L’anchorman Bruno Vespa di santità se ne intende. E’ stato l’unico giornalista al mondo a ricevere in trasmissione una telefonata di San Giovanni Paolo II e ora a Interris.it esprime una sua profonda convinzione: “In Vaticano il processo di beatificazione è in corso, ma sono sicuro che don Oreste Benzi sia già in Paradiso”. Domani don Oreste Benzi, infaticabile apostolo della carità incamminato verso l’onore degli altari, avrebbe compiuto 95 anni.
Vespa, una carriera di primati
Giornalista e scrittore, dal 1990 al 1993 Bruno Vespa ha diretto il Tg1. Dal 1996 la sua trasmissione “Porta a porta” è il programma di politica, attualità e costume più seguito e autorevole in Italia. Ha vinto il Premio Estense, due volte il premio Saint Vincent per la televisione e uno alla carriera. “Don Oreste Benzi è stato ospite di ‘Porta a porta’ dodici volte, di cui una in collegamento- spiega Vespa a Interris.it -. La prima fu il 10 novembre 1998, l’ultima il 16 maggio 2007″. Osserva il volto e firma storica del servizio pubblico nazionale: “Don Benzi è venuto in trasmissione 12 volte in nove anni. Ciò dimostra quanto fosse amato da noi e dal pubblico italiano. Sono convinto che ora sia in Paradiso perché non è facile trovare una persona con un simile trasporto nei confronti degli altri”.
Il ricordo di don Oreste
Rievoca Vespa: “Tra noi parlavamo in maniera schietta e abbiamo anche fatto un’affettuosa polemica sulla prostituzione. Don Benzi, infatti, era fermamente e utopisticamente persuaso della possibilità di cancellare dal mondo la prostituzione in maniera definitiva, mentre io gli obiettavo che si trattava di una piaga antica e che quindi occorreva affrontarla concretamente per ciò che era. Don Oreste partiva dal presupposto che la prostituzione non dovesse esistere, mentre io gli dicevo che era un male difficile da eliminare e che quindi era inevitabile doverla in qualche modo fronteggiare con realismo”. Prosegue: “Ricordo la sua fanciullesca passione. Portò anche in studio alcune delle tante donne da lui strappate alla strada. Ragazze che avevano terribilmente sofferto nella vita e che ebbero il coraggio di mostrarsi in televisione per testimoniare il loro dramma“.
Trasporto
“Ci sono tantissimi preti che hanno sposato totalmente la loro missione, ma don Benzi mi impressionava per il travolgente trasporto verso il prossimo, per l’entusiasmo da eterno ragazzo che lo spingeva costantemente verso gli altri– sottolinea Vespa-. Don Oreste aveva abbracciato in maniera integrale e assoluta la propria missione. Un sacro fuoco missionario che lo spingeva ad andare per strada a salvare le vittime della tratta e a recarsi ovunque ci fosse bisogno di carità e di totale vicinanza alle tragedie individuali e collettive. Era un prete terragno, aveva i piedi ben piantati per terra ed era sempre in strada tra le sofferenze della gente, ma con lo sguardo rivolto al Cielo“. E’ settembre di intenso lavoro per Bruno Vespa. Martedì torna in onda su Rai 1 “Porta a porta”, il programma di approfondimento giornalistico da lui ideato e condotto. In uscita c’è poi il secondo libro della fortunata trilogia dedicata alla ricostruzione storica del fascismo con i consueti, illuminanti riferimenti all’attualità politica.