Come segno concreto della vicinanza del Papa alle persone colpite dal terremoto, una squadra di sei membri del Corpo dei Vigili del Fuoco della Città del Vaticano si è recata in mattinata ad Amatrice, in provincia di Rieti. La squadra è già al lavoro, in accordo con la Protezione Civile Italiana, nella ricerca e nella assistenza delle vittime.
Ieri mattina il Papa aveva telefonato al vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, che era a Lourdes in pellegrinaggio. Non appena ha saputo del terremoto ha fatto rientro nella sua diocesi. “Alle 7 – racconta il vescovo – ho ricevuto una telefonata da parte di Papa Francesco. Mi ha informato di aver saputo del terremoto alle 4.15 del mattino e di aver subito celebrato la Messa pregando per le persone coinvolte. Mi ha invitato a non avere paura, e mi ha rivolto parole di vicinanza e di incoraggiamento che porterò alla popolazione”.
Da Piazza San Pietro, il Papa ha espresso il suo dolore e la sua vicinanza alle popolazioni colpite dal forte terremoto che ha scosso il Centro Italia, in particolare la zona al confine fra Lazio, Marche ed Umbria, con epicentro ad Accumoli. Di fronte a questa tragedia, Francesco ha rinviato la consueta catechesi del mercoledì per pregare il Rosario con i pellegrini presenti.
Il Pontefice, inoltre, non ha dimenticato di ringraziare quanti in queste ore si stanno spendendo per aiutare le popolazioni colpite: tutti i volontari e gli operatori della Protezione civile. Invitando i fedeli alla preghiera del Rosario, recitato in Piazza San Pietro con i misteri dolorosi e non gloriosi, nonostante fosse mercoledì, ha concluso chiedendo ancora una volta unione: “Lasciamoci commuovere con Gesù”. I pellegrini presenti in Piazza San Pietro hanno molto apprezzato la scelta del Papa di recitare il Rosario per le popolazioni colpite dal terremoto.