Vincenzo de’ Paoli: il santo vicino ai poveri e alla sofferenza

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Vincenzo de’ Paoli, il cui cero nome era Vincent de Paul nacque il 24 aprile del 1581 a Dax, un piccolo comune francese della Guascogna, nella regione della Nuova Aquitania, ben presto viene inviato dal padre a frequentare un collegio gestito dai francescani l’Ecole des Cordeliers, e qui in tre anni apprende la grammatica e il latino. E col passar del tempo manifestò il desiderio di diventare sacerdote e dopo aver studiato teologia a Tolosa, viene ordinato sacerdote il 23 settembre del 1600, prima come secolare e poi nella Compagnia del Santissimo Sacramento.

Gli venne affidata nel 1613 la parrocchia di Clichy nella periferia di Parigi, e restò impressionato dal grande numero di mendicanti, oltre centomila, che vagabondava nella città. Altrettanto critica era la situazione morale con un livello religioso molto basso: lo stesso clero attraversava un periodo di crisi.

Grazie all’aiuto di gruppi di laici su base parrocchiale istituisce “Le Confraternite della Carità” nel 1617. E’ il 1623, quando Vincenzo de’ Paoli dà vita, alle Figlie della Carità, quelle che a Roma erano chiamate le “cappellone” per l’ampio copricapo che indossavano, esse prestavano anche un prezioso e accurato servizio negli ospedali, e saranno le suore che si occuperanno dei più bisognosi, dei più emarginati dalla società.

Sempre a Parigi nel 1625 fonda la Congregazione della Missione, i religiosi saranno chiamati anche “Lazzaristi” dal priorato di Saint-Lazare dov’era la loro sede, che precedentemente era una struttura carceraria, acquistata da Vincenzo de’ Paoli, e situata nel X arrondissement di Parigi. Nello stesso periodo istituisce seminari per la formazione dei sacerdoti, promuovendo per loro gli esercizi spirituali, nasceranno così le “conferenze del martedì “, realizzerà centri per bambini abbandonati, ospedali per i meno abbienti, case per accogliere persone anziane e ragazzi in difficoltà, per soccorrere le prostitute.

Un’opera immensa, cui si aggiunge quella esercitata nelle carceri e nei luoghi di dolore, portata avanti con modestia, coraggio e fede nella Provvidenza. Vincenzo de’ Paoli, si può ben definire come un “Apostolo della Carità” per l’impegno costante e continuo nel cercare di eliminare il divario tra ricchi e poveri.

“Come daremo la carità agli altri, se non l’abbiamo tra noi? …Osserviamo se vi è, non in generale, ma se ciascuno l’ha in sé, se vi è al grado dovuto; perché se non è ascesa in noi, se non ci amiamo l’un l’altro come Gesù Cristo ci ha amati e non facciamo atti simili ai suoi, come potremo sperare di diffondere tale amore su tutta la terra? …L’esatto dovere della carità consiste nel fare ad ognuno quello che con ragione vorremmo fosse fatto a noi. Faccio veramente al mio prossimo quello che desidero da Lui? Queste parole di San Vincenzo de’ Paoli, sembrano più che mai attuali anche oggi… basta guardarsi intorno e scoprire quanto bisogno c’è di carità e di amore.

E gli morì la mattina del 27 settembre 1660 a 79 anni e venne proclamato beato da Benedetto XIII (1724-1730) il 13 agosto 1729, mentre fu canonizzato da Clemente XII (1730-1740) il 16 giugno 1737. Il suo corpo riposa ed è esposto alla venerazione dei fedeli, nella Cappella dei lazzaristi a rue de Sèvres a Parigi.

Gualtiero Sabatini: