Individui e collettività
Depressione clinicamente maggiore
La pandemia di Covid-19 avrà effetti a lungo termine sulla salute mentale. Urgente prepararsi e ampliare l’accesso alle cure. A partire da giovanissimi e fragili. Psico-allarme Covid, quindi. Oltre a quella sanitaria ed economica è una pandemia “invisibile”. Ad analizzare gli effetti dell’emergenza sulla psiche individuale e collettiva è il professor Roberto Pani. Specialista di Psicologia Clinica e Psicopatologia alla Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Lo psicoterapeuta e psicoanalista ha approfondito il nesso tra depressione e Covid. “Non siamo ancora liberi dal Covid. L’ infezione circola ancora. E una depressione si diffonde, trasformata da sintomi di frenesia e aggressività“, sottolinea il professor Pani.
L’emergenza Covid “invisibile
“Siamo quasi a marzo del 2022, cioè al terzo anno di gestione della malattia- aggiunge il docente dell’Università di Bologna-. Le previsioni sanitarie del nostro Paese sono a tutt’oggi ancora incerte o contradditorie. Il recente buon governo ha premesso un’ottima vaccinazione in poco tempo. Ma la situazione non ci permette di sentirci liberati da un’oppressione materiale e psicologica. Perché le variabili del virus possono ancora mutare e essere nuovamente aggressive“. In altri Paesi, laddove la vaccinazione non è ancora diffusa, lo scenario internazionale “potrebbe portarci sgradevoli sorprese come è avvenuto per la variante Delta“. Oggi ci giunge già la variabile Omicron 2 di cui si conosce poco. Si litiga in televisione e altrove, nel mondo politico, tra giornalisti. E, osserva il professor Pani, “spesso anche coinvolgendo virologi e scienziati. Tutti hanno bisogno di per far valere le proprie posizioni. Per esempio sulla necessità del Green-Pass oppure sulla sua inutilità. Su obbligo di vaccino o meno. Su penalizzazioni come sospensione delle stipendio a chi non possiede i permessi prescritti”.
Conseguenze
“La situazione economica italiana risente non poco delle passate e ancora attuali restrizioni- precisa lo psicoterapeuta- L’inflazione è ricomparsa pericolosamente come ai tempi della monera lira. E le sperequazioni sono all’ordine del giorno. Va da sé che il tono generale dell’umore sia generalmente piuttosto basso. E per molti gravemente crollato. Inoltre, vediamo che le restrizioni del passato sono state assai rigorose. Perché promulgate a causa dei numerosi decessi che alcune regioni hanno subito con e per il virus malefico”. Quindi “subita una situazione surreale, la gente ha appena ha percepito un risveglio e una ripresa di vita normale. Da uno stato di letargo generalizzato e di congelamento delle emozioni. Ed è passata a una sorta di reazione psichica. Uno di questi atteggiamenti si è rivelato come frenesia nel lavoro. Ma anche l’eccitazione senza tregua con la quale molte persone trascorrono il loro tempo nelle varie attività. Una sindrome tipica è la compulsione “itso“. Ossia inability to switch off. L’incapacità di staccare dalle attività. Sono numerosi gli studi realizzati da numerosi team di scienziati in tutto il mondo. Nel periodo del lockdown e delle restrizioni anti-contagio. Tali indagini scientifiche descrivono in maniera pressoché unanime il pesante impatto che la pandemia ha avuto sulla sfera psichica degli individui.