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Alessandra (Gen Verde): “Grazie a Chiara Lubich canto l’amore di Dio”

l Gen Verde, di cui Alessandra Pasquali fa parte da 9 anni, è una band femminile composta da 19 consacrate del Movimento dei Focolari

“La mia vita è cambiata grazie all’incontro con il movimento dei focolari di Chiara Lubich quando avevo 19 anni”. A raccontare la propria storia alla giornalista Milena Castigli per In Terris è una persona speciale, Alessandra Pasquali del gruppo musicale Gen Verde.

Alessandra, 44 anni, è una consacrata del movimento dei focolari, un movimento ecclesiale, prevalentemente laicale, della Chiesa cattolica che ha come fine contribuire all’unità della famiglia umana, secondo il mandato evangelico: “Che tutti siano uno”. Ne consegue una precisa vocazione ecumenica oltre che al dialogo fraterno con seguaci di altre religioni, persone di convinzioni non religiose e con vari settori della cultura. Il movimento è stato fondato a Trento da Chiara Lubich (1920-2008) nel 1943. Oggi, è diffuso in oltre 180 Paesi.

l “Gen Verde International Performing Arts Group“, di cui Alessandra fa parte da 9 anni, è una band tutta al femminile composta da artiste di diversi Paesi, consacrate del Movimento dei Focolari.

Gen Verde

Il gruppo nasce nella cittadella del Movimento dei Focolari al Centro internazionale di Loppiano il 23 dicembre 1966, quando Chiara Lubich regala ad alcune ragazze una batteria verde. La band in formazione, essendo del Movimento Gen (generazione nuova) ed avendo una batteria verde, scelse come nome “Gen Verde”. Negli anni, le componenti del gruppo sono cambiate più volte: le ex sono più di 140.

Chiara Lubich con alcune componenti storiche dei Gen Verde

Far parte dei Gen verde è dunque un grande onore ma anche un grande onere. Ce lo testimonia la storia di Alessandra che deve la sua conversione proprio all’incontro con Chiara, una donna dall’amore universale, senza confini. Il 27 gennaio 2015, nella cattedrale di Frascati, ha avuto luogo l’apertura della sua Causa di beatificazione e canonizzazione con un messaggio di Papa Francesco che ne evidenzia le motivazioni: “Far conoscere la vita e le opere di colei che, accogliendo l’invito del Signore, ha acceso per la Chiesa una nuova luce sul cammino verso l’unitá”.

La storia di Alessandra Pasquali

“Venivo da una famiglia cattolica, ma durante l’adolescenza mi ero un po’ allontanata dalla chiesa – esordisce Alessandra Pasquali -. Mi sono iscritta a sociologia, studiavo filosofia e cercavo risposte ai miei tanti perché sul senso della vita. Vedevo tanti adulti che però non vivevano davvero con coerenza il messaggio cristiano. Io avevo bisogno di qualcosa di più ‘forte’ nella mia vita”.

“Così, ad un certo punto, mi sono chiesta se Dio potesse esserci davvero nella mia vita perché sentivo la necessità di avere risposte trascendenti, di vivere davvero un Amore con la A maiuscola che si facesse carne nella quotidianità”.

L’incontro con Chiara Lubich

“Queste risposte sono arrivate grazie a Chiara Lubich, al suo messaggio di amore che si può e si deve vivere a partire dal quotidiano, dalle persone con le quali viviamo in casa, a scuola, al lavoro, tra gli amici. Grazie a lei, io ho vissuto una conversione che definirei ‘totalizzante‘. La incontrai durante una serie di incontri ai quali ero andata con una mia amica dei focolarini. Io ancora non ero del movimento, ero una simpatizzante, ma Chiara, la sua persona, il suo sguardo, le sue parole…mi convinsero. Non ricordo di preciso cosa disse quella volta, ma ricordo il suo sguardo carico d’amore che mi rapì. Da quel giorno, iniziai il mio nuovo e rinnovato cammino di fede”.

“Incontrare persone che mettevano davvero in pratica questa carità è stato rivoluzionario e una grande spinta a cambiare, ad iniziare a farlo anche io. Capii che era possibile vivere la fede non in modo astratto, ma concreto e che Dio è davvero Amore infinito”.

Un fuoco d’amore

“Sono entrata nei giovani del movimento dei focolari e per anni ho fatto di tutto pur di poter esprimere e testimoniare questo messaggio d’amore, che era come un fuoco dentro inestinguibile. Col passare degli anni, ho capito che Dio mi chiedeva qualcosa di più e che io volevo dare la mia vita per testimoniare l’unità e la fratellanza. Sono così partita per Loppiano, [per esteso Mariapoli di Loppiano, una cittadella permanente del Movimento dei focolari situata nel comune di Figline e Incisa Valdarno, ndr] per vedere se ero adatta a dare la mia vita per questo grande ideale. Nel frattempo, mi ero laureata in sociologia ed avevo fatto l’accademia di teatro. Ho lasciato tutto, la mia famiglia, la mia città, per vivere la mia vocazione coi focolari”.

L’incontro con Gen Verde

“Un giorno di quasi dieci anni fa mi arrivò una telefonata dalle Gen Verde che mi chiedevano se volessi fare parte del gruppo mettendo a disposizione i miei talenti, non solo la recitazione, ma anche il canto e – in primis – il rapporto con i giovani. I Gen Verde usano l’arte e la musica per arrivare alle nuove generazioni e poter dialogare con loro. Così, dal 2011 sono con loro!”.

