Strategia della Cina
Effetti economici
Le conseguenze economiche dell’imperialismo cinese sono planetarie. E così l’Italia punta con forza sui semiconduttori. Un settore cruciale che vede oggi la produzione mondiale concentrata quasi all’80% in Corea del Sud e a Taiwan. Lo fa cercando anche di formare i nuovi talenti, gli ingegneri del comparto. Per i quali è nata ufficialmente a Pavia via la Fondazione Chips.IT, il centro italiano per il design dei circuiti integrati a semiconduttori. Aveva cominciato a pensarci il governo Draghi, soprattutto il ministro Giancarlo Giorgetti, allora allo Sviluppo economico. Ed è lo stesso Giorgetti nelle vesti di responsabile all’Economia a inaugurare ufficialmente nell’Università della città lombarda il nuovo centro di ricerca. Insieme ai colleghi di governo Anna Maria Bernini e Adolfo Urso. “La sfida politica ed economica delle grandi potenze è una sfida tecnologica. La competitività dell’economia italiana dipende dalla sua capacità di continuare a collocarsi sulla frontiere dell’innovazione“, dichiara Giorgetti alll’Ansa. Il progetto per arrivare a questo nuovo centro di ricerca nasce anche dalla “capacità di collaborazione“. Tra istituzioni, ricerca e mondo produttivo.
In risposta alla Cina
Un esempio, quindi di come si possa superare la tentazione, troppo spesso diffusa, di lavorare nell’autoreferenzialità. La condivisione delle strategie e una traiettoria comune sono l’unico modo per valorizzare capacità creativa che connota il nostro Paese”, conclude il ministro, ricordando che “questo lavoro è avvenuto in piena continuità tra il precedente esecutivo e quello attuale“. “Il settore semiconduttori in Italia è strategico per l’economia italiana sia in chiave nazionale sia in chiave geopolitica. Tanto più alla luce degli avvenimenti degli ultimi anni e mesi ai confini della nostra Europa“, aggiunge il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Secondo la responsabile all’Università e alla ricerca, Anna Maria Bernini, “quella della microelettronica è una rivoluzione in atto in cui l’Italia è già leader mondiale. Si tratta ora di sostenere e di rafforzare questo primato”. La Fondazione, che si basa su una stretta sinergia pubblico-privato, vuole rafforzare in particolare il comparto del design di microchip. Oltre a svolgere il ruolo di “competence centre”. Aiutando a formare nuove generazioni di talenti nel settore. Le aziende che hanno già comunicato il loro interesse a partecipare alle attività della fondazione includono Analog Devices, Infineon, Intel, Inventvm, Nxp, Psmc, Sony e Stmicroelectronics.