Willy Herteleer è il primo clochard della storia a essere sepolto in Vaticano. Papa Francesco ha voluto che i suoi resti mortali giacessero nel cimitero teutonico, alle spalle della basilica di San Pietro, vicino alle tombe di persone illustri, ecclesiastici, nobili e cavalieri di origine austriaca, svizzero-tedesca, lussemburghese e olandese. Willy, ottantenne di origine fiamminga, era conosciuto dai gendarmi e dalla guardie svizzere del portone di Sant’Anna, dagli abitanti dei borghi nei dintorni del Vaticano, da suore e prelati. Monsignor Americo Ciani, canonico della basilica vaticana, era diventato suo amico e da qualche tempo si era accorto della sua assenza. Ha iniziato a chiedere in giro finché ha scoperto che Willy era morto all’ospedale di Santo Spirito in Sassia.
Il suo corpo si trovava ancora all’obitorio perché nessuno era andato a riconoscerlo. “Aveva questa forza interiore – ha dichiarato monsignor Ciani al Tg2000 – dovuta proprio alla comunione con Dio, tanto che diceva: ‘La mia medicina è la comunione’. A tutti chiedeva: ‘Ma lei da quanto tempo non fa la confessione?. Guardi che per andare in Paradiso bisogna confessarsi, riconciliarsi con Dio’”. Durante il funerale monsignor Ciani lo ha ricordato come un uomo pulito, onesto, ordinato e sempre con il sorriso sulle labbra. “Dovremmo prendere esempio da lui – ha affermato –. Che dal cielo Willy interceda per noi e per quanti, come lui, vivono ai margini, vivono a stento non accolti né considerati dalla nostra società egoista”.