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“Potenziare le abilità comunicative ed esecutive”. Progetti per l’autismo

Al via laboratori di doppiaggio e di cucina. Dal nord al Mezzogiorno le iniziative per aumentare il senso di autoefficacia e di autostima e per consolidare le dinamiche inclusive

In Italia sono almeno 600 mila le persone e quindi famiglie interessate direttamente dall’autismo. Offrire benessere e attività inclusive a bambini, ragazzi e adulti con disturbi del neurosviluppo. E’ questo l’obiettivo del progetto “Salute in Comune -Sostegno persone speciali”. L’iniziativa è stata attivata dall’Associazione valdostana autismo. Il progetto consentirà, infatti, all’associazione di ricevere a titolo gratuito – grazie al contributo di alcuni imprenditori valdostani – ausili, materiale e attrezzature per realizzare in particolare due progetti. Il laboratorio di doppiaggio offrirà “un percorso con una forte valenza terapeutica, di potenziamento delle abilità comunicative e relazionali dei soggetti partecipanti, ma al contempo anche motivazionale”. Lo scopo, sottolineano i promotori, è “aumentare il senso di autoefficacia e di autostima, di consolidare le dinamiche inclusive di un cospicuo gruppo di persone”. Il percorso si svolgerà ad Aosta, presso la sede dell’associazione Arte in Testa Eventi. Il laboratorio di cucina è invece finalizzato all’apprendimento di abilità esecutive e socio-relazionali nei soggetti partecipanti. Prevede, inoltre, il coinvolgimento in attività di tipo socio-occupazionale di persone con autismo affette da maggiori compromissioni. Si tratta di un percorso orientato soprattutto verso l’acquisizione di competenze che favoriscano l’inserimento lavorativo. Il progetto si svolgerà a Saint-Vincent, presso i locali della parrocchia.

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Foto di Nathan Dumlao su Unsplash

Progetto-autismo

Da nord a sud sono numerosi i focus sull’autismo. L’importanza di una corretta informazione sul fenomeno dell’autismo è stato il tema del secondo appuntamento del ciclo di incontri promosso dall’Università degli Studi di Napoli Federico II che si pone l’obiettivo di promuovere sul territorio una rinnovata comprensione del fenomeno. E avviare un dialogo con le istituzioni. “Il tema di oggi è molto importante – ha sottolineato la professoressa del Dipartimento di Architettura, Erminia Attaianese – perché per una società inclusiva il ruolo degli strumenti di informazione, intesa come comunicazione testuale, è fondamentale per raggiungere una reale inclusione. Anche perché molte tematiche legate all’autismo sono è vero specialistiche ma toccano, per la diffusione del problema, la vita di moltissime persone che non hanno competenze specialistiche e non sono informate sufficientemente”. Scopo dell’incontro è dare agli organi di informazione e a chiunque faccia informazione in qualsiasi forma gli strumenti adatti per poter innanzitutto comprendere che cosa è il fenomeno dell’autismo, come si manifesta e che cosa rappresenta perché l’autismo – è stato evidenziato – “non è una malattia, ma è una condizione”. “Intento del percorso – puntualizzano gli organizzatori- è evitare un linguaggio e forme espressive di vario genere che possano portare, come ancora si fa, a degli stigma. A evitare una stigmatizzazione che di solito è legata alla cattiva informazione e all’inadeguata conoscenza del problema”.

