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Collaborazione per Gaza
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Il futuro di Gaza
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Situazione sbloccata
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Nella Striscia
Media egiziani hanno riferito che decine di macchinari, tra cui bulldozer e attrezzature edili, si sono allineati al valico Rafah, ma il portavoce di Netanyahu ha chiarito che non entreranno a Gaza. Proprio a Rafah è arrivata la presidente dell’europarlamento Roberta Metsola, che poi ha attraversato il confine E’ la prima leader europea ad essere entrata nella Striscia in oltre un decennio. La visita, è stato spiegato dal suo entourage, “ha lo scopo di sottolineare il ruolo fondamentale dell’Ue nel sostenere gli sforzi umanitari a Gaza e l’impegno dell’Ue a continuare a sostenere il cessate il fuoco e l’accordo per lo scambio di ostaggi”. Metsola era stata anche la prima leader europea ad andare in Ucraina durante l’invasione russa. A Rafah, tra l’altro, è già tornata operativa la missione Eubam, a cui partecipa anche l’Italia con i carabinieri. Sul terreno, intanto, la tregua resta fragile. L’esercito israeliano ha affermato di aver “identificato” un razzo lanciato dall’interno di Gaza, che è ricaduto all’interno del territorio palestinese, provocando una vittima (si tratterebbe di un minorenne). Il lanciarazzi è stato distrutto dall’Idf.
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Riflesso-Iran
L’intelligence degli Stati Uniti ritiene che Israele colpirà i siti nucleari iraniani nei prossimi mesi e Teheran ha già annunciato una risposta. Non si abbassa la tensione tra la Repubblica islamica e lo Stato ebraico, dopo che nel 2024 c’erano stati in due occasioni attacchi missilistici reciproci tra i due paesi e Israele aveva ucciso a Teheran il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, mentre infuriava la guerra a Gaza. “Il nemico minaccia di colpire il nostro impianto nucleare. Venite e colpitelo, è il cervello dei nostri appassionati esperti che l’ha costruito. Se ne colpite 100, i nostri esperti ne costruiranno 1.000“, ha detto il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, dopo che il Wall Street Journal aveva rivelato che Israele sta considerando attacchi significativi sui siti nucleari iraniani durante quest’anno. Con l’obietto di trarre vantaggio dalla debolezza di Teheran, causata anche dall’uccisione dei leader di gruppi alleati in Medio Oriente, come Hezbollah in Libano e Hamas a Gaza. Le agenzie di intelligence di Washington sono giunti a questa conclusione durante gli ultimi giorni dell’amministrazione guidata dall’ex presidente Joe Biden, secondo dirigenti a conoscenza del rapporto citati dal quotidiano. Per i servizi americani Israele avrebbe spinto l’amministrazione di Donald Trump a sostenere i futuri raid. Considerandolo più propenso a unirsi a un attacco rispetto a Biden. E un secondo rapporto sull’intenzione di colpire le strutture atomiche iraniane è stato consegnato al presidente americano.
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Effetto Trump
Trump ha chiarito che preferirebbe arrivare ad un accordo con l’Iran, evitando eventuali attacchi di Israele, con il sostegno degli Usa. Secondo il presidente americano è possibile impedire all’Iran di ottenere l’arma atomica “o con le bombe o con un pezzo di carta scritto”, e propenderebbe per un accordo con Teheran evitando gli attacchi ma la Repubblica islamica è già sul piede di guerra, non crede che Trump abbia intenzione di negoziare, come ha detto il presidente Pezeshkian, e lo accusa di mettere a repentaglio la stabilità regionale con la sua retorica. “Qualsiasi atto di aggressione avrà gravi conseguenze”, ha scritto in una lettera al Consiglio di Sicurezza dell’Onu l’ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite, Saeed Iravani, mentre la Guida suprema, Ali Khamenei, aveva già lanciato minacce contro possibili attacchi da parte di Washington o avvallati dagli Stati Uniti. “Se gli Usa violano la sicurezza della nazione iraniana, risponderemo senza esitazione”, ha tuonato Khamenei, definendo poi “necessario” uno sviluppo del settore della Difesa iraniana, in particolare a livello missilistico, “per essere al massimo livello di prontezza e difesa contro i nemici“, che secondo il leader “hanno paura del potere difensivo dell’Iran”.
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Bambini di Gaza
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