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Agasso: “Papa Francesco trasmette ai bambini speranza e fiducia nel futuro”

Domenico Agasso e il libro "Cari Bambini" (© Domenico Agasso)

Papa Francesco, nel corso di una recente Udienza Generale, ci ha ricordato che “i bambini sono in sé stessi una ricchezza per l’umanità e per la Chiesa, perché ci richiamano costantemente alla condizione necessaria per entrare nel Regno di Dio: quella di non considerarci autosufficienti, ma bisognosi di aiuto, di amore, di perdono”. I bambini quindi, grazie alla purezza del loro sguardo interiore, ci insegnano a guardare gli avvenimenti del nostro tempo attraverso la tenerezza e la semplicità.

L’esperienza di Domenico Agasso

Il bisogno di rispondere alle domande dei più piccoli e far comprendere loro gli accadimenti del nostro tempo, ha portato il vaticanista de “La Stampa” Domenico Agasso alla stesura del libro per tutta la famiglia intitolato “Cari bambini. Il Papa risponde alle vostre domande” (ElectaKids), in cui il Santo Padre, ponendosi nei loro confronti con la sincerità umana e l’empatia propri di un nonno, dà una risposta alle curiosità e alle domande dei bambini. Interris.it, in merito al significato più profondo di quest’opera, ha intervistato Domenico Agasso, giornalista e curatore del volume.

Foto di Günther Simmermacher da Pixabay

L’intervista

Recentemente ha scritto il libro intitolato “Cari bambini. Il Papa risponde alle vostre domande”. Com’è nata l’idea di questo volume?

“L’idea di questo volume è nata quando, lo scorso anno, ho avuto l’occasione di far incontrare a Papa Francesco i miei due figli gemelli di dieci anni. Osservando il dialogo spontaneo tra di loro, basato sulle domande dei bambini, in cui il Papa sembrava un nonno che raccontava i suoi ricordi di infanzia e illuminava, con le sue risposte, le attese dei miei figli. Tutto è stato molto naturale, allegro e intenso. Le domande dei miei figli erano delle curiosità sull’infanzia del Papa, ma anche sul senso della vita, dell’amicizia e della guerra. In seguito, dopo aver rielaborato l’incontro meraviglioso della mia famiglia con il Papa e notando che, gli amici dei miei figli, conoscendo il lavoro che faccio, hanno molto interesse per ciò che fa in Santo Padre e mi fanno sempre molte domande, ho pensato di proporre al Papa questo libro. Lui ha subito accettato e quindi ho cercato le domande di ragazzi dai sei ai dodici anni in tutto il mondo, toccando diversi temi, come ad esempio la fede, il clima, la guerra, il Natale, la Pasqua, l’amicizia, le migrazioni e molti altri. Le ho quindi sottoposte al Papa che ha risposto con grande piacere e intensità. Così è nato questo libro e ho lasciato una parte dell’introduzione ai miei figli, che sono stati la sorgente di quest’idea. I bambini, se sappiamo ascoltarli, sono maestri quotidiani di vita, senza pregiudizi, non vedono le diversità nell’altro ma solo degli amici. Su ‘La Stampa’ abbiamo titolato ‘i bambini ci salveranno se noi adulti li sapremo ascoltare’. Pensando alla pace e agli altri temi, dobbiamo riflettere su quanto e come siano fondamentali per il loro futuro”.

Infanzia (© 👀 Mabel Amber, who will one day da Pixabay)

Qual è stata, secondo lei, la caratteristica più bella del linguaggio di Papa Francesco mentre si rivolgeva ai bambini?

“Ci sono molte caratteristiche che mi sono piaciute. Se dovessi sceglierne una direi il fatto che abbia risposto con la volontà di trasmettere ai bambini speranza, fiducia nel futuro e coraggio. Ha dato loro calore e affetto, ma anche una visione del senso della vita allegra e gioiosa, in grado di guardare oltre gli ostacoli”.

Christian Cabello: