Il piano anti-dipendenze dell’esecutivo poggia su un pilastro. “Io e questo governo non ci siamo voltati dall’altra parte sulla lotta alle dipendenze. E abbiamo detto basta alla stagione dell’indifferenza e della normalizzazione della droga – afferma Giorgia Meloni-. Abbiamo scelto di invertire la rotta. Lo abbiamo fatto cercando, da un lato, di innescare un cambiamento culturale. Dall’altro lavorando a misure concrete che questo settore chiedeva da tempo”. La premier ha inviato alla Comunità Incontro di Amelia un messaggio in occasione delle celebrazioni per il 100° anniversario dalla nascita di don Pierino Gelmini, fondatore della stessa Comunità. Giorgia Meloni sottolinea che si è “investito in comunicazione e prevenzione”. E sono stati attivati “nuovi strumenti per mettere a disposizione risorse aggiuntive, come la possibilità data ai cittadini di poter destinare l’8xmille dell’Irpef a diretta gestione statale anche agli interventi di prevenzione e recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze”.
Contro le dipendenze
“Con questa legge di bilancio – evidenzia la premier- abbiamo creato uno specifico fondo da oltre 90 milioni di euro. Finalizzato, tra le altre cose, all’assunzione a tempo indeterminato di personale sanitario e socio-sanitario da destinare ai servizi pubblici per le dipendenze“. Prosegue Giorgia Meloni: “Abbiamo inaugurato un tavolo di confronto costante tra il dipartimento Politiche Antidroga, i rappresentanti delle comunità terapeutiche, dei Ser.d. e delle società scientifiche per affrontare e risolvere i tanti problemi dimenticati per decenni da chi ci ha preceduto”. Tra questi la premier cita, ad esempio, “l’impegno per rendere omogenee a livello nazionale le modalità di accreditamento delle comunità terapeutiche nei confronti del sistema sanitario”. Oil lavoro fatto “per dare ad una persona la possibilità di rivolgersi alla comunità che preferisce, a prescindere dal luogo di residenza”. E sottolinea la premier: “C’è ancora tanto lavoro da fare per affrontare un’emergenza per troppo tempo ignorata o sottovalutata. Ma io sono orgogliosa di poter dire che il cambio di passo c’è e che continueremo a lavorare per consolidarlo“. Don Pierino Gelmini “è stato un visionario, che ha riacceso la speranza nei cuori di chi pensava di essere perduto e ha dato forma e sostanza a quella speranza fondando una delle principali comunità terapeutiche italiane”. Ed è stato “un vero combattente, che non si è arreso neanche davanti alle difficoltà e agli attacchi ricevuti”, lottando “fino all’ultimo, per il bene comune e per difendere ciò che aveva costruito“.
Seconda possibilità
Sostiene la premier: “Il testimone di don Gelmini non è caduto. È stato raccolto da chi ha lavorato al suo fianco, e i suoi insegnamenti animano ancora una realtà straordinaria, fatta di tanti professionisti, operatori e volontari che quotidianamente donano una parte di sé per aiutare chi è caduto nella droga a rialzarsi e avere una seconda possibilità“. Meloni rivolge quindi un ringraziamento alla Comunità Incontro, “una realtà straordinaria che non molto tempo fa ho avuto modo di abbracciare di persona”. E “tutte le comunità terapeutiche italiane, gli operatori, i professionisti e i volontari che si battono per aiutare chi rimane imbrigliato nella schiavitù della droga. Perché non è vero, come qualcuno scelleratamente si ostina a dire, che la droga rende più liberi. La droga ti promette qualcosa che non può darti e ti chiede qualcosa che non può restituirti. La dipendenza ti illude che può rendere migliore la tua vita, ma in realtà ti impedisce di viverla fino in fondo. Ti fa credere che può renderti più forte ma ti sta indebolendo. La droga annienta ciò che sei, e ti lascia solo una grande vuoto. È un messaggio semplice che don Gelmini ha avuto il coraggio di ribadire in tutta la sua vita e che anche noi non ci stancheremo di ripetere“. A 100 esatti anni dalla sua nascita, la Comunità Incontro onlus ha ricordato il suo fondatore, don Pierino Gelmini. Le celebrazioni dell’anniversario si sono svolte a Molino Silla di Amelia, casa madre della Comunità, alla presenza degli ospiti del percorso di recupero, anche del passato, di professionisti e operatori della struttura e di una folta rappresentanza di istituzioni, rappresentanti delle forze dell’ordine e autorità locali e nazionali.
Ricordo
Tra queste, il vice presidente della Camera, Giorgio Mulè, il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco, e la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti. Presenti anche gli onorevoli Raffaele Nevi e Virginio Caparvi e i senatori Maurizio Gasparri e Valter Verini. Mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente del Senato Ignazio La Russa hanno inviato dei messaggi. Durante le celebrazioni, ad un momento di preghiera presso l’auditorium della Comunità Incontro e alla la messa officiata dal vescovo di Terni, Narni e Amelia, monsignor Francesco Antonio Soddu, ha fatto seguito la proiezione di filmato dedicato a don Pierino. Con le tappe della sua opera comunitaria e il ricordo di collaboratori e autorità. Poi la cena presso il refettorio insieme ai ragazzi in percorso. “Tutti si sono stretti intorno a noi per ricordare e festeggiare questo grande uomo che con la sua forza di volontà ha dato vita a moltissimi giovani in tutto il mondo” ha sottolineato a margine dell’evento Giampaolo Nicolasi, capostruttura della Comunità Incontro onlus e storico collaboratore di don Pierino. “La Comunità – ha proseguito – continua questa grande opera che lui ha fondato: 300 mila giovani in tutto il mondo si sono avvicinati alle nostre strutture”. Don Gelmini nacque a Pozzuolo Martesana (Milano) il 20 gennaio 1925. Consacrato sacerdote nel 1949, nel 1963 decise di dedicarsi al recupero di vittime di droga, alcol e altre dipendenze dopo l’incontro con un tossicodipendente, Alfredo Nunzi, sui gradini della chiesa di Sant’Agnese, in piazza Navona a Roma. La prima comunità venne aperta nel quartiere romano dell’Infernetto. Nel settembre del 1979 il trasferimento ad Amelia, divenuta la casa madre della Comunità. Negli anni altri centri sono sorti in Spagna, Grecia, Croazia, Thailandia, Bolivia, Costa Rica.
Impegno
Afferma il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “E’ una grande gioia partecipare alla celebrazione del centenario di Don Pierino Gelmini. Siamo stati accanto a lui in vita, ne ricordiamo l’esempio e l’impegno nel tempo. Siamo stati accanto a Don Pierino nella buona e nella cattiva sorte, perché lui è stato il primo a sostenere tanti precipitati in una sorte pessima, ridando speranza a chi non aveva altro che morte e distruzione davanti a sé. Don Pierino ha agito per il bene. E il fatto che oggi centinaia di persone, anche tanti che grazie a lui hanno ritrovato libertà dalla droga e vita, sono qui a ricordarlo dimostra che il giudizio su di lui l’ha espresso nostro Signore“. Aggiunge Gasparri: “Dio lo vuole. Dio ha voluto che questa comunità continuasse la sua opera ad Amelia e in tante parti dell’Italia e del mondo. Don Pierino vive non solo nei nostri cuori, ma nell’opera che i suoi ragazzi proseguono salvando tanti dal gorgo della droga. Quindi Don Pierino vive e vince. Don Pierino è stato promosso nel giudizio che conta, quello di Dio. E la sua opera e la sua comunità sono qui a testimoniarlo. Noi fummo con lui, siamo con lui, saremo con lui per la vita contro ogni droga”. “A gennaio” si inizierà a lavorare con le Regioni “per rendere più agevole l’ingresso dei tossicodipendenti, ma di tutte le dipendenze, nelle comunità. Uno di questi problemi più serio è che non è possibile la mobilità da fuori regione“, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano dopo avere visitato lo stand della Comunità incontro Onlus di Amelia, in Umbria, fondata da don Gelmini.
Sos dipendenze
“In legge di Bilancio – ha ricordato il sottosegretario – intanto c’è una posta che permette di sostenere le regioni che rendono possibile questa mobilità, però ovviamente dobbiamo farlo a regime”. Bisogna “stare in guardia”, ha sottolineato Mantovano, perché “le dinamiche di tutti questi fenomeni non sono incasellabili, cambiano in continuazione. La dipendenza dai social dieci anni fa non esisteva, tra le stesse dipendenze alla droga oggi la più pericolosa è quella delle sostanze sintetiche”. “Nel centenario della nascita di Don Pierino Gelmini, la sua creatura più cara, la Comunità Incontro, ha motivo di essere orgogliosa nell’aver portato avanti l’insegnamento e l’esempio del suo fondatore”, ha detto Giorgio Mule, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia. “Dalla comunità – ha aggiunto Mulè – sono passati migliaia di giovani e meno giovani alle prese con il difficile percorso di recupero a causa della tossicodipendenza e di altre patologie a questa collegata. I professionisti e gli operatori impegnati quotidianamente nelle sedi della comunità sparse in Italia e all’estero sono testimonianza reale della capacità di restituire alla vita e alla società persone che si erano smarrite. Donne e uomini “nuovi” che hanno ritrovato il senso dell’esistenza dopo aver deragliato. Molti di loro hanno vissuto l’esperienza del carcere e grazie al lavoro serio e appassionato fatto in comunità, nel segno di Don Pierino, hanno superato la prova drammatica della privazione della libertà con un cammino di rieducazione pienamente riuscito secondo quanto scolpito nella nostra Costituzione. Sono loro ad essere il migliore esempio affinché nel prossimo futuro vengano sottratti all’esperienza terribile del carcere tutti coloro che in comunità possono ritrovarsi e trovare un senso per il domani“, ha evidenziato.
Visita
In precedenza anche Marco Masini ha fatto visita a sorpresa alla Comunità Incontro onlus di Amelia dove ha incontrato i ragazzi impegnati nel percorso terapeutico e riflettuto con loro sul delicato tema delle dipendenze. Un tema che ha affrontato più volte, fino a scrivere nel 1991 “Perché lo fai”. La Comunità ricorda in una nota che Masini, sempre attento al sociale e ai disagi dei giovani, con questa tematica sensibilizzò l’opinione pubblica tanto da ricevere in quegli anni tantissime lettere di ragazzi vittime della droga che dichiaravano la loro intenzione di reagire positivamente e di voler superare la dipendenza. Lo stesso messaggio che è arrivato a Molino Silla quando Masini, accolto con slancio e partecipazione dai ragazzi, ha regalato loro un pomeriggio di musica e di emozionanti parole, ricordando anche don Pierino Gelmini. “Cambiando voi stessi, potete cambiare il mondo!” ha detto Masini. Che poi si è seduto al pianoforte ed ha cantato “T’innamorerai” successo del 1993.