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Tutelare gli anziani rafforza la società. Testimonianze nella Giornata internazionale della terza età

Logo Interris - Una giornata dedicata ai nonni Tra grandi speranze e vicende vergognose

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Focus sugli anziani nella Giornata internazionale a loro dedicata. Da soggetti fragili in pandemia a valore collettivo da salvaguardare per la ripartenza post-Covid. “Gli anziani sono la parte più forte del Paese- sostiene il ministro della Salute Roberto Speranza-. Da loro viene la continuità della nostra comunità. Gli anziani, però, sono anche la parte più fragile. E per questo dobbiamo sempre prenderci cura di loro. Soprattutto in questo periodo difficile. Nella Giornata internazionale delle persone anziane dobbiamo rinnovare il nostro impegno. Verso la loro forza e la loro fragilità“.

Sos terza età

In Italia quasi 3 anziani su 4 (il 71%) non partecipano ad incontri collettivi. Nei punti di aggregazione come il centro anziani. Il circolo. La parrocchia. O le sedi di partiti politici e di associazioni. Il 35% ha dichiarato di avere difficoltà nell’accesso ai servizi socio-sanitari. In particolare ai servizi della Asl e ai negozi di prima necessità. Eppure una persona anziana su 3 (29%) rappresenta una risorsa per i propri familiari. O per la collettività. Il 19% si prende cura di congiunti. Il 14% assiste familiari o amici con cui non vive. Il 6% partecipa ad attività di volontariato. Più della metà degli ultra 65enni (il 61%) ha almeno un problema strutturale nell’abitazione in cui vive. E il 15% considera il proprio quartiere poco sicuro. Il 18% degli anziani vive una condizione di fragilità che grava principalmente sulle famiglie. Il 94% delle persone con fragilità riceve aiuto dai familiari. Il 20% da badanti. E il 12% da conoscenti.

Ripresa

“Anziani e giovani sono la speranza dell’umanità. I primi apportano la saggezza dell’esperienza. I secondi ci aprono al futuro, impedendo di chiuderci in noi stessi“, afferma papa Francesco. Dal 1991 il 1° ottobre si celebra la Giornata internazionale degli anziani. In questo modo le Nazioni Unite trent’anni fa hanno voluto attirare l’attenzione sulla situazione. E sulle preoccupazioni delle generazioni più anziane. Ora la terza età può diventare il motore della ripresa.  Gli anziani con la loro saggezza rappresentano la ricchezza della nostra società. “A loro è stato affidato il compito di trasmettere l’esperienza della vita. La storia di una famiglia. Di una comunità. Di un popolo”. Le parole di Papa Francesco invitano al rispetto degli anziani E alla difesa della loro dignità.

Per gli anziani

In tutta Italia si moltiplicano le iniziative. “Le persone anziane sono una risorsa importante per qualsiasi società. Hanno costruito il nostro Paese. E lo hanno reso quello che è oggi. Dobbiamo apprezzare e sostenere in tutti i modi la terza età. Bisogna creare le condizioni adeguate per consentire la loro partecipazione alla vita quotidiana”, sottolinea Waltraud Deeg. Vicepresidente della provincia autonoma di Bolzano. E assessora alla famiglia. Agli anziani. Agli affari sociali. E all’edilizia sociale. Il disegno di legge provinciale sull’invecchiamento attivo è una base importante.  L’obiettivo è il rafforzamento e l’ampliamento dei servizi di supporto agli anziani. Secondo lo studio dell’Astat sullo sviluppo demografico, nel 2030, ovvero tra nove anni, un altoatesino su tre avrà più di 60 anni. Le persone anziane rimangono in forma sempre più a lungo. Attualmente solo il 2,8% dell’intera popolazione non è autosufficiente.

Assistenza

“L’ampliamento dei servizi di supporto sta diventando sempre più importante“, aggiunge Deeg. Quindi servizi di assistenza domiciliare. Cura domiciliare. Assistenza diurna nelle residenze per anziani. Nove mense come quella di Brunico. 13 strutture per l’assistenza diurna. 23 strutture residenziali assistite. Aggiunge Deeg: “L’impegno è sostenere la qualità della vita in età avanzata. L’invecchiamento indipendente ed attivo. Vanno promosse le condizioni della vita e del vivere in comunità. La mobilità. L’accesso ai servizi sociali e socio-sanitari. Con un’attenzione particolare nei confronti delle esigenze degli anziani”.

In comunità

Il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, evidenzia che “nel 2020 l’aula ha approvato una norma con cui si afferma che la Regione contrasta tutti i fenomeni di esclusione. Di pregiudizio. Di stigma. E di discriminazione. Tutto ciò, insomma, che genera la piaga della solitudine. E che contrasta l’invecchiamento attivo. Per questo la Regione sostiene azioni e interventi che facilitano la piena inclusione sociale degli anziani nella comunità“. Un’azione “quanto mai necessaria per strapparli al buio tunnel del coronavirus“. La legge regionale 18 del 2020 è stata approvata per “promuovere una nuova cultura delle relazioni umane e di comunità. Favorendo la resilienza individuale e collettiva”.

Anziani da soli

Un’esigenza non solo italiana. In Germania, la maggior parte delle persone in età avanzata vive nella propria casa. Ciò significa anche, tuttavia, che un numero crescente di anziani vive da solo. L’Ufficio federale di statistica Destatis riferisce che circa 5,9 milioni di persone di 65 anni o più vivranno da sole nel 2020. Ossia una persona su tre (34%) di quella fascia di età. 20 anni prima, la cifra era di 5,1 milioni. Quando il loro partner muore, molte persone anziane rimangono sole. Questa è la ragione principale per cui la proporzione di persone che vivono da sole aumenta con l’età. Nel 2020, molto più della metà delle persone con più di 85 anni (58%) vivrà da sola. Mentre quasi due terzi (62%) del gruppo di over 65 hanno dichiarato di avere un partner. Questa cifra scende a poco più di un terzo (34%) nel gruppo di over 85.

 

 

 

Giacomo Galeazzi: