci basiamo su modelli in base a variabili che noi definiamo, con l’AI possiamo crearne di più affidabili in ottica previsione e prevenzione, sempre però con input dell’uomo”.

Con l’attuale tecnologia sarebbe stato possibile prevedere una delle “tragedie” recenti del nostro Paese?

“In chiave di previsione sicuramente è ancora presto per poter dire quale sarebbe stato possibile prevedere. Per il sisma ancora sappiamo poco dei precursori, come abbiamo visto le sequenze sismiche tipo L’Aquila del 2009 o il Centro Italia del 2016, pur essendo state molto lunghe comunque hanno manifestato una ‘imprevedibilità’…disarmante. Forse l’IA ci aiuterà a capire più dettagliatamente la vulnerabilità del nostro patrimonio e questo servirà a garantire maggior sicurezza e minor danneggiamento. Personalmente credo che l’IA sarà determinante per le situazioni legate agli eventi come meteoriti, alluvioni o esondazioni, in quanto l’intervallo temporale tra afflusso e deflusso potrebbe essere determinante per mettere in sicurezza il territorio sottoposto all’evento estremo”.

Questi strumenti possono migliorare i sistemi di allerta e aiutare a gestire meglio un’emergenza, anche in corso d’opera?

“Prendiamo come esempio un’alluvione, con l’acqua che invade le aree urbanizzate e le zone dove ci sono reti di servizi. Oggi queste situazioni vengono monitorate dall’uomo, ma utilizzando l’AI qualora evidenziasse un determinato picco di precipitazioni, potrebbe partire un segnale che bloccherebbe immediatamente le reti elettriche nelle aree a rischio. Ci saranno casi di sovrastime ma sempre meglio prevenire che curare. Uno dei problemi maggiori dell’alluvione che ha colpito la provincia di Ancona nel 2022 è stato proprio la diffusione dell’allerta, infatti, in seguito a livello nazionale si sono fatte le simulazioni del sistema ‘It alert’”.

E può aiutare le persone a capire cosa fare in una situazione di emergenza?

“L’intelligenza artificiale può indicare alle persone i comportamenti da seguire. La disseminazione di possibilità e di capacità di comportamento deve andare di pari passo con la conoscenza e l’informazione. Dovremmo essere in grado di pensare e agire perché conosciamo quello che sta succedendo”.

Con la tecnologia si possono simulare evacuazioni e soccorsi?

“Con la realtà aumentata si possono effettuare simulazioni di casi di pericolosità e indicare i comportamenti adeguati da tenere. Cosa può accadere in caso di un incendio, un atto terroristico, un’esplosione vulcanica, e cosa fare se ci si trova in una piazza, un edificio o una strada aperta”.

L’AI può quindi aiutare le comunità a diventare più resilienti?

“E’ lo strumento che meglio si presta per questa tipologia di obiettivo, perché ha le maggiori capacità per calcolare cosa potrebbe succedere e cosa è meglio fare in caso di rischio. Ovviamente dietro c’è sempre l’uomo, noi la utilizziamo per determinate situazioni a scopo preventivo”.

Lorenzo Cipolla

Recent Posts

Natività della Vergine Maria

La nascita della Vergine è tramandata dal Protovangelo di Giacomo e dalla Legenda aurea. Come…

8 Settembre 2024

Le origini della festa della natività della Vergine Maria

La semplicità e l’umiltà di Maria, ci appare già dal luogo della sua nascita: Nazareth,…

8 Settembre 2024

“Lo pregarono di imporgli la mano”Il commento di mons. Angelo Spina

Dal Vangelo secondo Marco Mc 7,31-37 In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro,…

8 Settembre 2024

Dolomiti Open: insieme oltre la disabilità

Per l'intera estate, in tutta Italia, si sono svolte iniziative di turismo inclusivo, "oltre le…

8 Settembre 2024

Nigeria, l’impegno della Chiesa per proteggere gli indifesi

Sos Nigeria. “Il peso del debito si è rivelato una nuova forma di schiavitù per…

8 Settembre 2024

Memoria e futuro: due anni senza Elisabetta II

"Avete avuto e avrete sovrani più saggi e potenti. Ma non ne avrete che vi…

8 Settembre 2024