Il 15 giugno viene festeggiato il 159esimo compleanno della Croce Rossa Italiana, associazione con una storia lunga alle spalle e che ad oggi vanta150mila volontari e circa 1000 sedi. In tutti questi anni, nei momenti di emergenza e difficoltĆ , i volontari della Croce Rossa hanno rappresentato un punto di riferimento e sono sempre scesi in campo per aiutare il bisognoso, chiunque esso fosse. Lo spirito con cui agiscono ĆØ quello della solidarietĆ dove ogni persona da aiutare ha un valore inestimabile da rispettare e da tutelare.
In occasione di questo importante traguardo Interris.it ha intervistato Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana che con le sue parole ci ha fatto comprendere come far parte della CRI sia una vera e propria vocazione.
L’intervista
Presidente, come spiegherebbe a un giovane la storia della Croce Rossa Italiana?
āInnanzitutto raccontando una storia fatta di umanitĆ . Dai nostri padri ad oggi la Croce Rossa ha sempre avuto come prioritĆ assoluta lāassistenza ai bisognosi, qualsiasi fosse la loro necessitĆ . Le persone che in tanti anni abbiamo soccorso e aiutato sono state molte e ognuna di loro aveva la propria storia. Siamo passati dalle vittime di guerra a quelle delle tante catastrofi naturali, passando anche tra chi soffre per condizioni socio-sanitarie difficili. Ć importante capire che quando bisogna dare risposte a chi ha perso tutto o moltissimo, non esistono mai sfide facili e sfide difficili e che noi siamo chiamati ad affrontarle tutte mostrando lo spirito che contraddistingue la nostra vocazioneā.
In 159 anni di storia le sfide sono cresciute e a volte sono diventate piĆ¹ complesse. Come riuscite ad esser sempre pronti?
āLa nostra mission ĆØ quella di non sminuire mai i bisogni di chi abbiamo di fronte. Solo cosƬ possiamo essere preparati e capaci di affrontare ogni tipo di difficoltĆ . In tanti anni le esigenze sono cambiate e di recente abbiamo visto crescere il bisogno allāascolto che puĆ² colpire un anziano rimasto solo, come anche un giovane che non riesce a trovare la strada giusta. Noi dobbiamo saper cogliere questi nuovi bisognosi con attenzione perchĆ© come ha detto Papa Francesco di fronte alle sofferenze non basta solo vedere, ma ĆØ necessario anche sentire e toccareā.
PerchƩ la Croce Rossa riesce ad attirare un sacco di giovani?
āPerchĆ© diamo risposte pratiche e perchĆ© siamo una comunitĆ capace di portare un sorriso laddove la sofferenza ĆØ il pane quotidiano delle persone. Con noi un giovane si sente utile e riesce a vedere concretamente il senso del suo impegno. Per questo non ĆØ semplice diventare un volontario della Croce Rossa ed ĆØ un percorso cheĀ Ā presuppone un iter formativo durante il quale si capisce se davvero si ĆØ in grado di abbracciare questo stile di vitaā
Quanto ĆØ fonte di orgoglio far parte di un’associazione con questa storia?
āNoi tutti siamo orgogliosi del passato della Croce Rossa e personalmente sonoĀ davvero onorato di rappresentarla. Se guardo indietro mi rivedo ragazzo quando, mosso dal desiderio forte di aiutare gli altri, decisi di farne parte. Questa volontĆ Ā Ā cāĆØ sempre stata e ancora oggi caratterizza ogni mio singolo giorno e ogni mia azioneā.
Come si immagina la Croce Rossa Italiana tra 30 anni?
āVedo la stessa voglia di stare al fianco delle persone che la caratterizza da sempre. Essere perĆ² unāassociazione ambiziosa vuol dire anche avere la capacitĆ di adattarsi ai tempi che cambiano e alle esigenze degli altri che si modificano. Negli anni cambieranno le teste, ma saranno diversi anche i disagi e i bisogni di ogni uomo. Io sono perĆ² certo che tra trentāanni noi saremo ancora lƬ, a fianco di chi ha bisogno di un aiuto concretoā.