“La cosa bella è che, grazie ai Gen Verde, ho ritrovato le mie vecchie passioni, come il teatro, il ballo e il canto, ma centuplicate rispetto a prima, perché gli impegni sono davvero tantissimi, sia live in giro per il mondo, sia (ora che siamo in pandemia) in diretta streaming”.

Toccare il cuore delle persone per testimoniare l’amore di Dio

“La cosa bella di questa nostra missione – prosegue Alessandra – è che riusciamo attraverso la musica ad arrivare al cuore delle persone e dare loro gioia e speranza, due cose che – in questo momento difficile – servono a tutti. L’arte è infatti uno strumento privilegiato per parlare e testimoniare l’amore di Dio a tutti, anche ai lontani. Questa è la nostra principale missione: dimostrare che un mondo migliore, realmente fraterno, è possibile”.

Il tema ambientale

Il concetto di farternità -prosegue Alessandra – si estende a tutto il creato. Il tema ambientale è diventato, specie in questi ultimi anni, un argomento scottante. Non a tutti interessa così tanto, ma interessa soprattutto alle persone che veramente ci tengono al bene comune. A spingerci a parlarne sono stati proprio i più giovani. Ho visto tanta passione da parte loro quando si parla di tutela ambientale, difesa degli animali e cambiamenti climatici. Purtroppo, i giovani si sono sentiti traditi dagli adulti“.

Una canzone per l’ambiente

“Nella canzone Turn Around – uscita il 21 novembre scorso – il tema scelto è proprio la crisi sociale ed ecologica globale. Ben 35 tra ragazzi e bambini, di 9 Paesi (e 13 etnie diverse) dei 5 continenti che hanno partecipato alla realizzazione di questa canzone! Noi con questo brano abbiamo voluto guardare in faccia la realtà, ma vogliamo anche contemplare la bellezza della Terra. Questo ci spinge a non perdere la speranza e a cambiare direzione : “turn around” appunto. Posso iniziare io. Non è troppo tardi”.

“Chi ha scritto le parole, Nancy Uelmen (Stati Uniti), ha preso come riferimento anche le encicliche di Papa Francesco sulla tematica ecologica e gli scritti di Chiara Lubich che ha parlato tanto di questi aspetti: lei li aveva molto a cuore. Chiara Lubich vedeva ogni cosa in dialogo con la natura, anche le persone. Dietro questa canzone c’è anche la tematica sociale, il mettere in luce l’unità che ci deve essere tra le persone perché ci sia interesse per il bene comune”.

19 consacrate da 14 Nazioni

“E’ stato emozionante ascoltare la voce dei ragazzi! Io amo i giovani, perciò canto per tutti ma in particolare per loro che per crescere nella vita hanno bisogno di punti di riferimento credibili, di persone coerenti tra quello che professano e quello che vivono realmente. I ragazzi hanno davvero bisogno di essere ascoltati, specialmente in questo periodo di isolamento sociale. Per questo ci hanno cercato tantissimo in internet per un confronto o per scambiare due parole, anche dall’estero. Molti ci chiedevano come fosse possibile vivere insieme trasmettendo armonia come facciamo noi. Infatti, noi ragazze Gen Verde testimoniamo che la fraternità esiste anche tra persone di nazioni e culture diverse. Noi siamo 19 donne, tutte consacrate, provenienti da 14 Nazioni diverse che vivono insieme in fraternità condividendo la stessa missione”.

“Il nostro impegno, anche in pandemia, non si è mai fermato. Proprio oggi, 20 dicembre, abbiamo pubblicato il nostro ultimo lavoro, Christmas Star. Immagina di guardare in Cielo e vedere una stella che ti indica il cammino… La Stella di Natale che, come un annuncio di gioia, ci porta una Luce che vince l’oscurità e che ha cambiato la nostra storia… Una luce per l’Umanità che ci aiuta a sentirci tutti come una grande famiglia planetaria”.

Il Papa per questo tempo

“Sono incantata dal modo in cui Papa Francesco comunica ciò che vive e pensa. È un Papa ispirato per questo tempo, è il Papa per questo tempo. Durante il lockdown si è vista la presenza di un uomo di Dio che ti dice: siamo sulla stessa barca e possiamo andare avanti insieme, possiamo credere. Nell’omelia della notte di Pasqua ha detto che da questo periodo dobbiamo prendere il bene, il buono che c’è di questa situazione. E parlava della possibilità di vivere la fraternità soprattutto con chi era più colpito dalla pandemia”.

La diversità come ricchezza

“E infatti la nostra missione principale è quella di gridare al mondo che la fraternità è possibile. E che la diversità è una ricchezza, non un ostacolo. Così come ha testimoniato Chiara con la sua vita. La sua vocazione di focolarina è quella alla quale sono stata chiamata anch’io. La vita del focolare, di comunità, è la fonte di ispirazione di ogni cosa che noi facciamo. Continuamente ci mettiamo in gioco, cerchiamo di amarci andando oltre le difficoltà. Senza questa vita qui non potremmo nemmeno andare sul palco. Chiara è ancora il mio modello. La sua santità – hanno aperto la causa di beatificazione – è molto speciale. Infatti, lei parlava di santità collettiva e diceva: ‘noi saremo forti se saremo tutti santi’. E la fraternità la può vivere chiunque, non solo chi è cattolico – conclude Alessandra – ma ogni uomo di buona volontà“.

 

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