I risvolti sociali universali dalla crisi attuale sono sintetizzati da Jorge Mario Bergoglio. “Nessuno di noi è un’isola, autonomo e indipendente dagli altri. Possiamo costruire il futuro solo insieme. Senza escludere nessuno”. Per umanizzare la globalizzazione occorre “innovare” sotto il profilo socio-economico. Nel rispetto della dignità umana. E’ stato papa Francesco a indicare gli scenari futuri per coniugare sviluppo tecnologico ed equità sociale.
Profezie sociali
Tutto il magistero di Francesco è fatto di profezia. E non di soluzioni tecniche. Come se dicesse: io ti faccio vedere ciò che tu non sei più in grado di vedere. A causa delle cataratte storiche o ideologiche che ti riducono la vista. E cioè gli uomini-scarto. L’umanità e la fratellanza dei migranti. La catastrofe ecologica che minaccia la vita. Soprattutto dei popoli più poveri. Ecco io ti tolgo le cataratte che ti impediscono di vedere. Ma la soluzione tecnica a questi drammatici problemi la devi trovare tu. E‘ responsabilità politica tua. Io non voglio invadere il terreno della tua autonomia. E della tua competenza di laico. E soprattutto di laico impegnato in politica (Lumen gentium 31).
Nessuno è un’isola
“Abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri- insegna il Pontefice-. Anche le scienze ci indicano oggi questa comprensione della realtà. Dove ogni cosa esiste in collegamento. In interazione continua con le altre. Il futuro è fatto di incontri. Perché la vita scorre attraverso le relazioni. Sogno un futuro di pace. Nel quale lo sviluppo tecnologico passa coniugarsi con una maggiore equità sociale”. Francesco ha anche promosso “Scholas Labs”. Acceleratore di progetti non-profit. A sostegno dell’educazione e dei giovani. “La tecnologia incoraggi al dialogo interreligioso”, esorta il Papa. Internet “può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti. E questa è una cosa buona”. La Rete è “un dono di Dio”. Al tempo stesso vanno scongiurati i rischi connessi a un uso scorretto o distorto delle tecnologie.
Cambio di paradigma