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Ayala: “La legalità è una scelta etica”

Alla vigilia della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie Interris.it ha intervistato il dott. Giuseppe Ayala, magistrato e vicepresidente della Fondazione Falcone

falcone
Foto © InTerris

Il ricordo delle vittime innocenti di mafia rappresenta un impegno fondamentale per la società civile e per le istituzioni. Ogni vita spezzata dalla criminalità organizzata è un monito, un richiamo alla necessità di combattere ogni forma di violenza e ingiustizia. Il valore del ricordo risiede nella volontà di non dimenticare il sacrificio di chi ha perso la vita per mano di un sistema malavitoso che mina alla radice la convivenza pacifica e il rispetto dei diritti umani. Ricordare le vittime innocenti, pertanto, è un atto di resistenza alla cultura mafiosa, che cerca di nascondere i suoi crimini nel silenzio e nell’indifferenza.

L’importanza della memoria

La memoria diventa uno strumento di denuncia, ma anche di educazione, affinché le nuove generazioni possano crescere consapevoli della gravità del fenomeno mafioso e della necessità di difendere la legalità. Inoltre, il ricordo deve essere accompagnato da azioni concrete di contrasto alla criminalità organizzata, attraverso politiche di giustizia efficaci e una costante mobilitazione della società civile. Ogni anno, in occasione delle commemorazioni, il valore del ricordo deve tradursi in un rinnovato impegno collettivo, per costruire una società più giusta, libera dalla violenza e dalla paura. Interris.it, in merito a questi temi e in occasione dell’imminente Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, ha intervistato il dott. Giuseppe Ayala, magistrato, collega e amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che ha scritto alcune delle pagine più importanti e memorabili della lotta alla mafia, tra cui il maxiprocesso di Palermo che ha segnato un momento di fondamentale importanza nell’affermazione della legalità nel contrasto al fenomeno mafioso. È stato senatore e membro della Commissione Giustizia nonché Sottosegretario al Ministero di Grazia e Giustizia dal 1996 al 2000.

Il dottor Giuseppe Ayala @ Cuccuru (imagoeconomica)

L’intervista

Dottor Ayala, che significato riveste, per lei, la Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie?

“Questa giornata ha una valenza importantissima e ci richiama al valore della legalità. Da sempre, specialmente per quanto riguarda i più giovani, sono un sostenitore dell’educazione alla legalità e, questo giorno, sottolinea l’importanza della memoria e della legalità a 360 gradi, quali strumenti fondamentali per garantire la convivenza civile nel nostro Paese. Mi auguro quindi che, in tale occasione, si possa fare una riflessione profonda sul rispetto delle regole a tutto campo”.

Lei è vicepresidente della Fondazione Falcone. Che importanza riveste, dal vostro punto di vista, l’educazione alla legalità dei giovani? Che messaggio vorrebbe lanciare loro?

“L’educazione a questo tema costituisce la finalità fondamentale della Fondazione Falcone. Abbiamo frequentissimi contatti con scuole e università in tutto il Paese. La legalità è un aspetto fondamentale nella quotidianità della vita di ognuno di noi: ogni anno, la corruzione, l’evasione fiscale e molti altri reati, sottraggono miliardi alla collettività. La legalità è una scelta etica che conviene a tutti noi perché, se ogni cittadino rispettasse le regole, indubbiamente si starebbe meglio e si avrebbero più opportunità di sviluppo. La Fondazione Falcone persegue e continuerà a perseguire questo obiettivo di civiltà”.

Foto di Fathromi Ramdlon da Pixabay

Che appello desidera rivolgere in occasione della Giornata che ci apprestiamo a vivere? Quali sono i suoi auspici per il futuro in merito?

“Il mio auspicio è legato ad una frase indimenticabile di Giovanni Falcone, da lui pronunciata quando, la giornalista Marcelle Padovani gli chiese se, un giorno, la mafia sarebbe stata sconfitta. Egli rispose che “la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”. Credo che Giovanni, come in molte altre occasioni, avrà ragione e, quel giorno, mi piacerebbe molto esserci”.

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