Decarbonizzazione a velocità diverse. Geopolitica dell’ambiente

L'Italia chiede risorse adeguate per gli obiettivi fissati: "La neutralità della tecnologia valorizzi i biocarburanti". La centralità delle foreste: "Patrimonio nazionale da salvaguardare"

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Italia a difesa dell’ambiente. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito la “comune responsabilità di fronte all’umanità” di “garantire il diritto alla vita”. Facendo in modo che “lo sfruttamento delle risorse non oltrepassi la loro capacità di riproduzione”. E che “la distribuzione dei beni sia ordinata nel segno della giustizia“. Circa il 40% del suolo nazionale è coperto da foreste. Un dato in crescita che può sembrare incoraggiante ma che nasconde alcuni risvolti negativi. Infatti, “una foresta che cresce a causa dell’abbandono di aree marginali del paese è una foresta di bassa qualità, non gestita, che anche per la sua vicinanza a strutture e infrastrutture umane può essere fonte di incendi“, spiega il presidente e fondatore di Rete Clima Paolo Viganò. “La forestazione, iniziative e progetti per il capitale naturale“, aggiunge. Proprio con l’obiettivo di “gestire le foreste esistenti, migliorandone la qualità e abbassando i rischi“, nel 2022 l’associazione a cui fa capo Viganò ha fondato un progetto chiamato Foresta Italia. L’iniziativa è supportata da una novantina di aziende e ha coinvolto circa sessanta aree del paese, dove sono stati organizzati progetti di riforestazione post calamità, che hanno portati a piantumare 100 mila alberi.
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Tutela dell’ambiente

“Sono numeri interessanti nei quali c’è una visione – sostiene il presidente di Rete Clima – Non basta piantare l’albero, serve curarlo e sostenerlo nel tempo”. Viganò sottolinea, poi, l’importanza della pianificazione per una gestione sostenibile delle foreste. “In città siamo abituati ai piani urbanistici. Nel bosco dobbiamo parlare di piani di gestione e di assestamento delle risorse – aggiunge il presidente di Rete Clima – Ciò significa monitorare, conoscere nel dettaglio quanta risorsa c’è, chi vive dentro la foresta“.  “Per gli obiettivi e le misure” climatiche “post 2030 riteniamo necessario che l’Ue continui a mantenere alto il livello di ambizione per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 ma riteniamo necessario tener presente anche l’attuale situazione geopolitica, la competitività delle imprese e delle catene di approvvigionamento. E’ importante che sia definito un quadro finanziario coerente con gli obiettivi e un adeguato utilizzo di fondi europei”. Tra le novità della Campagna Foresta Italia spicca la nascita delle BioForest di Rete Clima. si tratta di foreste orientate alla conservazione e tutela della biodiversità, realizzabili in contesto urbano ed extraurbano. Dentro questa progettualità sono comprese anche le Tiny Forest (o anche “Miyazaki Forest”), il cui intento è promuovere la crescita rapida delle piante dentro un ecosistema particolarmente reattivo. Non solo. Nella primavera 2024 è stato inaugurato il primo progetto di Biodiversity Lab in Italia: realizzato all’interno del bosco di Giussano (MB), è un vero e proprio “laboratorio” nel bosco, dedicato alla biodiversità. dove poter scoprire la ricchezza, i benefici e le opportunità offerte dagli ecosistemi locali. Grazie all’iniziativa, parte della Campagna Foresta Italia, è stato realizzato un percorso laboratoriale che, attraverso diverse tappe, introduce i cittadini alla scoperta di soluzioni innovative per la tutela della biodiversità arborea, arbustiva ed animale. L’obiettivo è quello di aumentare la resilienza dei boschi urbani agli stress antropici e naturali, rendendoli altresì in grado di restituire benefici ecologici e sociali ai cittadini. 
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Competitività

Il rappresentante permanente aggiunto, ambasciatore Stefano Verrecchia è intervenuto al Consiglio Ue Ambiente nella sessione pubblica dedicata al futuro target climatico al 2040. Per l’Italia, riferisce l’ambasciatore, è imperativo “programmare un approccio sinergico di politica industriale per garantire la competitività dell’industria europea affinché non sia penalizzata. Dovendo competere con quei Paesi che hanno politiche di decarbonizzazione con velocità diverse”. Fondamentale – ha aggiunto – raggiungere il “giusto equilibrio tra ambizione e transizione che sia economicamente e socialmente sostenibile“. Nonché tener conto delle “specificità degli Stati membri e ci si adoperi senza preclusioni ideologiche su un approccio di neutralità tecnologica che valorizzi l’idrogeno, i biocarburanti, la cattura e lo stoccaggio del carbonio e le tecnologie di nuova generazione“, ha precisato. Circa 100mila piante messe a dimora, 18 regioni d’Italia coinvolte, 90 attività svolte con le aziende in aree urbane ed extraurbane del territorio nazionale. E, ancora, la creazione delle BioForest, l’inaugurazione del primo Biodiversity Lab, l’avvio di un programma di donazioni per le foreste e la realizzazione di soluzioni tecnologiche per difendere il patrimonio verde d’Italia. Sono alcuni dei risultati con cui festeggia due anni Foresta Italia, la Campagna nazionale forestale promossa da Rete Clima in collaborazione con Coldiretti e Pefc Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) e patrocinata dal ministero dell’Ambiente e dal ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Partita nella primavera del 2022 facendo tesoro di oltre 10 anni di precedenti attività forestali in Italia, la campagna è nata con l’obiettivo di valorizzare una serie di azioni a vantaggio delle foreste nazionali e della loro vitalità promuovendo vere e proprie Nbs (Nature Based Solutions).
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Soluzioni

