Il cardinale Matteo Maria Zuppi ha sottolineato che l’Italia deve imparare l’importanza dell’accoglienza, che non è una perdita, ma una necessità data la carenza di manodopera. Ha aggiunto che l’accoglienza è cruciale per un futuro comune e non sottrae spazio agli italiani. Zuppi ha elogiato Giffoni per la sua capacità di coinvolgere e ascoltare le persone, auspicando che l’Europa possa seguire questo esempio per ritrovare le sue vere radici.
Zuppi, accoglienza non è togliere a noi ma un futuro assieme
“L’accoglienza in Italia ancora dobbiamo impararla. Ancora pensiamo che accogliere significhi togliere a noi e invece ne abbiamo bisogno. Ad esempio la mancanza di manodopera è molto acuta”. Lo dice il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, a Giffoni. “Se poi dobbiamo guardare il futuro e pensiamo di avere un futuro, – aggiunge – allora abbiamo tanto bisogno di accoglienza. Mentre qualche volta pensiamo che accogliere vuole dire che non abbiamo più spazio per noi. Invece vuole dire avere un futuro assieme”.
Zuppi, se l’Ue diventasse un po’ Giffoni ritroverebbe sue radici
“Farei un grande Giffoni. Devo dire che se un posto, oggettivamente piccolo perché Giffoni lo è, attrae tanti, vuol dire che c’è un grande desiderio. C’è necessità di non essere indifferenti e la storia di Giffoni è la storia di attenzione, di ascolto, di dare fiducia, di coinvolgere. Se per esempio l’Europa diventasse un po’ più Giffoni ma un po’ più in grande, saremmo più contenti tutti e forse ritroveremmo le vere radici dell’Europa”. Lo dice il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, a Giffoni rispondendo a una domanda sul futuro e le preoccupazioni dei giovani.
Fonte: Ansa