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“L’amore vince tutto”: una festa speciale con tanti colori di speranza e di pace

San Nicolò in festa per il venticinquesimo di sacerdozio di don Buonaiuto tra musica sublime dell'Orchestra Filarmonica delle Marche, i Gen Rosso e testimonianze degli "ultimi" soccorsi e accolti. I Battesimi di due bambine ritornate alla vita con le famiglie Tajani e Versace

Le sublimi note della FORM, l’Orchestra Filarmonica delle Marche si sono levate fino al cielo, avvolgendo in un manto di emozioni e stupore la meravigliosa Chiesa fondata nel XII secolo, dedicata a San Nicolò. Un evento indimenticabile, in occasione della sua festa patronale celebrata unitamente al venticinquesimo Anniversario dell’Ordinazione sacerdotale di don Aldo Buonaiuto, sacerdote antitratta tra i volti più noti della Comunità Giovanni XXIII nata dal carisma caritativo e pastorale di don Oreste Benzi.

ll Parroco di San Nicolò, don Aldo Buonaiuto

La sublime esibizione della Form

Il concerto è stato magistralmente diretto dal maestro Aram Khachech, giovane direttore d’Orchestra di origine persiana che ha incantato la platea con il suo stile nobile, vibrante, coinvolgente. Ospiti d’onore la famiglia Santo e Francesca Versace sostenitori dell’Oratorio Carlo Acutis e la Onlus Pace In Terra.

Il concerto della Form nella Chiesa di San Nicolò

Un concerto del tutto particolare anche per la scelta di interagire con le diverse testimonianze che si sono susseguite incalzanti, efficacissime e commoventi tra i diversi brani: volti, voci, sguardi, segni e riflessi delle varie categorie soccorse da don Aldo in un quarto di secolo e che hanno voluto esprimergli la propria gratitudine per aver salvato loro la vita. E così gli incisi precisi e sinceri di autorevoli giornalisti di testate nazionali hanno scandito il succedersi di storie commoventi come quella di un giovane bengalese arrivato in comunità del tutto paralizzato e in fin di vita per poi riprendersi sorprendentemente e guarire del tutto con l’accompagnamento del sacerdote di frontiera che da 25 anni si prende cura degli ultimi e degli invisibili.

Le toccanti testimonianze

Intensa e accorata, poi, è stata la descrizione resa davanti altare della chiesa di San Nicolò dalla giovane vittima di stalking costretta a rifugiarsi fuori città per farvi poi ritorno dopo diversi anni e ritornare ad avere una vita normale. In un silenzio carico di pathos è stata quindi ascoltata dalla platea gremita la narrazione sinteticamente illuminante del giovane disabile nato prematuro: quando è venuto al mondo pesava appena nove etti ed è scampato alla morte vivendo per i primi venti anni quasi sempre in ospedale, è stato sottoposto a diciassette interventi chirurgici ed è riuscito a laurearsi brillantemente in storia e ora è un apprezzato e talentuoso giornalista della testata digitale In Terris fondata e diretta da don Aldo. Poi la ragazza vittima di tratta sottoposta a torture inaudite e il giovane migrante fuggito dall’Armenia che ha finalmente ritrovato fiducia e ottimismo nel futuro dopo un lungo calvario di persecuzioni e privazioni.

Queste e tante altre sono state le voci che hanno scosso gli spettatori che si sono trovati dinanzi ad uno scenario “globale” dai contenuti straordinariamente ricchi di umanità, in costante evoluzione secondo la vocazione indicata dal Magistero pontificio alla “Chiesa in uscita”. Una serata inaspettata dove la musica ha colorato la speranza delle testimonianze accolte dai presenti con profonda e spontanea empatia. In particolare la testimonianza di Don Aldo sul Servo di Dio don Oreste Benzi ha offerto uno scorcio travolgente della condivisione divenuta per 15 anni simbiosi nella solidarietà operosa e nell’apostolato della misericordia. Al termine della serata in tanti hanno manifestato gratitudine e ammirazione per aver potuto ascoltare fatti inediti di un vero uomo di Dio capace di toccare i cuori e di cambiare tante vite.

Tre giornate di festa indimenticabili

Sono state tre giornate straordinarie nelle quali il popolo fabrianese, insieme al Sindaco Daniela Ghergo, ha condiviso momenti fortissimi con tanti visitatori e ospiti illustri arrivati da tutta Italia nella bellissima terra marchigiana.

I figuranti della Porta del Borgo e gli Sbandieratori della Città di Fabriano

La festa dedicata innanzitutto a San Nicolò ha illuminato l’antica chiesa che ha visto, dopo tanti anni, per la prima volta entrare in processione la statua del santo con i figuranti della Porta del Borgo a suon di tampirelli. La celebrazione è stata presieduta da Monsignor Francesco Massara Vescovo della Diocesi di Fabriano che ha espresso la sua gioia nel vedere così tanta partecipazione e con i bambini ha cantato un’Ave Maria per la pace. Insieme a tutti i sacerdoti presenti per la concelebrazione è stata donata la manna di San Nicolò e l’Arcivescovo ha letto gli auguri di Papa Francesco scritti di suo pugno per l’Anniversario di don Aldo.

La Chiesa di San Nicolò gremita di fedeli

Al termine della cerimonia è stato benedetto il Presepe Vivente del quale è parte il bellissimo asinello Sbirulino. Nel frattempo un San Nicolò “vivente” regalava i doni ai bambini grazie alla generosità di Chiara Biondi (Assessore cultura Regione Marche) che ha voluto contribuire a regalare un sorriso ai più piccoli. Il famoso squaglio di cioccolata non poteva mancare così come la bella presenza degli zampognari e dei mercatini.

Mons Francesco Massara benedice il Presepe vivente

Due Battesimi con madrine e padrine d’eccezione

Il sacerdote antitratta ha desiderato inserire all’interno della celebrazione del suo anniversario il battesimo di due piccole vite che sono finite al centro dell’attenzione mediatica per la vicinanza di due famiglie note e importanti della realtà sociale nazionale e internazionale: le coppie Francesca e Santo Versace, Brunella e Antonio Tajani. Ambedue sono state invitate dal parroco che accoglie le bambine battezzate nelle realtà di accoglienza da lui seguite per i meravigliosi incontri che queste importanti famiglie hanno avuto venendo a far visita alla comunità delle donne vittime di tratta.

Mons. Francesco Massara battezza la piccola Sara. Nella foto Francesca Versace, Antonio Tajani e la mamma della bambina

Nell’aprile scorso infatti il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani insieme alla sua consorte Brunella visitarono la Casa rifugio restando impressionati dalle testimonianze e in particolare dalla voce straziante di una mamma che chiedeva aiuto al fine di poter ritrovare e recuperare la propria figlioletta di appena cinque anni rimasta in Nigeria. Il ministro si prodigò attraverso l’Ambasciata in Nigeria per recuperare i contatti e restituire la piccola alla sua mamma che non vedeva da quattro anni.

Antonio e Brunella Tajani con don Aldo Buonaiuto in occasione della visita alla casa rifugio per le donne vittime della tratta della Comunità Papa Giovanni XXIII

Nel mese di settembre la coppia Francesca e Santo Versace ha visitato l’Oratorio Carlo Acutis e la comunità Papa Giovanni XXIII. L’incontro con la piccola Sara è stato come un colpo di fulmine specialmente per la scintilla di simpatia scoccata tra Francesca e la bambina che sorprendentemente si è lanciata tra le braccia della signora Versace senza remore. Fu per questo motivo che don Aldo pensò di condividere la gioia del Battesimo chiedendo a Francesca Versace e ad Antonio Tajani di fare da madrina e padrino alla piccola.

Francesca Versace e la piccola Sara

Nel frattempo c’era anche un’altra piccola da battezzare su richiesta dei genitori. Una coppia proveniente dalla Costa D’Avorio con una bimba partorita nei giorni della loro rocambolesca e rischiosissima attraversata del Mediterraneo. Un altro grande segno di speranza, un’altra bella testimonianza da inserire nella celebrazione dando così la possibilità e il dono a Santo Versace e a Brunella Tajani di far anche loro da padrino e madrina a quest’altra creatura. E così la celebrazione di un venticinquesimo anniversario di ordinazione sacerdotale è diventato un segno di speranza universale a partire dal sacramento ricevuto da due bambine poste al centro dell’attenzione generale anche per l’autorevole presenza di queste due famiglie così amate e stimate dall’opinione pubblica.

Don Aldo Buoaniuto con i Gen Rosso

Ad arricchire la kermesse spirituale è stata la presenza del gruppo musicale internazionale del Gen Rosso nato dal carisma di Chiara Lubich fondatrice del Movimento dei Focolari. Il gruppo formato da giovani cantanti e musicisti si è esibito in due brani nella serata del concerto con la FORM. “Prenditi cura di me” eseguito insieme all’orchestra e “L’amore vince tutto” dedicato alla loro fondatrice di cui ricorreva proprio l’80° anniversario dalla fondazione del movimento e della sua consacrazione. Il Gen Rosso ha una storia di 57 anni di attività con 300 artisti da tutto il mondo e 2200 spettacoli e concerti, 180 tour mondiale e 63 nazioni percorse, 7.500.000 di spettatori e 52 album pubblicati. Per l’amicizia ultra ventennale con don Aldo hanno voluto regalare questa presenza animando anche la Santa Messa del suo anniversario.

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