In Afghanistan è in atto un disastro umanitario che il mondo ignora. Ultimato il ponte aereo da Kabul, l’occidente ha smesso di occuparsi della tragedia afghana. E ora a pagare le conseguenze di questa indifferenza globale è soprattutto l’infanzia. Senza cibo né protezione i bambini sono vittime della fame e della violenza. Unicef e ong cercano in ogni modo di portare sostegno alle famiglie. Ma è un’impresa da “far tremare le vene ai polsi”, raccontano i volontari. Malgrado il grande impegno degli operatori umanitari, manca tutto. Cibo, acqua, elettricità e medicine.
Catastrofe Afghanistan
Sos Afghanistan, quindi. Il Pakistan non esclude un esodo di massa di rifugiati. Milioni di bambini rischiano di morire di malnutrizione. Sono le “conseguenze di una grave crisi umanitaria. E di un collasso economico in Afghanistan”. Tutto ciò porterà a “una grande sofferenza umana. Un esodo di massa di rifugiati afghani. Radicalizzazione. Terrorismo. E instabilità. Con gravi conseguenze per la pace e la sicurezza. Regionali e internazionali”. A lanciare l’allarme è il ministro degli Esteri pachistano. Shah Mehmood Qureshi è intervenuto alla 17° sessione straordinaria del Consiglio dei ministri degli Esteri. L’Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) si è riunita proprio sull’Afghanistan. Nel summit a Islamabad si sono affrontati gli scenari della crisi afghana. Secondo Qureshi oltre 22,8 milioni di persone in Afghanistan sono costrette ad affrontare la carenza di cibo. Mentre milioni di bambini rischiano di morire di malnutrizione.
Sostegno umanitario
Il ministro degli Esteri pachistano ha proposto la formazione di uno strumento. In ambito Oic. Per incanalare un sostegno umanitario e finanziario. Immediato e duraturo al popolo afghano. Shah Mehmood Qureshi ha esortato a investire nel popolo afghano. In particolare nei settori dell’istruzione. Della salute. E delle competenze tecniche e professionali per i giovani del Paese. Il responsabile della politica estera pakistana ha sollecitato inoltre l’accesso dell’Afghanistan a un sistema bancario legittimo. E ha proposto un investimento nelle istituzioni nazionali. Soprattutto quelle che combattono il terrorismo. E il commercio illegale.
+40% di malnutrizione
Ad Herat, Medici Senza Frontiere (MSF) denuncia un preoccupante aumento dei casi di malnutrizione. Una crescita del 40 per cento tra maggio e settembre rispetto allo stesso periodo del 2020. “La situazione economica in questo momento in Afghanistan è disastrosa”, avvertono al centro nutrizionale di Medici Senza Frontiere ad Herat. E aggiungono: “Lo vediamo ogni giorno con le nostre attività. La situazione economica è stata aggravata dalle misure finanziare prese dai governi esterni nei confronti dell’Afghanistan. Si è determinata una mancanza di moneta corrente. E quindi un’inflazione che cresce di giorno in giorno. E che porta i prezzi dei beni di consumo alle stelle. Inclusi i prezzi del cibo”.
Un bimbo su 5 non sopravvive
Le persone più povere non hanno i mezzi per accedere al cibo. “Le banche sono chiuse. L’inflazione rende inaccessibili i beni di prima necessità. Soprattutto alle famiglie più vulnerabili– puntualizza Alessia Arcolaci-. Il sistema sanitario non esiste quasi più. Piegato dalla mancanza di farmaci. Forniture. Macchinari e moneta con cui pagare gli stipendi al personale. A soffrire maggiormente per il peggioramento della situazione sono le donne e i bambini”. l’Afghanistan è stato travolto da una crisi economica disastrosa che sta piegando la popolazione. E conclude: “Le Nazioni Unite l’hanno definita la ‘peggiore crisi umanitaria mai vista’. Le persone hanno paura. Hanno perso tutto. Non intravedono nessun futuro. Il picco di malnutrizione nel 2021 ha superato i livelli abituali. Sia in termini di intensità che di durata”. Negli ospedali il tasso di occupazione dei letti è ben superiore al 100 per cento. E la mortalità dei bambini ricoverati oer malnutrizione è molto alta. 1 su 5 non sopravvive“.