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Tsunami Covid sull’autismo. Intervista a Interris.it di Marilina Sclafani (presidente Parent to Parent Italia)

Parla a Interris.it la dottoressa Marilina Sclafani che presiede l'associazione che si prende cura di bambini e ragazzi affetti da autismo. La cooperazione con la diocesi di Monreale

La pandemia si è abbattuto come uno tsunami sull’autismo. Sulle conseguenze del Covid in un contesto così delicato Interris.it ha intervistato Marilina Sclafani, presidente dell’associazione “Parent to Parent Italia“. Mamma ed insegnante di sostegno all’Ics Scinà Costa di Palermo.autismo

Effetto Covid sull’autismo

La dottoressa Marilina Sclafani presiede l’associazione impegnata nel costruire una rete di famiglie per ridurre l’isolamento. Responsabilizzare ed aumentare la consapevolezza di chi si prende cura di bambini e ragazzi affetti da autismo. O da patologie ad esso correlate. “L’incontro con il virus Covid 19 è certamente il fatto più tragico a livello mondiale dell’ultimo anno. Riuscendo a stravolgere le dinamiche sociali, relazionali e professionali- afferma a Interris.it Marilina Sclafani-. Ci si è dovuti abituare ad un improvviso isolamento forzato. Generando conseguenze psicologiche non indifferenti Sicuramente abbiamo ritrovato una società mutata. Che ha condotto alcuni a  sperimentare  nuove opportunità. Altri sono stati penalizzati fortemente come i soggetti vulnerabili. Ci riferiamo, ad esempio, alle persone anziane. Ai pazienti oncologici. Ma ancor di più ai bambini ed adolescenti affetti da autismo. O da patologie correlate”.autismoQuali sono stati i principali effetti della pandemia sul mondo dell’autismo?

“In moltissimi casi sono venute meno le prese in carico da parte dei servizi sociali e sanitari. Aumentando in maniera esponenziale il gap della cura. Tutto questo ha comportato una molteplicità simultanea di ruoli da parte dei genitori. Colmando figure note, necessarie e di routine. Ma assenti in questa periodo storico-sociale. Quali ad esempio insegnanti di sostegno, terapisti, parenti ed amici”.AspergerPuò farci un esempio?

“La gestione del lock-down è stata particolarmente critica per i disturbi ad elevata comorbilità. E in particolare per i soggetti con disturbo dello spettro autistico. O disabilità intellettiva. Che vivono il loro tempo serenamente. Perché scandito da una routine che conferisce loro sicurezza. Casa, scuola, centri di riabilitazione. Durante il lockdown la dimensione spazio-temporale è saltata. Generando fenomeni complessi. Come per esempio l’alterazione dei ritmi sonno/veglia. Da leggersi come punta di un iceberg”.AutismoA cosa si riferisce?

“Abbiamo trascorso un momento buio durante lo scorso lockdown. Perché le bambine e i bambini si sono esposti ad una inevitabile regressione rispetto ai progressi raggiunti. La scorsa estate, dopo aver raccolto il grido d’allarme dei genitori stremati, abbiamo cercato delle soluzioni. Così è stato sviluppato un intenso programma per offrire nuovi stimoli. Tra le nuove attività previste vi è l’attivazione dei laboratori di artiterapie”.Di cosa si tratta?

“Il programma è inserito nell’ambito del Progetto Mideap. In collaborazione con Mete Onlus. Sostenuto dal Dipartimento per l’Autismo e Patologie correlate della Diocesi di Monreale. Diretto dal dottor Giuseppe Rotolo. Il messaggio più profondo che viene fuori è che sono loro ad educarci al senso può profondo della vita”.autismoIn che modo?

“Diversi studi condotti nel corso della pandemia hanno dimostrato che la connessione digitale risulta essere uno strumento di aiuto e sostegno importante. Migliorando, in alcuni casi),l’aspetto evolutivo del bambino. Personalmente nutro alcuni dubbi sull’argomento. E sono fermamente convinta che uno studente con bisogni educativi speciali necessiti di una didattica della vicinanza. Per citare un’espressione della professoressa Lucangeli. Che scardina l’idea di scuola come contenitore di nozioni”.AspergerCioè?

“La scuola va pensata come contenitore di emozioni e relazioni. Becessarie per lo sviluppo cognitivo, emozionale, affettivo di tutti gli studenti italiani. Ma soprattutto per quelli che sono i più speciali fra tutti. Soltanto dopo avere rinsaldato il patto di corresponsabilità educativa fra scuola e famiglia, la didattica a distanza (dad) ha funzionato nel suo significato più pieno. Altrimenti si è andato incontro ad una vera e propria dispersione digitale”.autismoQuali sono le priorità ora?

“E’ importante sottolineare quanto sia necessario arginare il rischio che il lockdown non venga nuovamente vissuto come esperienza non pienamente democratica. In virtù di questo, il governo ha stabilito che in zona rossa venga garantito il diritto all’istruzione in presenza. Per gli studenti con disabilità certificata. Con bisogni educativi speciali. Insieme ai loro insegnanti. E ad un gruppetto di compagni. Per mantenere viva la relazione educativa. In un’ottica inclusiva”.

 

 

 

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