Oggi, domenica 24 aprile, l’Italia celebra la Giornata Nazionale per la Donazione di Organi e Tessuti. Il 2021, nonostante il Covid, ha chiuso in positivo “grazie al grande lavoro della Rete trapianti del Centro Nazionale che ha dato prova di grande solidità. In piena pandemia, nel giro di poche settimane, siamo riusciti a contenere quasi del tutto i danni. Facendo meglio di tante Nazioni estere”. Lo racconta a InTerris il dottor Massimo Cardillo, direttore generale del Centro Nazionale Trapianti (CNT).
Complessivamente nel 2021 sono cresciute del 3% le donazioni di organi in Italia raggiungendo in un anno la percentuale record del 68,9% dei “Sì”. E’ Trento la più generosa tra le grandi città, mentre il comune italiano con il miglior risultato in assoluto è un paesino palermitano di 1.800 abitanti, Geraci Siculo, che in un anno ha letteralmente scalato la classifica grazie a una storia di donazione che ha coinvolto la comunità locale.
I primati sono stati certificati dall’ultima edizione dell’Indice del Dono, il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti [qui il rapporto completo, ndr] che mette in fila i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate nel 2021 all’atto dell’emissione della carta d’identità nelle anagrafi dei 6.845 Comuni italiani in cui il servizio è attivo.
La donazione di organi a livello nazionale
A livello nazionale, il 2021 è stato un anno davvero positivo per la raccolta delle dichiarazioni di volontà alla donazione: i consensi sono saliti al 68,9%, ben tre punti in più rispetto allo scorso anno, con un indice del dono medio di 59,23/100 (rispetto al precedente 52,86): si tratta della percentuale di “Sì” più alta mai raccolta in un anno da quando la registrazione avviene nelle anagrafi. Il calo dei “No” è distribuito in modo abbastanza uniforme su tutto il territorio nazionale, e anche se i risultati migliori vengono raggiunti dalle regioni del Nord, i consensi alla donazione sono in crescita anche nel Meridione.
Chi è Massimo Cardillo, direttore generale del Centro Nazionale Trapianti
Massimo Cardillo, direttore generale del Centro Nazionale Trapianti (CNT), è nato a Gaeta nel 1960. Si è laureato in Medicina all’Università di Milano, dove nel 1988 si è specializzato in Ematologia clinica e di laboratorio. Dal 1992 si occupa dell’organizzazione e del coordinamento operativo e della valutazione di compatibilità immunologica donatore-ricevente ed assegnazione degli organi nell’ambito del programma di prelievo e trapianto del Nord Italia Transplant (NITp), la prima organizzazione di trapianto in Italia. Ha partecipato al coordinamento operativo e alla valutazione di idoneità di circa 2mila donatori di organi e all’assegnazione di 6mila organi per trapianto. Fino ad oggi è stato presidente del NITp, direttore dell’Unità operativa complessa di coordinamento trapianti e del Laboratorio di immunologia dei trapianti della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
Ha collaborato con il Centro nazionale trapianti nella realizzazione di numerosi progetti, tra i quali il programma nazionale di trapianto pediatrico, quello per i pazienti iperimmunizzati, il trapianto crossover, e l’algoritmo nazionale di assegnazione dei reni da donatore deceduto. E’ stato membro del Consiglio direttivo della Società italiana trapianti d’organo (SITO). Responsabile di 11 progetti scientifici nazionali ed esteri, è autore di decine di articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali.
L’intervista di In Terris al dott. Massimo Cardillo
Qual è, in sintesi, il dato maggiormente significativo dell’ultimo Indice del Dono?
“Dall’Indice viene fuori la fotografia di un’Italia generosa, dal Nord al Sud: migliaia di Comuni piccoli e grandi, proprio come i due vincitori Geraci Siculo e Trento, impegnati nella raccolta delle dichiarazioni di volontà. Nello specifico, le dichiarazioni di volontà depositate nel Sistema informativo trapianti del CNT sono 12,7 milioni: 9,2 milioni di ‘Sì’ e 3,5 milioni di ‘No’. I ‘Sì’ sono in aumento, anche grazie allo slancio della nuova campagna di sensibilizzazione ‘Donare è una scelta naturale‘, ma dobbiamo darci da fare ancora di più, soprattutto in quelle realtà del nostro Paese dove si fa ancora fatica a raccogliere un consenso diffuso. Nel 2021 sono stati effettuati 3.778 trapianti grazie a 1.725 donatori di organi. In questo momento, sono circa 8.500 le persone in lista d’attesa”.
Come la pandemia ha influito sulla donazione degli organi?
“Inizialmente la pandemia ha avuto un impatto molto pesante sulla donazione: durante la primissima ondata la situazione drammatica delle terapie intensive impegnate a fronteggiare migliaia di ricoveri di pazienti Covid ha ridotto molto la possibilità di prelevare gli organi. Ma per fortuna la Rete trapianti ha dato prova in quell’occasione di grande solidità, e nel giro di poche settimane siamo riusciti a contenere quasi del tutto i danni. A fine 2020 il calo dell’attività si è assestato solo a un 10%, mentre Paesi come Francia, Usa, Spagna o Gran Bretagna hanno avuto diminuzioni molto maggiori. Nel 2021, poi, abbiamo riportato una crescita del 10% sia di donazione che di trapianti e quindi ora possiamo dire di essere sostanzialmente tornati nella situazione pre-Covid”.
Cosa c’è ancora da fare affinché la cultura della donazione degli organi diventi maggiormente radicata in Italia?
“Dobbiamo informare, informare, informare. Le persone che dicono di no alla donazione nella stragrande maggioranza dei casi lo fanno perché non sanno bene di che cosa si tratti, pensano che chi dona non sia ancora morto davvero, oppure che i potenziali donatori non vengano curati a dovere. Sono leggende metropolitane che solo una corretta comunicazione può spazzare via. Inoltre, dobbiamo spingere i cittadini a dichiarare in vita la propria volontà, liberando i familiari da una scelta che poi, al momento della morte del proprio caro, non sempre si ha la forza e la lucidità di compiere”.
Vuole fare un appello ai nostri lettori?
“Sì. Vorrei concludere invitando chi legge a prendersi pochi minuti per informarsi su questa opportunità. Sul sito del Centro nazionale trapianti ci sono tutte le risposte ai dubbi e alle domande che si hanno in questi casi. E poi, con le idee chiare, a quel punto saprete che la cosa giusta da fare è registrare il vostro sì alla donazione, dichiarandolo al momento del rinnovo della carta d’identità oppure sul sito www.sceglididonare.it, con la Spid. Ci sono 8.500 persone in attesa di un organo, ed è una eventualità che può capitare all’improvviso a chiunque, anche a noi o ai nostri familiari. Scegliere di donare non costa assolutamente nulla a chi lo fa ma può dare una speranza a chi senza un trapianto non può vivere”.