Le testimonianze relative alle prime sette presunte apparizioni a Medjugorje concordano in maniera costante, inalterata, essenziale, semplice e pudica su due elementi: la Madonna (la Gospa, Nostra Signora) avrebbe iniziato ad apparire ai veggenti definendosi Regina della Pace e avrebbe fatto delle richieste ai veggenti e, tramite i suoi messaggi, ai credenti. La commissione istituita dal Papa emerito Benedetto XVI e presieduta dal cardinale Camillo Ruini è stata chiamata a indagare sul fenomeno Medjugorje circa le apparizioni mariane. Il testo integrale della relazione conclusiva è ora pubblicato nel libro “Dossier Medjugorje” a cura di Saverio Gaeta (San Paolo). I lavori della commissione sono iniziati nel 2010 e la relazione conclusiva è stata approvata il 17 gennaio 2014. Le attenzioni della commissione si sono concentrate principalmente sullo studio delle origini del fenomeno, iniziato il 24 giugno 1981, quando un gruppo di giovani veggenti affermarono di aver visto la Madonna sul monte Podbrdo.
Tuttora i veggenti riferiscono di avere costanti apparizioni ma separatamente e non più legate al luogo ma alla loro persona. I dati e le considerazioni proposte dalla relazione della commissione pontificia approfondiscono il profilo iniziale del fenomeno. Secondo la commissione, costituivano motivi validi per affermare la veridicità dell’origine soprannaturale di quanto affermato dai giovani veggenti.
A maggioranza, quindi, la commissione Internazionale ha ritenuto che gli inizi del fenomeno di Medjugorje non sono riconducibili a sole dinamiche umane ma hanno un’origine soprannaturale. In particolare, si è ritenuto di poter affermare che le prime sette apparizioni risultavano essere intrinsecamente credibili perché “capaci di suscitare in chi le ha vissute un risveglio della fede, una conversione del modo di vivere e un rinnovato senso di appartenenza alla Chiesa”. Per ciò che riguarda i veggenti, non sono state evidenziate immoralità e problemi di tipo psicologico. Tanto più che l’analisi non era rivolta ai veggenti ma alla soprannaturalità dell’evento.
“La trentennale storia successiva agli avvenimenti originari – osserva Gaeta -si è diramata in tale estensione e profondità da escludere una manipolazione individuale o di massa. Si è così dinanzi alla dinamica del piccolo seme che porta grandi frutti. L’auspicio più importante della relazione finale della Commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini può essere sintetizzato in poche parole: “Venga assunto un atteggiamento pastorale positivo, rivolto a favorire e promuovere i frutti del bene e al tempo stesso a constatare e, se necessario, reprimere gli aspetti ambigui, pericolosi o anche francamente negativi che sono anch’essi presenti nel fenomeno”.
La Commissione, infine, ha suggerito di non vietare i pellegrinaggi ufficiali e Papa Francesco ha dato la sua approvazione a maggio del 2019. San Paolo ha pubblicato anche “Vivere a Medjugorje”, sempre di Gaeta, una guida per il pellegrino, in cui viene raccontata la storia delle apparizioni e di Medjugorje. Vengono fornite utili istruzioni per il viaggio, proposto un vocabolario essenziale del croato. Sono indicati gli appuntamenti annuali e i punti principali da visitare. Ci sono inoltre il rosario, le preghiere e le novene, la mappa dei luoghi con le colline delle apparizioni e le stazioni della Via Crucis.
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