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foto Daniele Buffa/Image<br

Testimonianze

L’incontro è stato promosso con la collaborazione e la partecipazione dell’Ordine dei giornalisti della Campania e con l’Ordine degli avvocati di Napoli. “E’ un progetto molto interessane – osserva Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania-. Parliamo di un fenomeno che è purtroppo molto più diffuso di quanto se ne parli. C’è tanto da fare e come Ordine siamo intenzionati a proseguire il percorso. E’ una collaborazione che non finisce qui e produrrà sicuramente altre iniziative”. Il ciclo di incontri è organizzato da un gruppo di lavoro multidisciplinare dell’Ateneo federiciano che coinvolge esperti con l’ambizione di stimolare una riflessione che permetta di mettere in luce quanto ancora deficitaria sia l’informazione sullo spettro autistico e ipotizzare, in maniera sinergica, un cammino di crescita e confronto per formulare proposte concrete di inclusione. In tutta Italia si moltiplicano le testimonianze di impegno e condivisione. “Alla scuola dico, apriteci le porte, perché in team possiamo lavorare con voi per il bene dei nostri ragazzi”. Alla fine del percorso scolastico dei suoi due gemelli Luigi e Nicola, entrambi autistici, la madre Francesca Mandato, di Aversa (Caserta), lancia un appello al mondo dell’istruzione. Non si tratta di critiche o lamentele, ma dell’invito a prendere coscienza di come risultati positivi siano possibili grazie all’impegno di tutti. “I miei figli, con tutte le difficoltà dovute all’autismo – racconta Francesca – sono riusciti a portare a termine il ciclo di studi al Liceo Scientifico Da Vinci di Aversa, cosa non facile. E ciò grazie al lavoro svolto in tandem dai professori e dai terapisti che seguono Luigi e Nicola. La scuola ha manifestato grande apertura, permettendo ai terapisti che seguono il metodo Aba di creare un vero e proprio team con i docenti. Senza questo lavoro di squadra i miei figli avrebbero incontrato molte difficoltà a diplomarsi, specie in un istituto liceale”.

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© Peter Burdon su Unsplash

Appello-autismo

Perciò l’appello che Francesca Mandato lancia alla scuola è “di aprirsi, non aver paura né fare resistenza all’incontro tra chi è parte del mondo scolastico come i docenti e chi segue i ragazzi fuori, come i terapisti. Questa sinergia voluta da tutte le parti coinvolte ha permesso ai miei figli di studiare con serenità, sentendosi parte della classe, anche grazie al comportamento dei compagni, che sono stati meravigliosi perché li hanno sempre aiutati e accettati in tutti i modi. E anche ai genitori dico di non mollare, anche se non sempre è facile. Lo dobbiamo ai nostri figli ma anche a noi stessi”. Luigi frequenta la quinta A dello Scientifico Da Vinci e ha discusso gli orali il 24 giugno (voto 74/100) mentre Nicola, che sta in quinta B, lo ha fatto ieri 4 luglio. Il loro percorso di studi superiore non è stato tutto rose e fiori. Anche perché è iniziato nell’autunno del 2019. Pochi mesi dopo sono arrivati il Covid e la Dad. “All’inizio – ricorda Francesca – c’erano molti dubbi nel personale scolastico, non per le abilità dei miei figli, ma per il ‘carico burocratico‘. Spesso è la burocrazia che rende tutto più complesso. E scoraggia chi vorrebbe fare qualcosa di costruttivo, Non permettendo a tanti ragazzi autistici di avere un normale percorso come ce l’hanno gli altri loro coetanei. Ed invece la dirigente Margherita Montalbano e il corpo docenti con le professoresse di sostegno Angela, Valeria, Giulia e Rossella, hanno preso a cuore i miei gemelli. Integrando il loro lavoro con quello dei terapisti della coop ‘Percorsi per Crescere’ di Lusciano, peraltro in un periodo complicato come quello del Covid“. Così sono emersi i loro punti di forza. Luigi è risultato bravissimo in filosofia, Nicola in scienze. Ed entrambi conoscono bene l’inglese. E ora grazie al diploma possono iscriversi al collocamento e aspirare ad un lavoro. “La scuola non abbia paura di aprirsi. Lo deve ai nostri ragazzi”, è il messaggio di Francesca Mandato.

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Foto di Coronel Gonorrea su Unsplash

Inclusione

“La disabilità, in ogni sua forma, rappresenta una sfida e un’opportunità per costruire insieme una società più inclusiva e civile. Dove i familiari, gli insegnanti e le associazioni come la vostra non siano lasciati soli ma siano sostenuti”, ha detto papa Francesco nell’udienza alla Fondazione Italiana Autismo “Per questo – ha aggiunto il Pontefice – è necessario continuare a sensibilizzare sui vari aspetti della disabilità, abbattendo i pregiudizi e promuovendo la cultura dell’inclusione e dell’appartenenza, fondata sulla dignità della persona. È la dignità di tutti quegli uomini e quelle donne più fragili e vulnerabili, troppo spesso emarginati perché etichettati come diversi o, anzi, inutili, ma che in realtà sono una grande ricchezza per la società“.

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