Sos Damasco
In mezzo al Mediterraneo
Viaggio della speranza
Dalla Siria
L’imbarcazione in difficoltà, un gommone di circa 6 metri, era in navigazione da più di 48 ore. Era alla deriva da diverse ore quando è stata individuata dalla Life Support. Il motore era rotto e la chiglia dell’imbarcazione si era crepata durante la navigazione. Mettendo a rischio le persone a bordo. Tra i 28 naufraghi soccorsi, 9 sono donne e 8 sono minori, di cui uno non accompagnato. Provengono da Siria, Egitto e Libia. “Vengo dalla Siria. Quando ero ancora una bambina, io e la mia famiglia siamo dovuti scappare in Giordania perché la vita in Siria era difficile. In alcune parti del Paese ci sono molti conflitti, non c’è libertà di espressione e non potevo avere nessun tipo di educazione– racconta una ragazza siriana di 23 anni -. In Giordania potevo studiare soltanto la sera perché al mattino potevano andare a scuola soltanto i locali. Tutti gli stranieri potevano frequentare solo le classi serali. Ci mettevo due ore per arrivare a scuola. Quando ero bambina, lavoravo durante il giorno. E’ stato difficile seguire le lezioni e ricevere un’educazione adeguata, dovendo andare a scuola la sera quando ero molto stanca. Per me questa è discriminazione: perché soltanto i giordani potevano andare a scuola al mattino? Ho deciso di andarmene perché sapevo che sarebbe stato difficile frequentare l’università in Giordania. Vorrei studiare Scienze infermieristiche e ostetriche ma in Giordania per gli stranieri l’università costa molto di più. Spero di riuscire a completare i miei studi in Europa e di poter aiutare le persone come fate voi a bordo di questa nave“.
In cerca di libertà
“Non ho mai saputo cosa fosse la libertà. Vengo dalla Siria e per tutta la vita ho vissuto nella paura e nella reclusione. Troppo spaventato per andarmene via dal mio Paese ma allo stesso tempo troppo spaventato per uscire e protestare contro quello che succedeva intorno a me – racconta un uomo siriano di 42 anni -. Dei miei conoscenti sono spariti per molto meno, nessuno sa che fine abbiano fatto. Cioè denunciare la situazione della tua città o della Siria in generale può costarti la vita in alcuni casi. Tre mesi fa ho preso coraggio e sono partito. In Siria non riuscivo più a provvedere per la mia famiglia, i miei figli, dovevo individuare una soluzione. Perché non trovavo abbastanza lavoro per riuscire a garantire un futuro dignitoso ai miei cari, quindi sono partito per arrivare in Europa. Nonostante siamo ancora in mare, da quando sono a bordo ho capito per la prima volta cosa voglia dire sentirsi liberi.” La nave di Emergency ha iniziato la sua attività nel Mediterraneo Centrale nel dicembre 2022 e in totale ha soccorso 1.011 persone.