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Gmg 2023, don Francesco: “In pellegrinaggio per quel desiderio che solo Dio può colmare”

Non un viaggio fra amici, ma un pellegrinaggio con 55 giovani che sono alla ricerca dell’unica vera risposta con la consapevolezza che è Dio il primo a fare la rivoluzione nella vita di chi crede in lui. E’ questo lo spirito con cui don Francesco Olivieri e 55 giovani, accompagnati da altri educatori, sono partiti alla volta di Lisbona per partecipare alle 38esima edizione della Giornata mondiale della Gioventù, incontro internazionale dei giovani cattolici nati nel 1985 per intuizione di San Giovanni Paolo II che, tuttavia, non si considerò mai il fondatore della Gmg ma piuttosto affermava: “I giovani e hanno create”.

L’intervista

Interris.it ha intervistato don Francesco Olivieri, sacerdote della diocesi di Fabriano-Matelica, che ha accompagnato un gruppo di giovani all’incontro con Papa Francesco.

Don Francesco, con quale spirito tu e i giovani che accompagni, siete partiti per andare alla gmg?

“Carichissimi! Ammetto che gli eventi in preparazione alla GMG hanno scaldato ‘spirito, anima e corpo’ di ciascuno di noi, direbbe san Paolo! Di viaggi se ne intende: la fortezza del grande Apostolo e la tenerezza di Maria fanno il resto”.

Cosa spinge i giovani a partecipare alla gmg?

“Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il nostro non é un gruppo di amici che si mette in viaggio verso Lisbona solo per divertirsi, ma 55 giovani che desiderano ricevere una risposta, l’unica risposta all’eterna immensa domanda che é ogni uomo, tanto per ragionare con sant’Agostino: il Cristo figlio di Dio. Insomma, desiderio di Infinito che solo la Fede puó colmare”.

Il Papa, rivolgendosi all’Europa, ha detto: “Verso dove navighi se non offri percorsi di pace?”. Come insegnare ai giovani a seguire percorsi di pace?

“Maria é Regina della Pace che ‘si alza e va in fretta’ a trovare sua cugina. La Madre di Dio magnifica il Signore per aver ‘rovesciato i potenti dai troni’ e ‘aver innalzato gli umili’. La prima tappa del nostro viaggio é stata Lourdes, molte altre diocesi si sono recate in pellegrinaggio a Fatima: alla scuola della Discepola perfetta di Cristo si scopre l’immagine purissima della Chiesa, la Piena di Grazia che intercede per noi presso il Padre. Al primo posto – molto chiaro anche ai giovani – la preghiera per la pace”.

Cosa pensi e speri che la Gmg insegnerà ai giovani che accompagni?

“Spero che la fede possa esplodere nel cuore di tutti i giovani, tanto da determinare decisamente le loro scelte di vita! ‘Prendete la vostra vita e fatene un capolavoro!’ tuonava san Giovanni Paolo II. Dice Maria: ‘Ecco la serva del Signore’, ed è come se dicesse: ‘Sono un quadro che attende di essere dipinto; il pittore vi dipinga ciò che vuole, faccia ciò che vuole il Signore dell’universo!’ (Origene, in Lc, omelia VII frammento XVII). Ogni vita é un’opera d’arte dipinta da Dio”.

E a te, che sei un sacerdote, cosa lascerà questa esperienza?

“‘Noi uomini e donne siamo come una freccia già in piena corsa. Un altro ha preso la mira e ha tirato. Non spetta più a noi cercare un obiettivo: è già stabilito (San Tommaso). E dove va questa freccia di cui il Creatore ha stabilito l’obiettivo? Ecco la risposta: la freccia corre verso il bene, e dunque verso la felicità’. Sono sempre più convinto che per un prete la Gmg sia un tempo privilegiato: non c’é bisogno di capire tutto e tutti! (Card. Scola ai fidanzati). Condividere la propria vocazione sacerdotale e il ministero con i giovani e per i giovani. L’altro giorno educatori e capi mi hanno chiesto una introduzione alla Confessione: in 10 minuti mi hanno tempestato di domande! Alla fine la risposta é sempre la stessa: é il Sacramento più rivoluzionario della storia. É proprio Dio il primo a fare la rivoluzione nei nostri cuori”.

Manuela Petrini: