Ponte solidale tra la Cei e le Chiese che soffrono. Grazie all’aiuto dei vescovi italiani sono decine i progetti benefici realizzati in tutto il mondo. Ecco una mappa globale di interventi a favore dei più bisognosi. In Brasile, attraverso i fondi dell’otto per mille, la diocesi di Juina aumenterà la capacità dell’impianto attuale di riciclaggio dei rifiuti (da 300 a 600 tonnellate all’anno) e, di conseguenza, il numero dei lavoratori coinvolti. Oltre a creare nuove strutture e infrastrutture a favore della popolazione locale. Ad Haiti la Congregazione di Santa Croce istituirà un laboratorio medico e una farmacia nel quartiere Bizoton 53. In Venezuela il Vicariato Apostolico di Caroní ristrutturerà ed amplierà il Centro Sociale Femminile “Santa Teresita del Nino Jesus” per la promozione delle donne. Per quanto riguarda il continente asiatico, in India, verrà ristrutturata la Scuola Superiore “Bala Jyoti Remedial” che offre istruzione e alloggio a titolo gratuito a studenti di famiglie povere. Mentre, in Myanmar, il Myanmar Jesuit Region potenzierà la struttura di coordinamento e assistenza dei college presenti sul territorio. La rete è fondamentale soprattutto dopo la chiusura dell’università e l’interruzione dell’insegnamento secondario.
Cei solidale
In Medio Oriente, in Libano, l’Avsi sosterrà le scuole locali nel fornire un’istruzione di qualità per tutti. Concentrandosi sullo sviluppo delle competenze degli insegnanti. E sull’inclusione sociale degli studenti con difficoltà di apprendimento e disabilità. L’intervento si incentrerà su quattro scuole private che ospitano diverse comunità religiose. E accolgono alunni provenienti anche dagli insediamenti di rifugiati siriani del distretto di Marjayoun. Nella Repubblica Democratica del Congo, la Congregazione dei Servi del Sacro Cuore dell’arcidiocesi di Mbandaka-Bikoro costruirà e allestirà un Centro di recupero scolastico per bambini di etnia pigmea e giovani emarginati. In Tanzania, la diocesi di Singida realizzerà un Centro sociale a Makiungu per favorire l’empowerment socio-economico. Lo sviluppo delle competenze. E la formazione socio culturale. Così da combattere l’analfabetismo, la povertà, le malattie e la disoccupazione. Sul piano sanitario, in Burkina Faso, le suore missionarie di Nostra Signora degli Apostoli costruiranno ed equipaggeranno il reparto di radiologia del “Centre Medical Bethanie“. Un ospedale con chirurgia, pediatria, ostetricia a servizio della popolazione della regione est del Paese.
Pozzi
Particolare rilevanza assume l’intervento promosso dalla diocesi di Dassa-Zoume che, in Benin, costruirà un pozzo con relativa cisterna e rete idrica. Per assicurare acqua potabile ad almeno 3.000 abitanti del villaggio di Okonta-Ossé. Dove l’ approvvigionamento idrico è attualmente molto difficile. Tra i progetti più significativi, cinque sono nel Continente latino-americano. In Bolivia, gli Scalabriniani contribuiranno all’integrazione socioeconomica e culturale dei migranti e rifugiati. Mentre in Cile verrà favorita, nella regione dell’Araucania, l’inclusione dell’etnia Mapuche che costituisce il 26% della popolazione, attraverso iniziative di conoscenza e dialogo. Oltre 12 milioni di euro (8×1000) per la formazione, l’inclusione e la sanità.
Mappa della carità
Il Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, riferisce la Cei, ha approvato 73 nuovi progetti, per i quali saranno stanziati 12.295.703 euro così suddivisi. 6.855.679 per 36 progetti in Africa, 3.324.648 per 18 progetti in America Latina. 1.978.675 per 18 progetti in Asia. 136.701 per un progetto in Medio Oriente. Tra gli interventi che saranno realizzati nel Continente africano, grande attenzione sarà data alla formazione. A Nsimalen, in Camerun, l’Associazione Volontari per lo Sviluppo dei Popoli Onlus (Avaz) realizzerà un Centro di formazione professionale d’arte e dei mestieri. In Madagascar, le suore di Cristo (Unione Mysterium Christi) allestiranno un laboratorio informatico e uno audiovisivo nella scuola “Sainte Therese” di Ampasimbe Manantsatrana.
Otto per mille-Cei
in Ciad la Fondazione Acra promuoverà una vasta opera educativa, con un focus sulle pari opportunità e l’uguaglianza di genere. A favore della popolazione di tre diocesi e specialmente delle donne. La cui alfabetizzazione, nell’area del progetto, è pari al 14%. Gli interventi solidali sono resi possibili all’otto per mille. Uno strumento di finanziamento ideato con la revisione del Concordato. La Cei ha assunto “un ruolo determinante nella formulazione e scrittura delle norme sui beni e sugli enti ecclesiastici nel Protocollo del 1984. Che è probabilmente l’ambito di novità più importante e la riforma più rilevante dei riscritti rapporti di libera cooperazione tra Stato e Chiesa“. A sottolinearlo è stato monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, intervenendo al convegno su “Stato e Chiesa a 40 anni dalla firma del Concordato repubblicano”, in corso a Palazzo Borromeoper iniziativa della Fondazione Craxi e dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. “Il radicale cambiamento del sistema di finanziamento per la Chiesa – ha proseguito l’arcivescovo Baturi a proposito dell’accordo di Villa Madama – emerse nell’ultima fase della trattativa. Quando la proposta incontrò l’incoraggiamento lungimirante dell’allora presidente della Cei, cardinale Anastasio Alberto Ballestrero“.
Accordo
“Saranno proprio le funzioni normative e le specifiche attribuzioni conferite nell’Accordo che porteranno la Cei l’anno dopo a dotarsi di un nuovo statuto. Risultando quello precedente inadeguato al suo ruolo”, ha ricordato il segretario generale della Cei, la quale da allora viene dotata “in ambito canonico di una competenza di carattere generale a trattare con le autorità civili le questioni di carattere nazionale che interessano le relazioni tra la Chiesa e lo Stato in Italia”. Tra le materie che hanno richiesto la competenza della Cei, Baturi ha citato l’insegnamento della religione cattolica, la tutela dei beni culturali ecclesiastici e l’otto per mille, tutte oggetto di specifiche intese.
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