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Carlo Casini: omaggio a un giurista integrale

L'intervista di Interris.it al professore Rafael Santa María D’Angelo, decano della Facoltà di Diritto dell’Università Cattolica San Pablo

Perseveranza, semplicità e coerenza. Sono queste tre delle parole che il professore Rafael Santa María D’Angelo, Decano della Facoltà di Diritto dell’Università Cattolica San Pablo (Arequipa- Perú), ha usato per descrivere Carlo Casini, fondatore del Movimento per la vita (Mpv).

Chi era Carlo Casini

Tra i protagonisti del cattolicesimo impegnato nella società, nella cultura e nella politica, Carlo Casini si è spento a 85 anni il 23 marzo 2020. Giurista parlamentare, eurodeputato, magistrato, professore e giurista. Nel 1981 fu il principale animatore del referendum sull’aborto, che aveva lo scopo di eliminare la legge che consentiva l’interruzione di gravidanza. Fu per diversi anni presidente del Movimento per la vita italiano; dal 22 marzo 2015 alla morte ne fu anche presidente onorario. Fu docente di diritti umani e bioetica presso l‘Ateneo pontificio Regina Apostolorum e membro della Pontificia accademia per la vita.

Carlo Casini: omaggio a un giurista integrale

E si svolgerà proprio alla Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, che lo organizza in collaborazione con il Movimento per la Vita Italiano, il convegno “Carlo Casini: omaggio alla testimonianza di un uomo integrale“. Un incontro che vedrà la partecipazione di suoi familiari, colleghi e amici per un giusto omaggio ad un grande giurista italiano. Con i loro contributi mostreranno la testimonianza dell’ On. Carlo Casini alle nuove generazioni in particolar modo a quelli che studiano diritto e bioetica in Italia e in altri Paesi. Il convegno, che si svolgerà presso l’Aula Tesi del Regina Apostolorum, sarà aperto dal Prof. Alberto García Gómez, decano dalla Facoltà di Bioetica, APRA; seguiranno gli interventi del professor P. Gonzalo Miranda, LC, professore ordinario presso la Facoltà di Bioetica (APRA), del Prof. Filippo Vari, professore ordinario di Diritto costituzionale presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università Europea di Roma (UER), della professoressa Marina Casini Bandini, giurista, professore aggregato di Bioetica presso l’UCSC e presidente del Movimento per la Vita Italiano.

L’intervista

Al convegno parteciperà, con la relazione “Riconoscimento giuridico del concepito, riconoscimento giuridico dell’essere umano: il contributo di Carlo Casini”, il professore Rafael Santa María D’Angelo, decano della Facoltà di Diritto dell’Università Cattolica San Pablo (Arequipa- Perú). Interris.it lo ha intervistato.

Professore, può raccontarci chi era Carlo Casini?

“Ho avuto la fortuna di conoscere l’onorevole quasi 19 anni fa. Parlare di Carlo Casini per me significa parlare di un grande giurista che non ha avuto soltanto successo a livello professionale, ma soprattutto a livello personale. Il convegno del 24 dal titolo “Carlo Casini un giurista integrale” vuole sottolineare questa sua dimensione di eccezionale persona: ci ha dato una grande testimonianza di vita”.

Nel corso dell’evento che si terrà al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, lei presenterà una relazione dal titolo “Riconoscimento giuridico del concepito, riconoscimento giuridico dell’essere umano: il contributo di Carlo Casini”. Può anticiparci qualche passaggio della sua relazione?

“Sono molti gli argomenti di cui Carlo Casini ha parlato, però ha sempre lottato per la difesa della vita e per far sì che il concepito fosse considerato un soggetto di diritto. Io ho fatto il dottorato in diritto qui a Roma e Carlo mi diceva sempre: ‘Rafael bisogna sempre sottolineare che il riconoscimento dell’essere umano parte fin dal suo concepimento’. Lui era sempre molto chiaro su questo aspetto. Quando era presidente della Commissione per gli affari costituzionali del Parlamento Europeo, abbiamo scritto insieme – hanno collaborato anche altri giuristi e la figlia Marina – ‘La procreazione artificiale all’attenzione della Corte interamericana dei diritti dell’Uomo. Il caso Gretel Artabia Urillo et Al. Vs. Costa Rica’: qui lui sottolineava con forza che se non si riconosce giuridicamente il concepito si corre il rischio di cadere in situazioni di discriminazione”.

Nonostante i molti impegni professionali, lui non ha mai perso o lasciato da parte la sua fede in Dio. Una testimonianza che si può essere cattolici pur essendo impegnati in politica?

“Sempre. Questo è parte della sua integrità che ci ha testimoniato durante tutta la sua vita. Le racconto un ricordo che ho di Carlo. Nel 2003, insieme a mia moglie abbiamo partecipato a un progetto per famiglie a Roma, un incontro promosso dalla Cei, dalla commissione per le famiglie. Nonostante piovesse a dirotto e fosse arrivato completamente bagnato dalla pioggia, Carlo non ha rinunciato a parlare a noi presenti, è stato un momento bellissimo. Non solo di conoscenza, ma di testimonianza: abbiamo potuto vedere la sua perseveranza, semplicità e coerenza. Sono molte le parole che potrei usare per descrivere Carlo Casini, ma queste tre sono le principali”.

Qual è l’eredità morale, spirituale e professionale che ci ha lasciato Carlo Casini?

“Lui ha sempre avuto a cuore i più deboli. E’ stato un uomo molto saggio e ha sostenuto che il diritto ha senso solo quando si schiera dalla parte di quanti vengono considerati uno ‘scarto’ della società. Questa sua ferma convinzione l’ha testimoniata, non solo a parole ma con la sua vita, in ogni ambito dove ha prestato servizio: come professore, europarlamentare, giudice e giurista”.

I politici di oggi, secondo lei, dovrebbero prendere esempio dall’integrità di Carlo Casini?

“Sicuramente sì. Lui, anche con lo sguardo molto attento verso la bioetica che ha avuto, ci ha mostrato che il diritto deve saper ‘dialogare’ con altre scienze o discipline. Parlando della sua integrità dobbiamo dire che ha difeso con forza questi valori nella sua saggezza e, cosa più importante, ci ha testimoniato questo con la sua coerenza”.

Vuole fare una sua conclusione?

“Credo che Carlo Casini non debba essere preso d’esempio solo dai politici, ma anche da tutti gli studenti di diritto. Oggi, sembra che si studi questa materia senza un perché, senza una giustificazione. Penso invece che ogni persona che si avvicini a questo campo debba aver ben presente che il diritto è uno strumento di giustizia, per costruire un mondo migliore”.

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