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Welby: “Convertirsi al cattolicesimo? Non mi dispiace”

L'arcivescovo anglicano di Canterbury, Justin Welby, ha parlato del rapporto con la Chiesa di Roma in termini sorprendenti nel corso di un'intervista concessa alla rivista “The Spectator”

Le dichiarazioni

Interrogato sulla tendenza di molti ministri anglicani che si convertono al cattolicesimo, Welby ha replicato: “A chi importa?“, chiarendo: “Non mi dispiace se succede questo, soprattutto se le persone vanno a Roma, che è una fonte di ispirazione”. Per rafforzare il concetto, la massima autorità della sua chiesa ha raccontato anche una vicenda personale: “Ho ricevuto un'e-mail da un vecchio amico e sacerdote anglicano che ha deciso di convertirsi al cattolicesimo. Ho risposto dicendo; 'che meraviglia! Finché segui la tua vocazione, stai seguendo Cristo'”. 

Lodi al Papa

Nell'intervista c'è stato spazio per parole al miele anche per il Papa: “È semplicemente meraviglioso. Lo trovo molto utile”. Esprimendosi sul dialogo ecumenico, ha affermato: “Ciò di cui abbiamo bisogno è che le persone siano discepoli di Gesù Cristo, quindi non mi importa davvero che se appartengano alla Chiesa d'Inghilterra o di Roma o agli ortodossi o ai pentecostali, luterani o battisti. Sono fedeli discepoli di Cristo.” L'arcivescovo anglicano ha incontrato diverse volte Francesco ed ha anche partecipato ad una celebrazione dei Vespri presieduta dal Pontefice nella chiesa dei Santi Andrea e Gregorio al Celio tre anni fa. Una cerimonia organizzata proprio per commemorare i 50 anni dall'incontro tra Paolo VI e l'allora primate anglicano Micheal Ramsey. Al termine dei Vespri fu firmata anche una Dichiarazioen comune.

Legami con il cattolicesimo e critiche

Uno dei consiglieri di Justin Welby è padre Nicolas Buttet, un religioso svizzero che ha abbandonato la carriera politica e giuridica per fondare una Fraternità eucaristica dedicata alla semplicità sulle orme di San Francesco d'Assisi. La buona predisposizione del primate anglicane verso la Chiesa di Roma gli è costata qualche critica: sulle affermazioni rilasciate a “The Spectator” si è espresso il direttore del Christian Institute, Colin Hart, secondo cui: “L'arcivescovo Welby sembra indifferente sul fatto che qualcuno sia cattolico o protestante ma ci sono grandi differenze nella dottrina tra i trentanove articoli e la credenza cattolica romana”. Differenze che, a parere di Hart, “erano importanti per uomini come Cranmer, Ridley e Latimer che morirono per la loro fede. E dovrebbero importare anche a noi oggi.”

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