Si tratta di soluzioni capaci di migliorare qualitativamente il territorio nazionale, la connessione ecologica e la vita dei cittadini, tutelando la biodiversità e contrastando il riscaldamento climatico. Foresta Italia, ad oggi, ha visto il coinvolgimento di oltre 80 aziende e enti (numero quasi triplicato rispetto al 2022, quando erano 30). Rafforzando un percorso sinergico tra pubblico e privato nel realizzare azioni concrete di lotta al cambiamento climatico, per promuovere il capitale naturale. Utilizzando modelli di sviluppo sostenibile. Fondamentale anche il coinvolgimento dei Parchi Nazionali e Regionali che hanno ospitato decine di interventi di forestazione. Il Parco Naturale Regionale delle Madonie (Sicilia), l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio (Campania), il Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino (Trentino Alto Adige), il Parco Regionale Urbano di Aguzzano (a Roma), il Parco Urbano di Gangi (in provincia di Palermo), il Parco Regionale Campo dei Fiori (in provincia di Varese), il Bosco di Pieve Piegaro (in provincia di Perugia). “Festeggiamo il secondo anno di attività di Foresta Italia, la campagna nazionale che ha ormai dimostrato una straordinaria capacità di raccogliere e coordinare gli impegni forestali delle Aziende, una capillarità di interventi su svariati territori nazionali, una importante variabilità di azioni e di progetti tecnici e infine una particolare attenzione al tema della tutela della biodiversità – ha detto Paolo Viganò – Il progetto BioForest, al cui interno troviamo le Tiny Forest, e il Biodiversity Lab sono due modelli esemplificati del nostro impegno costante verso le foreste nazionali che va oltre la semplice piantagione di alberi, ma che si orienta verso la creazione di ecosistemi biodiversi e resilienti agli stress ambientali, dei veri hotspot di biodiversità sui territori locali”.
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“Le foreste sono fondamentali per il nostro futuro. Le nuove piantagioni arboree e la gestione sostenibile delle foreste esistenti sono due obiettivi del lavoro del Pefc che si occupa, attraverso lo strumento della certificazione, di promuovere e comunicare le buone pratiche nel settore forestale, agroforestale e del verde urbano – ha dichiarato Antonio Brunori, segretario generale del Pefc Italia – Con la corretta cura delle nuove piantagioni e la buona gestione delle foreste si garantisce la costante e sicura fornitura di servizi ecosistemici, come la protezione idrogeologica, il sequestro di carbonio, la conservazione delle risorse idriche, la tutela della biodiversità, fino alle funzioni turistico ricreative. Da soli però non saremmo stati ugualmente efficaci come nel creare questa compagine virtuosa, fatta da partner che credono nella squadra, con l’obiettivo di migliorare gli ecosistemi forestali e le connessioni ecologiche, per meglio affrontare le sfide ambientali contemporanee nel nostro Paese”. I 100mila alberi messi a dimora da Rete Clima nel corso di questi due anni appartengono a oltre 35 specie arboree e arbustive autoctone, provenienti al 100% da filiera italiana, provviste di certificato di provenienza e passaporto fitosanitario. “La vivaistica forestale in Italia deve essere conforme alla normativa 386, e quindi le piante arboree devono possedere la certificazione di provenienza del seme, che ne garantisce la genetica. La certificazione avviene attraverso il rilascio di documentazione da parte del vivaio regionale. Motivo per il quale è sempre più necessaria la collaborazione tra pubblico e privato a garanzia degli impianti forestali e dei rimboschimenti. Sempre più attenzione deve essere posta all’ambito fitosanitario, con l’utilizzo del passaporto fitosanitario siamo in grado di garantire la sanità delle nostre piante. La Consulta del florovivaismo di Coldiretti evidenzia da sempre quanto sia importante la pianificazione delle coltivazione e quindi l’applicazione dei contratti di coltivazione. Visto anche il grande impegno di Coldiretti nel rilanciare la vivaistica forestale per far fronte alle importanti sfide che ci attendono per il nostro ambiente”, osserva Nada Forbici, coordinatore Consulta nazionale Florovivaismo Coldiretti.